Categorie: Design

design_resoconti | Barcelona Design Week

di - 20 Dicembre 2007
Barcelona Design Week è un congresso internazionale annuale, organizzato dal Barcelona Centre de Disseny, di carattere imprenditoriale, che ha quale obiettivo la diffusione di Barcellona come città di creatività e design, e il rafforzamento delle relazioni fra design e impresa. Nonostante sia solo alla sua seconda edizione, Barcelona Design Week ambisce a divenire un punto di riferimento che aiuti a stimolare la crescita del settore e lo sviluppo dell’industria creativa. Ricordiamo che Barcellona è anche sede del Beda (Bureau of European Design Associations), la cui missione è di comunicare il valore del design e dell’innovazione per stimolare una politica europea per il design. Grazie a strumenti come questo, la percezione del design sta lentamente cambiando -come sottolinea Michael Thomson, presidente di Beda- e si va verso una concezione del design come elemento chiave nelle strategie di crescita delle imprese.
Molti i nomi che si sono avvicendati in questa cinque-giorni di tavole rotonde e workshop, tra cui Michael Thomson (Design connect/Beda), Steven Heller (The New York Times), Francesco Morace (Future Concept Lab), Alberto Anaut (La Fabrica), Shoji Ito (Muji) e Mario Trimarchi (Fragile Corporate Identity Care), che hanno parlato su temi che hanno spaziato dal design delle tendenze al design management, dal design dei servizi e all’ecodesign.

Una delle tematiche chiave su cui si è snodata quest’edizione è stata proprio l’ecodesign. In particolare, si è esaminato il rapporto delle imprese con le pratiche di ecodesign e ne è risultato che il processo verso una progettualità ecosostenibile è difficile per le imprese, perché rappresenta un nuovo modo di pensare e lavorare globalmente. L’ecodesign, che in sintesi significa progettare pensando al ciclo di vita del prodotto e al suo impatto ambientale, sta lentamente entrando nelle città con l’utilizzo di legno certificato di origine FSC e plastica riciclata, come ha sottolineato Josep M. Serra, architetto e direttore editoriale del marchio Santa&Cole, aggiungendo che tuttavia i materiali più sostenibili si usano ancora poco per questioni economiche.
Un’impresa che invece si è orientata sensibilmente verso l’ecodesign è Muji, il noto brand votato all’essenzialità del design, alla sostenibilità e alla creazione di un’identità globale, nato in Giappone per rispondere alla domanda di una migliore razionalizzazione dello spazio delle case dei giovani, troppo piccole per contenere packaging ingombranti. Da lì sono nate poi le famose linee dall’estetica minimal e dall’alta praticità: ingegnosa, tra le altre, l’idea di progettare contenitori che si adattassero meglio allo spazio delle case giapponesi, poi sdoganati in Europa come oggetti fondamentali per organizzare al meglio lo spazio delle valigie. Muji in Giappone produce oltre seimila differenti prodotti che rispondono alle indicazioni dei consumatori. La progettazione di nuovi articoli avviene attraverso l’osservazione della realtà per disegnare prodotti spogliati da tutto ciò che è superfluo, seguendo il motto “less is more”. Tra le nuove sfide c’è la progettazione di interior design, ma anche di nuovi prodotti moda e gastronomici.

Tra chi fa tendenza nel design citiamo la rivista madrilena “Matador”, pubblicata in un unico numero annuale, che vanta collaborazioni con grandi nomi della scena artistica spagnola come Bigas Luna e un pubblico che ha saputo fidelizzare nel corso degli anni. Il progetto è nato dalla creatività dei fondatori di La Fabrica di Madrid, fucina di idee e progetti culturali di grande interesse come PhotoEspaña e la Casa Encendida.
Si è parlato anche di design dei servizi, in quanto l’Europa è sempre più orientata verso questo settore. Si è osservato come il design giochi un ruolo chiave, poiché agisce come elemento di differenza nel momento in cui si tratta di vendere beni tangibili e intangibili. Le imprese devono costruirsi una propria personalità e offrire prestazioni uniche per ottenere clienti soddisfatti e fidelizzati. A questo proposito, si sono analizzati alcuni casi come il restyling del marchio delle Poste italiane e della Banca Intesa progettati da Mario Trimarchi, dove il design costituisce lo strumento centrale per creare un’identità specifica d’impresa.
Contemporaneamente alla Design Week, l’ADI/FAD (l’Associazione per il Disegno Industriale di Barcellona) ha inaugurato la mostra dei progetti selezionati per il Premio Delta, che dal 1961 costituisce un importante riconoscimento a quei prodotti che si distinguono per il carattere innovatore e dimostrano di essere ecologicamente adeguati.

In ciascuna edizione, la giuria è costituita da esperti internazionali e quest’anno, per la prima volta, Delta ha selezionato progetti di imprese e designer internazionali, passo importante per posizionare questo premio nella geografia mondiale del design. Inoltre, sono stati esposti i progetti vincitori della Medaglia ADI, presentati dagli studenti dell’ultimo anno del corso in disegno industriale e da neolaureati, che riflettono creatività e divertimento progettuale.

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L’Any del Disseny 2003
link correlati
www.bcd.es
www.delta-awards.com

giorgia losio

la rubrica design è diretta da stefano caggiano

[exibart]

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