Che fine hanno fatto le Oceaniche di Giulio Turcato? L’opera scomparsa a Viareggio

di - 11 Settembre 2020

Che fine hanno fatto le Oceaniche di Giulio Turcato? L’ultima volta che abbiamo visto l’opera che il grande artista, maestro dell’Astrattismo italiano, donò al Comune di Viareggio, era a dicembre 2019. E le condizioni della scultura non erano ottimali (ne scrivevamo qui). Smontati dalla sede originaria, in Piazza Puccini, i pannelli erano accatastasti, in maniera non proprio ortodossa, tra le erbacce, nei pressi di un deposito gestito dalla società comunale che si occupa della gestione dei rifiuti urbani. Le immagini suscitarono un certo scalpore e oggi a soffiare sul fuoco, in piena campagna elettorale, ci ha pensato Anna Mahjar-Barducci, candidata con la lista civica Più Democrazia a sostegno del candidato sindaco Sandro Bonaceto. In una lettera aperta inviata alla stampa, Mahjar-Barducci chiede all’attuale primo cittadino di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, area PD, delucidazioni sulle condizioni delle Oceaniche di Giulio Turcato.

«Lo scorso dicembre, le “vele” – così è conosciuta a Viareggio l’imponente opera di Turcato alta sei metri – erano state tolte dall’amministrazione comunale da Piazza Puccini, dove erano esposte, ed erano state accatastate e abbandonate tra i rifiuti e le erbacce», ricostruisce Anna Mahjar-Barducci. «Il sindaco uscente di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, sostenuto alle prossime elezioni dal PD, ha giustificato il fatto, dicendo che le vele erano state rimosse, perché i piedistalli della scultura avevano bisogno di manutenzione. Ha poi aggiunto che le vele erano state lasciate all’aperto “solo” per un giorno e che ora si trovano in un “luogo idoneo”, senza specificare dove», ha continuato la candidata di Più Democrazia.

L’opera donata da Turcato a Viareggio, città a cui fu molto legato e in cui è sepolto, fu pensata appositamente per Piazza Puccini, luogo al quale è vincolata anche dalla Soprintendenza, e appartiene alla serie delle Oceaniche, la cui prima serie fu esposta dall’artista alla Biennale di Venezia del 1972.

«Il quotidiano online Versilia Today, in un articolo del 4 Settembre 2020, citando la candidata per la lista Bonaceto, Rossella Martina, ha però informato che le vele si troverebbero adesso nel capannone della Sea, ente per la gestione dei rifiuti, affastellate malamente e nascoste da un tramezzo. Le vele inoltre non sarebbero tutte, ma mancherebbero quelle più alte. Il Sindaco Del Ghingaro, la sua amministrazione e le stesse liste che lo sostengono, tra cui appunto il PD, devono ora rispondere alla cittadinanza. Dove si trovano le Oceaniche? Le vele sono davvero nel capannone della Sea? È vero che mancano dei pezzi della scultura? Se ciò fosse vero, sarebbe un grave danno al patrimonio pubblico nazionale. Del Ghingaro si è lamentato, dicendo che le critiche sullo stato delle vele sono delle “prese di posizione sguaiate” e che le vele sono al sicuro. Ce le faccia allora vedere. La cittadinanza vuole avere la possibilità di verificare il loro stato. Se sono davvero in un luogo idoneo, le critiche si placheranno. Se però fossero in un capannone della Sea e se mancassero dei pezzi alla scultura, il sindaco dovrebbe dimettersi. È inaccettabile vedere offesa l’arte di un grande maestro italiano», conclude Mahjar-Barducci.

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