Raffaella Cortese

di - 12 Maggio 2017
Sinceramente non ho trovato “Viva Arte Viva” quella che si potrebbe definire una “bella mostra”. Sono entrata nelle due sedi del Padiglione Centrale e all’Arsenale senza aver “studiato” precedentemente, perché in queste occasioni preferisco scoprire l’esposizione di impatto, libera da sovrastrutture.
Peccato perché avevo buone aspettative, e invece mi è sembrato evidente di essere al cospetto di una mostra poco strutturata e per certi aspetti molto decorativa, dove anche alcuni autori molto forti sembrano perdere potenza, con il risultato di una svalutazione di opere e concetti.
Come gallerista, inoltre, mi pare anche che queste “riscoperte” seguano il trend che le fiere portano avanti da anni, con una differenza: in un kermesse come la Biennale non si può risolvere la complessità di un artista che si vuole “ritrovare” mettendolo in un angolo o dedicandogli una parete, come avviene in uno stand: sarebbe necessario, quantomeno, dare spazio, approfondire. Fare una mostra.
E ribadisco, mi spiace: avevo riposto fiducia anche nell’energia di una curatela femminile e invece, in alcuni passaggi, ho rilevato anche dei grossolani errori nell’allestimento. Peccato.

Articoli recenti

  • Mostre

Cinque mostre da vedere a Berlino durante le vacanze di Natale

Dalla prima tappa berlinese di The Clock di Christian Marclay alle installazioni immersive di Petrit Halilaj, passando per pittura contemporanea,…

28 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Un volo nell’astrazione: da Kandinsky a tutta l’Italia del primo Novecento

Al MA*GA di Gallarate, fino al 12 aprile 2026, il racconto di come si irradia in Italia l’astratto a partire…

27 Dicembre 2025 16:20
  • Arte contemporanea

Il MACRO di Roma riapre le porte con una intera programmazione dedicata alla città

Dopo una lunga attesa, parte ufficialmente la direzione di Cristiana Perrella: oltre alla grande mostra UNAROMA, dedicata allo scambio intergenerazionale…

27 Dicembre 2025 15:00
  • Arte contemporanea

La mostra di John Armleder a Ginevra è come un mercatino delle feste

John Armleder gioca con l'eterna ambiguità tra opera e merce, per proporre una concezione allargata dell’arte. E la mostra al…

27 Dicembre 2025 13:30
  • Fotografia

L’ultimo regalo di Martin Parr è stato il colore delle cose di tutti

In un’epoca che sottrae presenza alle cose, il grande fotografo Martin Parr ha lasciato un’eredità che appartiene a tutti: la…

27 Dicembre 2025 12:30
  • Mercato

Mercato dell’arte 2025: storia e cronistoria dell’anno che sta per finire

Fiere, aste, collezionisti, maxi aggiudicazioni. Un racconto per frame, per picchi, per schianti, più o meno approfonditi e intrecciati tra loro,…

27 Dicembre 2025 12:22