Il successo dei due precedenti saggi sulle recenti avanguardie ha trovato conferma nel notevole afflusso di critici, docenti e studenti per la conferenza di presentazione di “Silenziose Avanguardie”. Pubblicità probabilmente superflua, viste le aspettative generate dal testo “This is Tomorrow. Avanguardie e architettura contemporanea”, che costituisce di fatto un Tomo Primo per questo nuovo volume dall’eloquente sottotitolo “una storia dell’architettura 1976-2001”.
Ed infatti Luigi Prestinenza Puglisi non si è soffermato sui contenuti di questo o del precedente saggio, bensì ha animatamente presentato degli appunti che potrebbero essere la base per un nuovo libro. L’Architettura nell’era dell’elettronica, è il tema; sei i capitoli, catalogazione insolita di una tendenza architettonica ancora pionieristica (Oltre lo standard, Metafore, Blobs, Liberare informazioni, Interrelazioni, Virtualità); e conclusioni di ampio respiro (nuove prospettive per il rapporto con il corpo, con lo spazio, con la natura).
Un discorso che schematizza e razionalizza tante fughe avanguardiste; le cataloga senza uniformarle; e ne individua analogie e fonti nell’universo artistico. Un lavoro notevole per le valenze didattiche, e per i possibili spunti di approfondimento, ma che per ora sembra ancora molto ragionato e poco ipertestuale; aspettiamo un testo che renda il discorso fresco e liberamente linkabile quanto lo sono “Hyperarchitettura” e “This is Tomorrow”.
Al bravo Luigi Prestinenza Puglisi possiamo muovere soltanto una critica. Le conclusioni ufficialmente presentate sono interessanti ma già ampliamente esposte nei suoi testi precedenti. Quanto invece commentato a braccio, in risposta agli interventi del pubblico, è forse più importante e finora trasmesso soltanto tra le righe. Koolhaas & Company non sono il futuro; lo sono stato, ma ora rappresentano soltanto il presente. Gli studenti ed i giovani progettisti devono guardare oltre.
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Marco Felici
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