Categorie: Mercato

Artcurial e il paravento da 600mila euro

di - 28 Novembre 2018
“Futurismo contro passatismo”: è tra i celeri slogan del movimento Futurista italiano inventato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909.
L’anno dopo Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla e Gino Severini firmano l’11 febbraio il “Manifesto dei pittori futuristi”, e da questo momento il dinamismo, la velocità, la luce elettrica, la macchina e la città diventano codici, l’inno del progresso.

Giacomo Balla (1871-1958), torinese trasferitosi a Roma nel 1895, sperimentò prima il divisionismo, poi a Parigi studia i puntinisti, soprattutto Georges Seurat, ma il radicale passaggio al futurista avviene con Lampada ad Arco (1909), contemporanea al Manifesto di Marinetti. Fino al 1915 l’artista, diventato punto di riferimento anche per Boccioni e Severini innovativo per le ricerche intorno alle scomposizioni dei colori e alle fasi del movimento. Tra le altre opere sono un esempio di questa tensione dinamica Dinamismo di un cane al guinzaglio, Ragazza che corre sul balcone, entrambe le opere del 1912.
La scomposizione del colore e della luce sono il tema anche del ciclo delle Compenetrazioni iridescenti (1912-1914). Balla risente della tecnica fotografica delle immagini in sequenza della cronografia di Muybridge e Marey e di Anton Giulio Bragaglia rielabora i suoi studi per riprodurre il movimento in fotografia. In seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, l’impeto rivoluzionario di distruggere il culto del passato si placa e nel 1915 Giacomo Balla e Fortunato Depero firmano il “Manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo”.
Da questo momento, insieme, animano il secondo Futurismo, quando il segno astratto geometrico si ricompone in un codice grafico stilizzato d’effetto decorativo applicato nel campo dell’arredamento, dell’abbigliamento fino agli oggetti della vita quotidiana. Siamo agli albori del design. È di questo periodo il Paramento Linea di velocità (recto) +Vortice (verso), realizzato tra il 1916-17, a due ante incernierati al taglio ineguale con decoro su entrambe le superfici, idropittura e grafite su cartone tamburato, firmato in basso a destra (179,80×82,50 cm) esposto (fino al 3 dicembre) nella sede milanese Artcurial diretta dalla spumeggiante Emilie Volka, rimasto in casa di Balla fino alla sua morte nel’58. Il paravento sarà proposto in asta (stima 450mila -600mila euro) a Parigi si caratterizza per linee vorticose colorate che si giustappongono e si compenetrano, disegnando arabeschi policromi ispirati ai suoi dipinti di questo periodo è stato presentato in corso  Venezia, 22, da Bruno Jaubert, Direttore  del dipartimento Arte Impressionista & Moderna in collaborazione con Serge Lemoine, consulente scientifico e culturale.  (Jacqueline Ceresoli)

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