Categorie: Beni culturali

Pesci fuor d’acqua: la summer school per nuotare nella digital transformation

di - 11 Luglio 2020

Che il digitale rappresenti una risorsa fondamentale per la crescita culturale è un dato ormai ampiamente acquisito, chiaro a tutti. Non lo è tuttavia che per poterla sfruttare al meglio sono necessarie specifiche competenze, tante quante sono le infinite varianti con cui la tecnologia si presta alla promozione culturale. Purtroppo ancora poche nel settore sono le possibilità formative, un’assenza che inevitabilmente porta ad improvvisazione, disservizi e scarso rendimento, specialmente in ambito museale. Contribuisce a ridurre questo gap, insegnando a “nuotare” nel mare del digitale, “Pesci fuor d’acqua”, la summer school online sulla digital transformation culturale, dedicata agli operatori del patrimonio culturale.

Meme è un progetto finanziato da Fondazione Cariplo, sostenuto tra gli altri da Swapmuseum, 34° Fuso, Assessorato alla Formazione della Regione Puglia, Museo Fondazione Pino Pascali, Musma, Maxxi, CoopCulture e ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte), in collaborazione con i polo biblio-museali di Lecce, Brindisi e Foggia.

La cultura e il digitale, nell’epoca del post covid

Nata da un’idea di memecultura.it, la piattaforma di confronto, condivisione e scambio tra istituzioni culturali, scuole, aziende e giovani sulle professioni culturali, la summer school costituisce una reale opportunità formativa che consentirà agli operatori culturali di acquisire competenze specialistiche. Dal 27 luglio all’1 agosto 2020, 11 esperti di comprovata professionalità guideranno i corsisti nei meandri della digital transformation culturale, tra lezioni frontali e workshop pratici, attraverso dunque un percorso di apprendimento esperienziale oltre che teorica.

«L’emergenza epidemiologica da COVID-19 – precisano gli organizzatori – ha mostrato come il potenziamento dei servizi e dei contenuti digitali delle istituzioni culturali è oggi più che mai necessario, sia per sopperire agli impatti negativi causati dal lockdown che per affrontare le nuove sfide della fruizione e del turismo culturale». In questa prospettiva nasce l’esigenza di “Pesci fuor d’acqua”.

I tre moduli di Pesci fuor d’acqua, con gli esperti del settore

Tre i moduli previsti, tutti incentrati su tematiche di cogente attualità: web strategy culturale, con Silvio Salvo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Sandro Garrubbo del Museo Salinas di Palermo, Luca Melchionna di Machineria, Trento; digital storytelling in ambito museale, con Maria Chiara Ciaccheri di ABCittà, Milano, Fedra Pizzato e Roberta Silva dell’Università di Verona, Paolo Mazzanti e Lorenzo Greppi dell’Università di Firenze; apprendimento creativo negli ambienti digitali, con Vincenza Ferrara di ICOM Italia e Università La Sapienza di Roma, Enrico Tombesi della Fondazione Golinelli di Firenze, Carmelo Presicce del MIT Media Lab di Boston. I relatori, tra i massimi esperti del settore a livello nazionale, racconteranno le loro ricerche ed esperienze al fine di far acquisire ai partecipanti conoscenze e strumenti efficaci all’utilizzo del digitale nella cultura.

Il numero dei partecipanti è limitato a 35 per modulo. È possibile prenotarsi su elearning.memecultura.it entro e non oltre il 19 luglio. Si può scegliere se seguire l’intera school della durata di una settimana, oppure uno o due singoli moduli, della durata di due giorni ciascuno. Per informazioni, potete scrivere a memeprofessioniculturali@gmail.com.

Nato a Terlizzi nel 1980, è giornalista, critico d’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Lecce, si perfeziona sull'Arte del Novecento all'Università degli Studi di Bari. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, istituzioni e musei.  

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