Lâimmagine si apre con una Firenze assolata, la cupola del Brunelleschi appare splendida e monumentale ai nostri occhi. Dal Ponte alle Grazie vediamo lo scorrere lento e inesorabile dellâArno sotto gli archi di Ponte Vecchio. Un uomo passeggia calmo, la camera lo segue mostrandoci il meraviglioso panorama: è Filippo Pananti, direttore e amministratore della Galleria Pananti Casa dâAste. Ă lui ad accompagnarci lungo le 14 puntate della web serie, ora tutte online, che vedono come protagonisti proprio la sua famiglia e i suoi collaboratori.
Attraverso la narrazione della camera di Giovanni Piscaglia veniamo catapultati allâinterno del processo che unâopera compie da quando entra in galleria e prima di essere battuta, riuscendo a spiare dietro le quinte di questo palcoscenico dorato che solitamente si rende inaccessibile e opaco agli occhi dei non addetti ai lavori. Lâobiettivo della serie è, spiegato dal nostro direttore, ÂŤcoinvolgere un pubblico piĂš ampio e giovane, portandolo con noi in questo affascinante viaggioÂť, utilizzando un linguaggio semplice e immediato, senza troppi giri di parole, tipico del format utilizzato. La serie, a metĂ tra il reality show e il documentario, è composta da 14 brevi episodi (dalla durata di cinque/dieci minuti ciascuno), raccoglie testimonianze, aneddoti e informazioni che riescono a spiegare allo spettatore quelle che sono le good practices tipiche del settore, estremamente dinamico e dalla natura apparentemente astratta.
Il cast della serie, oltre allo staff della Galleria Pananti, include anche una ampia rosa di ospiti esterni alla casa dâaste; incontriamo personalitĂ del calibro di Santo Ficara e Sergio Negri, galleristi di spicco della scena italiana del dopoguerra; ma anche esperti come Paolo Parri ed Enrico Dei, i quali contribuiscono attivamente allâarricchimento della narrazione con piccole perle e consigli che chiunque voglia approcciarsi al mercato dellâarte farebbe bene a tenere in considerazione. Puntata dopo puntata, facciamo inoltre la conoscenza delle opere e le vite di numerosi protagonisti del Novecento italiano come Alberto Burri, Salvo (pseudonimo di Salvatore Mangione), Antonio Ligabue e molti altri. Infine notiamo come la Pananti si rivela pioniera in Italia per una nuova dimensione di inclusivitĂ , introducendo le prime vendite allâasta con un interprete della lingua dei segni (LIS) per aprire le porte ad un dialogo senza barriere comunicative.
Tra interviste e riprese dirette degli eventi precedenti, contemporanei e successivi alla vendita delle opere abbiamo modo di conoscere piĂš da vicino i protagonisti di questa realtĂ , dallâacquisizione dellâopera alla sua valutazione, dalla catalogazione della singola opera alla stesura finale del catalogo ragionato, e ancora dai rapporti con il personale a quelli con i collezionisti, gli archivii e gli esperti.
In sintesi, Casa Pananti è una serie che offre una panoramica completa sui retroscena della magia dellâasta, con lâobiettivo di coinvolgere un pubblico piĂš ampio e giovane. La serie è un interessante esempio di come le case dâaste stiano cercando di raggiungere nuovi pubblici attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, come i social media e il web, attraverso un racconto coinvolgente e adatto al suo tempo.
Potete trovare la prima stagione completa della serie su YouTube o direttamente sul sito ufficiale di Galleria Pananti Casa dâAste (qui).
Nuova sede, nuovo nome, 194 gallerie da 42 Paesi. Ecco le prime anticipazioni della fiera parigina firmata Art Basel, in…
Negli spazi di Mucciaccia Gallery Project, a Roma, va in scena la mostra di Elena Ketra, incentrata sulla figura mitologica…
Ho versato la notte dalla brocca, non câera abbastanza notte: il cineasta tedesco attraversa tempo, spazio e memoria in Anselm,…
Per celebrare i suoi ottanta anni di attivitĂ , la storica casa editrice Electa ha istituito Fondamenta, una nuova Fondazione per…
Su proposta del presidente Luca Beatrice, sono stati nominati i curatori della 18ma Quadriennale di Roma, che si terrĂ da…
Marina Dacci conosce il lavoro di Giovanni Termini da molti anni, ne ha scritto, ma questa volta ha voluto approfondire…