Luca Carboni pittore. La mostra a Bologna, in occasione di Booming Contemporary Art Show

di - 16 Gennaio 2020

Avete smaltito la delusione per la fake news della mostra di Britney Spears in Francia? È stato un debunking triste anche per noi ma, se state ancora soffrendo, forse possiamo darvi una buona notizia. Vera, soprattutto. A Bologna, in piena Art Week – a proposito, non perdete il nostro onpaper, il 107, con la mappa dettagliata degli eventi imperdibili – avremo l’occasione di vedere le opere d’arte di un altro personaggio che non ti aspetti, sempre in ambito musicale, anche se non così glam come Britney. Comunque carico di storia e di storie, perché si tratta di Luca Carboni, che esporrà per la prima volta nella sua
Bologna i suoi dipinti nella mostra speciale “Cattedrali erranti” a cura di
Maria Letizia Tega, all’interno di BOOMing Contemporary Art Show nell’ambito degli special project della nuova fiera d’arte contemporanea emergente, non per forza in senso anagrafico, come scrivevamo qui, che si terrà a DumBO in via Casarini 19 dal 23 al 26 gennaio. Lo spazio all’interno della fiera è intitolato VIACASARINI7, proprio in omaggio alla via che diede i natali all’artista a pochi passi da DumBo.

La lunga strada di Luca Carboni, dal punk all’arte

E infatti, lunga è la strada di Luca Carboni, quarto di cinque figli di impiegato in un’azienda di giocattoli e di una casalinga. Nel 1976, a 14 anni, il suo primo incontro con la musica, nella formazione Teobaldi Rock, con il ruolo di chitarrista e compositore. Fu con questo gruppo dal nome improbabile che Carboni riuscì a inserirsi nel fermento culturale che animò Bologna negli anni del punk e della new wave, formando quell’immagine alla quale la città felsinea è ancora legata.

Ma la svolta sarebbe avvenuta nel 1982, quando gli Stadio, dopo aver letto casualmente un suo testo, gli proposero di scrivere un pezzo per il loro primo album. Il pezzo in questione era Navigando controvento e poi sappiamo la storia com’è andata, dai Festivalbar a Silvia lo sai, da Mare Mare a Persone Silenziose a Ci vuole un fisico bestiale. Insomma, a prescindere dai gusti, pezzi che tutti hanno cantato almeno tre volte nella vita, di cui due in auto, in moto o sul motorino, e che hanno fatto la storia dell’industria musicale italiana.

La storia meno conosciuta è quella che racconta di Luca Carboni dedito all’arte visiva, una passione nata presto, già negli anni Ottanta. Quando il cantautore, chiuso il taccuino delle note e delle parole, si esprimeva con forme e colori, dipingendo mondi suggestivi e utopici. Per molti anni la pittura di Luca Carboni è rimasta privata e personale, un diario sentimentale in cui il cantante si è sentito libero di essere essenziale e diretto, di comunicare solo con i simboli, come se non ci fosse un racconto ma soltanto un titolo senza la canzone.

Le mostre e la copertina per Francesco De Gregori

Un primo assaggio dell’arte visiva di Luca Carboni già lo avevamo visto pochi mesi fa, per la mostra al Lucca Comis and Games, con 41 opere realizzate tra il 1998 e il 2019, dall’illustrazione alla pittura. «Fino a quel momento avevo pensato solo alla musica e alle canzoni. Di colpo mi resi conto che c’era anche un linguaggio visivo da mettere in campo per comunicare. E che dovevo gestirlo io, in prima persona se volevo che venisse fuori la mia essenza. Così ho incominciato a disegnare! Da lì in poi non mi sono più fermato», ha dichiarato Luca Carboni. Che nel 2004, per beneficenza, realizzò una nuova edizione della copertina dell’album Bufalo Bill di Francesco De Gregori.

Insomma, nell’ambiente questa sua vena era già conosciuta e adesso potrà essere
mostrata in via ufficiale e nella sua città natale, durante l’Art week di Bologna presso
BOOMing Contemporary Art Show a DumBo in via Casarini 19, la stessa via in cui al
civico n.7 nacque l’artista. E non è una bufala.

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