Categorie: Architettura

Fino 27.IX.2001 | Bruno Vaerini architetture 1983-2001 | Bergamo, Teatro Sociale

di - 12 Settembre 2001

In un recente colloquio con il protagonista dell’esposizione, attivo a Bergamo dal 1976, egli aveva rifiutato il protagonismo con cui oggi si progetta, aveva criticato quella che lui definisce “architetture urlanti”. Questa critica continua materialmente nelle scelte e di presentazione delle sue opere, allestita in un luogo “sacro” come è il Teatro Sociale, opera di Pollack, per la città di Bergamo. Il Teatro si apre al racconto della vita creativa di Bruno Vaerini, i cui capitoli sono rappresentati attraverso le grandi immagini di Gabriele Basilico, una scala in dimensioni reali appesa al soffitto e illuminata da luce aureolare, un’allusiva tribuna con manichino, e un piccolo angolo con televisione per la proiezione di un video tematico. Il Teatro si lascia occupare dalla narrazione proprio perché si tratta, comunque di modeste presenze che diventano oggetti della scena, si fanno palcoscenico su cui ogni visitatore è destinato a muoversi. La mostra prosegue in altri piccoli spazi del Teatro, due salette laterali in cui sono esposte, in appositi supporti metallici a libro, le schede dei vari progetti, raccontati poi attraverso immagini fotografiche sequenziali nell’ultimo spazio dell’edificio. Bruno Vaerini è entrato con reverenziale rispetto e in silenzio in questo gioiello architettonico appartenente alla storia, è riuscito ad evidenziarne le cicatrici dovute ad un passato incendio, alla lunga incuria e all’abbandono che ne hanno segnato la struttura e consumato le decorazioni. Timidamente, questo discusso personaggio dell’ambiente bergamasco (cui Abitare del mese di settembre dedica uno speciale), si racconta attraverso le sue opere, nate e cresciute nelle difficoltà, portate a termine in tempi lunghi, caratterizzate da un uso aulico ma razionale dei materiali. L’obiettivo del suo fare sembra essere il raggiungimento della bellezza intesa come eleganza, un misto quindi di lusso e rigore, di misura e di preziosità, che si coglie nei particolari, nei dettagli, nella ricercatezza degli scorci, nel dosaggio della luce. L’uso del marmo, ad esempio, cercato con cura nelle cave italiane, usato sottoforma di scarti e assemblato nei diversi colori e qualità, è ricorrente negli ultimi progetti, come la casa a Stezzano e il recente ristorante in via Nullo a Bergamo. La ricerca della perfezione quasi maniacale: Vaerini sembra miscelare, nelle sue opere, il minimalismo dei moderni con la maestria della manodopera di alta qualità che sempre ha caratterizzato la produzione italiana.


Francesca Pagnoncelli



fotografie di Gabriele Basilico
Teatro Sociale di Bergamo Alta, via Colleoni
8/27 settembre 2001
da lunedì a venerdì 15.00-22.00
ingresso gratuito
inaugurazione venerdì 7 settembre 2001 ore 18.30

Promotori
IN/ARCH Bergamo
DPA Politecnico di Milano
GAMeC Bergamo
Patrocinio
Comune di Bergamo
A cura di: Mariella Brenna, Franco Carnicelli, Cristina Colleoni, Albertina Domeighini, Gennaro Postiglione
Informazioni: tel e fax 035.222191
Cristina.colleoni@tin.it
Giovedì 13, 20, 27 settembre ore 21.00
INCONTRI D’AUTORE
Giovedì 13 settembre:
Luigi Snozzi, Martin Wagner, Giorgio Verzotti
Giovedì 20 settembre
Gianangelo Bramati, Paolo Carrara, Renato Goffi
Giovedì 27 settembre Gabriele Basilico, Alberto Garutti, Giacinto di Pietrantonio


[exibart]

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