Jean-Michel Basquiat, Portrait of A-One A.K.A King (1982) | Phillips
Phillips ha inaugurato una nuova sede a Southampton, uno spazio su due piani nell’ex municipio della città. Gli architetti dello studioMDA, fondato da Markus Dochantschi nel 2002, hanno ridisegnato la location storica, per adattarla alle esigenze della casa d’aste e delle sue future esposizioni, che non hanno tardato ad aprire al pubblico.
«Abbiamo assistito a un cambiamento sismico sia nel mondo dell’arte che nell’ecosistema di New York», afferma Edward Dolman, CEO di Phillips. «La nostra nuova sede di Southampton consentirà di vedere, in modo più intimo, opere d’arte, gioielli e orologi eccezionali, nonché la flessibilità per i nostri migliori collezionisti di sperimentare le opere d’arte di persona. L’esperienza viscerale”, prosegue, “è ancora un elemento fondamentale nell’apprezzamento dell’arte». Ed ecco che, a seguito del terremoto sanitario ed economico che ha scosso la città di New York, anche Phillips – come Pace, Skarstedt, Sotheby’s e molti altri – insegue i grandi collezionisti negli Hamptons, dove in molti si sono rifugiati in tempo di pandemia. Maometto va alla montagna, insomma; e lo fa in grande stile, con una serie di mostre che introducono il pubblico alla prossima stagione, quasi a ricordargli che la vita tornerà quella di sempre, e con questa anche le dinamiche del mercato.
A tagliare il nastro rosso in 1 Hampton Road è una mostra di arte contemporanea e del XX secolo, che dal 14 agosto presenta nell’avamposto di Southampton alcuni degli highlights dell’autunno. A troneggiare tra le 70 opere esposte è senza dubbio Portrait of A-One AKA King di Jean-Michel Basquiat, un omaggio al celebre graffitista A-One stimato tra i 10 e i 15 milioni di dollari: «Un’opera esemplare», ha dichiarato Cheyenne Westphal, Presidente di Phillips, «realizzata all’apice della carriera di Basquiat e dipinta nel 1982, quando l’artista produceva importanti opere d’arte, libero dai vincoli e dalle pressioni dei galleristi e del mercato. Questo ritratto è stato a lungo riconosciuto in tutto il mondo per il suo significato. La sua inclusione nella nostra vendita serale di novembre segna la prima volta in oltre tre decenni che l’opera sarà offerta al pubblico». L’opera, esposta recentemente alla mostra Keith Haring | Jean-Michel Basquiat: Crossing Lines della National Gallery of Victoria, è appartenuta a lungo alla famiglia Mugrabi, i grandi collezionisti di Andy Warhol, prima di passare nelle mani di un anonimo circa tre anni fa.
Un curriculum di tutto rispetto, insomma, che lascia presagire una battaglia a colpi di rilanci per il prossimo novembre. E, in effetti, la vendita del capolavoro di Basquiat si prospetta piuttosto gustosa, specialmente alla luce degli ultimi record: lo scorso giugno, all’asta ibrida di Sotheby’s, una testa su carta senza titolo è stata battuta per 15,2 milioni di dollari, superando il traguardo di 13,6 milioni detenuto da un’altra opera su carta dell’artista; e, ancora, Loïc Gouzer, il genio delle aste, ha venduto un Basquiat da 10,8 milioni di dollari sulla sua nuova app Fair Warning (ve ne parlavamo qui), mettendo a tacere i conservatori più scettici, che ancora si interrogano sulle potenzialità delle vendite online a tanti zeri.
Una partenza col botto, niente da dire, anche perché, insieme a Portrait of A-One AKA King, sfileranno opere di artisti come Ruth Asawa, Joan Mirò, Robert Rauschenberg, Pablo Picasso e Jean DuBuffet. E si tratta soltanto del primo appuntamento organizzato nella nuova location della casa d’aste, che promette un calendario molto vario: «Siamo orgogliosi di estendere la nostra missione di celebrare artisti di tutto il mondo», si legge sul sito ufficiale di Phillips, «per sostenere la fiorente scena culturale dell’East End di Long Island […], con un programma a rotazione di mostre ed eventi appositamente curati per tutto l’autunno 2020».
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