Dal 4 ottobre fino al 30 aprile 2024, Galleria Campari presenta Bar Stories on Camera, la prima mostra fotografica realizzata in collaborazione con Magnum Photos, che racconta il mondo dei bar attraverso una panoramica storica che dagli anni Trenta giunge fino al nuovo millennio. Numerose immagini provenienti dall’Archivio Storico Galleria Campari, si sommano agli scatti di ventiquattro fotografi di fama internazionale, tra cui figurano Robert Capa, Elliott Erwitt, Martin Parr e Ferdinando Scianna, appartenenti alla celebre agenzia Magnum. Il corpus della narrazione, composto di 90 fotografie, si articola in tre sezioni tematiche significative: Sharing Moments, Bar Campari e The Icons, che descrivono a 360 gradi la conformazione di un luogo dedito allo svago, alla condivisione e alla socialità .
Tavolini, sedie, insegne luminose, sorrisi rilassati, bicchieri e soprattutto bottiglie di vetro dal riconoscibile marchio, trasmettono lo spirito di un’epoca passata in cui è possibile individuare un’attualità che proprio nel bar trova uno spazio amico, circoscritto da rituali comuni, dove rifugiarsi per un attimo dalla quotidianità e con essa dai problemi. Una quarta sezione che va ad arricchire ulteriormente il materiale d’archivio già presente, si aggiunge a risvegliare una nostalgica memoria. Campari memories ripropone infatti attraverso oggetti ed ephemera, una variegata selezione di ricettari, libri sui cocktail che vanno dalla fine del XIX secolo agli anni Duemila, menù, attrezzi per la miscelazione, carte intestate, locandine e oggetti pubblicitari vintage, alcuni dei quali mai esposti prima. A fare da cornice alla mostra, è lo spazio della Galleria a Sesto San Giovanni, creato da Davide Campari nel 1904 e riqualificato grazie all’intervento dell’architetto Mario Botta. Aperto nel 2010 per celebrare i 150 anni di vita dell’azienda, il museo si propone come un luogo dinamico, interattivo e multimediale volto a promuovere l’immagine di Campari con una comunicazione che guarda all’arte e al design.
Seguendo fino al suo capolinea la linea rossa della metropolitana M1 che proprio a Sesto conclude il suo tragitto, quasi come fosse un tracciato customizzato e cucito su misura, si entra quindi in un mondo elegante riempito del vocìo delle persone e del tintinnio dei bicchieri, colmi fino all’orlo di ghiaccio e del proverbiale cordiale (dal latino cor, cordis ossia cuore, per rimanere in tinta) rosso-aranciato. Volendo entrare a far parte di questo gioco di ruoli impresso per sempre nella storia grazie al medium fotografico, basterà  prendere la metropolitana a ritroso, e seguire il fil-rouge-Campari fino a Piazza Duomo, per sorseggiare l’aperitivo protagonista dei bar dal 1860.
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