Anche se la data della Fase 2 si avvicina, la ripresa di un certo tipo di normalità sarà ovviamente graduale e per alcune attività potrebbero essere necessari mesi, per tornare a regime. Tra queste, il settore dello spettacolo nella sue varie diramazioni, dalla musica al teatro, che già è stato messo a durissima prova dall’emergenza Covid-19. E così, mentre si ipotizza una riapertura delle sale che potrebbe slittare a dicembre o addirittura oltre, diventa improrogabile proporre misure d’emergenza per sostenere i tanti lavoratori dell’ambito. «Nessun artista verrà dimenticato», ha esordito così, con toni vagamente biblici, Dario Franceschini, nel corso del Question Time alla Camera. Il Ministro dei Beni Culturali ha annunciato di aver firmato oggi il decreto che avvia le procedure per la ripartizione di 20 milioni di euro a sostegno delle realtà delle arti performative che non hanno ricevuto contributi provenienti dal FUS nel 2019. Tali risorse provengono dai fondi istituiti con il decreto Cura Italia, varato dal Governo lo scorso 17 marzo, che destinano 130 milioni di euro alle emergenze dello spettacolo e del cinema.
«Nessun attore, nessun musicista così come nessun lavoratore del mondo dello spettacolo. Non parlo delle grandi star, che hanno le spalle robuste, parlo delle professionalità più indifese: le prime misure sono a loro tutela», ha continuato il Ministro Franceschini. «Questo stanziamento –fornisce una prima risposta alle tantissime piccole realtà che operano nei settori del teatro, della musica, della danza, del circo prive del sostegno statale e pertanto sottoposte a maggiori incertezze. Un mondo fatto di professionisti abituati a vivere del proprio talento che ora conoscono un momento di dura difficoltà e meritano il pieno sostegno delle istituzioni», ha spiegato.
Le risorse verranno ripartite in parti uguali per ciascun beneficiario e verranno devolute ai soggetti che presenteranno domanda nel rispetto di quattro requisiti: prevedere nello statuto o nell’atto costitutivo lo svolgimento di attività di spettacolo dal vivo; avere sede legale in Italia; non aver ricevuto nel 2019 contributi dal FUS; aver svolto tra il 1° gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020 un minimo di 15 rappresentazioni e aver versato contributi previdenziali per almeno 45 giornate lavorative.
Le domande potranno essere presentate nelle modalità e secondo le scadenze che verranno rese note dall’avviso che verrà pubblicato dalla Direzione generale Spettacolo entro cinque giorni dalla data di registrazione del decreto. I contributi saranno erogati entro il 30 giugno 2020.
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