“Quello che c’era una volta”: le favole raccontano il cambiamento climatico

di - 4 Settembre 2020

A causa della deforestazione, Cappuccetto Rosso non attraversa più il bosco per raggiungere la nonna: basta prendere la metro. Ariel continua a collezionare oggetti del mondo degli umani, ma non le sembrano più così preziosi: dimena la coda in un fondale di plastica, raccogliendo piatti e bicchieri monouso. Queste sono solo alcune delle storie illustrate di Quello che c’era una volta, fiabe e racconti dopo i cambiamenti climatici, il nuovo libro di Studio Rebigo.

Ventitré storie che sicuramente conosciamo, da Tarzan a Hansel e Gretel, ri-ambientate in un futuro fantastico, sì, ma non troppo improbabile. Qui il canonico “e vissero tutti felici e contenti” ha subito qualche intoppo. Deforestazione, plastiche, riscaldamento globale e urbanizzazione – questi i capitoli in cui è diviso il libro – hanno stravolto il racconto, e niente è come ce lo ricordavamo. Il povero Mastro Geppetto, per esempio, non riesce più a trovare legna per assemblare il suo burattino: ora Pinocchio è un robottino di latta e pezzi di lamiera.

La copertina del nuovo libro illustrato dello Studio Rebigo

L’importanza dell’ambientalismo

Riflettere sui cambiamenti climatici al giorno d’oggi è fondamentale. Non possiamo più sottrarci dalla consapevolezza di quello che sta succedendo al pianeta Terra, e dalla necessità di intervenire. Il movimento Fridays For Future, nato da Greta Thunberg ed esteso a ragazzi e ragazze in età scolare, dimostra che le persone più giovani hanno abbracciato questa filosofia di vita, e stanno intervenendo in prima linea per arginare i danni.

Per questo Quello che c’era una volta è un libro che parla ai più giovani. Ma anche chi è più grande può riscoprire le fiabe con questa nuova lettura dolceamara, che intreccia ironia e catastrofe. Tutto sommato, il libro si rivolge a chiunque abbia a cuore le sorti del nostro pianeta. Alla fine di ogni capitolo, preziose tavole infografiche completano il discorso con dati e statistiche che mettono nero su bianco la questione. E se vogliamo saperne ancora di più, alla fine del testo compare anche un’utile sitografia di riferimento. La parte scientifica è curata da Francesco Martinelli, autore presso “National Geographic” e “Il Tascabile” .

I dati parlano chiaro, si esce dalla favola e si entra nella realtà. In questo mondo sospeso tra finzione e attualità, che solletica e stravolge il nostro immaginario, tutto questo diventa drammaticamente vicino. Così Studio Rebigo prova a rispondere con ironia alla temuta domanda: dove andremo a finire?

“Quello che c’era una volta”: un’autoproduzione solidale e sostenibile

Studio Rebigo si occupa dal 2015 di illustrazione, fumetto e progettazione grafica. Attualmente è composto da Alessandro Parodi, Arianna Zuppello, Luca Tagliafico, Ste Tirasso, Matteo Baldrighi, Silvia Venturi, Matteo Anselmo. Con Quello che c’era una volta,  lo Studio punta sul crowdfunding, per una autoproduzione sostenibile e solidale. La sua realizzazione, infatti, parte da una campagna di crowdfunding attiva dall’8 settembre su Produzioni dal Basso. Un libro del genere non poteva che essere sensibile al discorso della produzione sostenibile. Non a caso, la tipografia scelta (KC) è la prima certificata Eco-print in Europa, nel rispetto di principi per un basso impatto ambientale. Così come la rilegatura, affidata al progetto Il cielo in una stampa, sviluppato all’interno del carcere di Genova Pontedecimo, ideato per reintrodurre le persone detenute nel mondo del lavoro.

Al finanziamento del progetto su Produzioni dal Basso, corrispondono delle straordinarie ricompense, grazie all’alleanza di Studio Rebigo con alcuni partner come 3BEE, Goji Design e VAIA. Per gli aggiornamenti sulla campagna in tempo reale e tutte le informazioni, basta seguire @studiorebigo su Instagram.

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Inafferrabile Vettor Pisani: una mostra, un archivio, una lunga frequentazione

A margine della mostra alla Fondazione Pino Pascali, con la co-curatrice Giovanna Dalla Chiesa ripercorriamo la ricerca di Vettor Pisani,…

27 Aprile 2024 14:10
  • Mercato

Sotheby’s mette all’asta un capolavoro di Monet

Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…

27 Aprile 2024 12:42
  • Bandi e concorsi

Premio Lydia 2024, aperta la call per il sostegno alla ricerca artistica

La Fondazione Il Lazzaretto di Milano lancia la open call 2024 per il Premio Lydia all’Arte Contemporanea, dedicato al supporto…

27 Aprile 2024 12:39
  • Fotografia

Other Identity #109. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Alessandro Trapezio

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Aprile 2024 12:10
  • Mostre

L’infinito volgere del tempo di Carlo Zoli approda a Milano

Dal prossimo 9 maggio, fino al 15 giugno, Carlo Zoli porta a Milano, nello spin-off di HUB/ART, “L’infinito volgere del…

27 Aprile 2024 10:00
  • Mostre

Stefano Stoppa, dimenticare a memoria: la mostra da InStudio, Padova

Gli spazi dell'atelier InStudio, a Padova, si aprono per la mostra del giovane artista veneziano Stefano Stoppa: in esposizione, una…

27 Aprile 2024 8:15