‘Un racconto in video’ per Fotografia Europea

di - 17 Aprile 2020

A Reggio Emilia da oggi, 17 aprile, al 24 maggio si sarebbe dovuta tenere la quindicesima edizione del festival Fotografia Europea, con la direzione artistica di Walter Guadagnini per il terzo anno consecutivo, e promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

L’atteso appuntamento internazionale non può avere luogo per l’emergenza sanitaria, e con il progetto Un racconto in video, sul sito e sui social di Fondazione Europea dalle 18.00 di oggi al 19 aprile (qui sotto il programma in dettaglio), gli organizzatori lanciano un segnale della voglia di tornare a lavorare ai progetti interrotti, appena la situazione lo consentirà.

L’edizione 2020 di Fotografia Eurpea aveva come titolo “FANTASIE. Narrazioni, regole, invenzioni per omaggiare Gianni Rodari nel centenario della sua nascita. In programma c’erano «i progetti inediti di Joan Fontcuberta e Alex Majoli, la mostra tra pittura e fotografia alla Fondazione Palazzo Magnani, la Russia paese ospite grazie alla collaborazione con il Hermitage Museum di San Pietroburgo, un ricco programma di eventi e oltre 300 mostre del Circuito Off».

Joan Fontcuberta, Cala rascal, from the Herbarium series, 1983, Selenium toned silver gelatin print, © Joan Fontcuberta

Un racconto in video per Fotografia Europea

Con Un racconto in video Fotografia Europea propone una serie di cinque contributi video in cui alcuni protagonisti del festival «prestano la loro voce e il proprio volto per un breve filmato da pubblicare sul sito e i social del festival nelle giornate che avrebbero ospitato il weekend inaugurale: Walter Guadagnini, Joan Fontcuberta, Alex Majoli, Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian, Luis Cobelo.
I video presentano gli artisti, il racconto del loro progetto per questa edizione di Fotografia Europea e un consiglio fotografico: un libro da leggere, fotografi da approfondire, musei da visitare online, corsi, podcast».

«Un modo, questo, per celebrare un’importante manifestazione culturale, per alimentare l’interesse e la curiosità per la fotografia e per dare un segnale di speranza in questi tempi difficili, attraverso gli sguardi unici di coloro che, appena sarà possibile, ci regaleranno scatti e progetti straordinari», ha dichiarato l’organizzazione.

La programmazione

I video verranno resi disponibili in questa successione sul sito web e sugli account Instagram e Facebook di Fotografia Europea:

• venerdì 17 aprile, ore 18.00
Walter Guadagnini, Direttore artistico del festival Fotografia Europea

• sabato 18 aprile, ore 11.00
Joan Fontcuberta

• sabato 18 aprile, ore 18.00
Alex Majoli

• domenica 19 aprile, ore 11.00
Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian

• domenica 19 aprile, ore 18.00
Luis Cobelo

Alex Majoli, Scene #8667. UK. London, 2017, First day of Brexit at Jamaica Winehouse @ Alex Majoli

Chi sono i fotografi protagonisti dei contributi video?

Joan Fontcuberta
Joan Fontcouberta, courtesy Festival Fotografia Europea

Joan Fontcuberta (1955, Barcellona), «ha studiato comunicazione alla Universitat Autònoma de Barcelona e successivamente ha lavorato nella pubblicità, in ambito giornalistico e come docente d’arte. Dal 1974 si è dedicato alla creazione artistica, ampliando la sua ricerca anche agli aspetti teorici, alla critica e alla curatela.

Sia la sua attività di ricerca artstica che la sua parte più teoretica si sono confrontate con le tematiche come rappresentazione, conoscenza, memoria, scienza, veridicità, ambiguità e l’indagine del rapporto tra documentazione e racconto nelle immagini fotografiche e nei media affini.
Nel 1996 è stato direttore artistico dell’International Photography Festival in Arles».

Alex Majoli
Alex Majoli, courtesy Festival Fotografia Europea

Alex Majoli (1971, Ravenna), «per molti anni ha lavorato come fotogiornalista e l’esperienza acquisita sul campo lo ha portato ad esplorare l’idea della teatralità della vita. Il suo ruolo di fotografo porta le persone a diventare attori di se stessi, cosa che Majoli cerca di esasperare usando in modo drammatico luci artificiali. Le sue foto diventano scene di un film dove le persone, attraverso la loro performance, esprimono il loro essere come se fossero su un palco scenico. Guardando queste fotografie non si può che pensare se sono momenti reali o finzione. La sottile linea tra realtà e teatro, documentario e arte, porta Majoli a ritornare in luoghi dove la condizione umana viene messa in discussione. Anche nelle miserie più tragiche Majoli riesce a scovare il teatro, l’orgoglio e soprattutto la magnificenza dello spirito umano.

Majoli in questo momento sta lavorando a un progetto che esplora l’attuale fragmentazione e polarizzazione dell’identità europea, in un periodo di crisi che ha messo l’Europa davanti a scelte molto decisive. Con questo progetto Majoli cerca di invitare lo spettatore a farsi domande su come sta cambiando l’ideologia europea, il flusso migratorio proveniente da paesi in guerra e la crescita dell’estrema destra che in un momento di crisi e incertezza trova sempre più sostenitori.

Majoli vive a New York. É membro di Magnum photos dal 2001 ed è rappresentato dalla  Howard Greenberg Gallery».

Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian
Vittorio Mortarotti e Anush Hamzehian, courtesy Festival Fotografia Europea

«Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti dedicano da sempre il loro lavoro alle marginalità geografiche e sociali. Nel corso degli ultimi anni hanno realizzato progetti in Bielorussia, Giappone, Armenia e Stati Uniti con rifugiati politici, ex minatori, prostitute, sopravvissuti dello tsunami e delle guerre balcaniche.

Le loro installazioni video-fotografiche sono state esposte, tra gli altri, alla Blueproject Foundation di Barcellona, al Casino Luxembourg, alla Galleria Alberto Peola di Torino e al Foto Forum di Bolzano. Per il progetto Eden hanno vinto il Leica Prize alla Biennale Images di Vevey e il premio Level Zero di Art Verona che li ha portati a esporre al MAXXI di Roma.

All’attività artistica Hamzehian e Mortarotti affiancano quella documentaristica. Nel 2016 il film L’Académie de la Folie è stato insignito dell’Étoile de la Scam mentre nel 2018 è uscito il loro lungometraggio Monsieur Kubota, un documentario sulla ricerca dell’immortalità co-prodotto da France2».

Luis Cobelo
Luis Cobelo portrait by Arianna Rinaldo (part.), courtesy Festival Fotografia Europea

«Nato in Venezuela nel 1970, Luis Cobelo si porta addosso come un cappotto caldo gli studi filosofici fino in Galizia, Spagna, dove la sua famiglia ha radici. Freelance indipendente e senza confini, Luis porta avanti progetti documentaristici in America, Asia e Europa e il suo lavoro è stato pubblicato in numerose riviste e periodici. La sua anima latina lo riporta spesso in Sudamerica dove crea i suoi libri: Zurumbático e Chas Chas, entrambi autopubblicati, per rivelare lo spirito magico di questa parte del mondo.
Il progetto Zurumbático ha affascinato appassionati sognatori in tutto il mondo e la mostra relativa ha attraversato oceani: Italia, Messico, Stati Uniti, Spagna, Costa Rica, Portogallo e Venezuela. Ora Luis presenta Chas Chas, la seconda parte di una collezione di fantasie, misteri e storie magiche del continente latinoamericano».

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