Grazie a un’approfondita ricerca, la Baviera è risalita agli eredi legittimi dell’opera così da potergliela restituire, facendola uscire dalla collezione statale di pittura. Un altro caso di restituzione da una collezione pubblica ai veri proprietari. Ve ne avevamo già parlato a proposito dei Paesi Bassi e, prima, proprio della Germania, in merito al tesoro dei Gurlitt. Mosse da un senso di giustizia storica, queste operazioni stanno spostando numerose opere d’arte e manufatti negli ultimi tempi, non solo in Europa.
Il dipinto che la Baviera restituisce fa parte della Bayerische Staatsgemäldesammlungen e rappresenta la figura di San Floriano di Lorch. Un martire, un ufficiale romano ucciso durante le violente persecuzioni dei cristiani sotto Diocleziano. Realizzata su un pannello ligneo nel 1480 circa, l’opera costituisce lo scomparto laterale di una pala d’altare sconosciuta e anche del pittore non v’è notizia. Perciò, davanti alla mancata attribuzione – che caratterizza la maggior parte delle pale d’altare di quell’epoca – si pensa che il lavoro sia stato eseguito all’interno di una bottega bavarese.
Nei primi anni ’30 del Novecento, nella Germania nazista le tasse per i mercanti d’arte e galleristi ebrei si alzarono così tanto che questi, non potendole pagare, in alcuni casi non ebbero altra scelta se non quella di vendere le opere in loro possesso. Fu proprio ciò che accadde nel caso della collezione contenente il dipinto di San Floriano. Si tratta della raccolta della galleria antiquaria A. S. Drey, fondata negli anni ’60 dell’Ottocento, come riportano gli archivi del Frick Museum’s Center for the History of Collecting. Il dipinto medievale fu una delle opere che la famiglia Drey vendette alla casa d’aste berlinese Paul Graupe. Da qui, l’opera si spostò fino ad arrivare alla collezione statale di pittura della Baviera.
Le approfondite indagini hanno coinvolto anche enti extraeuropei, come l’Art Looting Investigation Unit dell’esercito degli Stati Uniti, che ha contribuito con un rapporto relativo alla vicenda che ha coinvolto la famiglia Drey. L’avvocato degli eredi Imke Gielen ha dichiarato: «(…) siamo grati alle collezioni di pittura di Stato bavaresi per aver attentamente studiato la provenienza del dipinto e per aver stabilito un contatto. La restituzione è anche il risultato della continua e sistematica ricerca condotta dalle collezioni di pittura dello stato bavarese sui suoi beni».
Il ministro della Baviera Bernd Sibler ha affermato: «Con la restituzione del pannello di legno gotico alla comunità legale degli eredi, la grande ingiustizia che le famiglie Drey e Stern hanno dovuto subire sotto i nazisti è stata ufficialmente riconosciuta e un passo fatto verso il perdono. Vorrei ringraziare le collezioni di pittura di Stato bavaresi, con il lavoro di ricerca sulla provenienza, per il loro impegno nel raggiungimento della giustizia».
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