Ve lo avevamo annunciato, la prima opera basata su NFT (Non Fungible Token) e 100% digitale messa all’asta da Christie’s avrebbe riservato grandi sorprese. Così è stato: dopo una battaglia a colpi di rilanci online iniziata il 25 febbraio, il collage Everydays-The First 5000 Days di Beeple è stato appena aggiudicato per 69,3 milioni di dollari. La stima iniziale? Unknown – sconosciuta – recitava il catalogo della vendita, indicando un caso senza precedenti nella storia della maison. Il prezzo di partenza è stato fissato simbolicamente a 100 dollari, ma nessuno aveva dubbi riguardo a una ripida scalata. Un’escalation lunga due settimane, per la precisione, scandita da una pioggia di oltre 350 bid e rilanci straordinari negli ultimi 10 minuti.
Ma che cosa si intende per opera NFT? «Un NFT è un token digitale unico criptato con la firma dell’artista», spiegano da Christie’s, «che viene identificato individualmente sulla blockchain, verificando il legittimo proprietario e l’autenticità di una creazione digitale originale. L’NFT per quest’opera è stato generato da MakersPlace, un mercato primario per i creatori digitali». Everydays è un’opera inalterabile e insostituibile – non fungibile, appunto. Detto in altre parole, la blockchain sembra risolvere non pochi annosi problemi dell’arte: salta a piè pari la difficoltà di commercializzare le opere multimediali, ponendo fine all’epoca della loro riproducibilità tecnica che rendeva così complesso posizionarle sul mercato; garantisce la tutela del diritto d’autore, con passaggi (i cosiddetti “blocchi” della catena) sempre chiari e lineari; impedisce, in generale, l’alterazione di qualsiasi dato, ripulendo l’arte da ogni alone di sospetto che da tempo la accompagna.
Una novità assoluta? Non esattamente. Come scrivevamo, l’opera di Beeple non è la prima NFT a sfilare all’incanto, ma non era mai successo che a metterle in vendita fosse una casa d’aste tradizionale. Soltanto pochi giorni fa la famosissima gif Nyan Cat è stata aggiudicata per mezzo milione sulla piattaforma Foundation (qui), la collezione di Crypto Art della cantante Grimes è andata venduta per 5,8 milioni (in 20 minuti!) su Nifty Gateway (qui), mentre il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ha annunciato che metterà all’asta il suo primo tweet dopo averlo trasformato in un NFT– al momento, Sina Estavi ha offerto 2,5 milioni. Un ultimo, eclatante caso: la scorsa settimana il quadro Morons di Banksy, del valore di 96mila dollari, è stato bruciato per essere rivenduto a un prezzo quadruplicato, anche stavolta sotto forma di NFT (qui). Insomma, la Crypto Art sembra essere una vera mania e, pare, ne vedremo ancora delle belle.
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