Categorie: milano

fino al 31.I.2011 | Rashid Johnson | Milano, Massimo De Carlo

di - 18 Gennaio 2011
Rashid Johnson (Chicago, 1977; vive a New York) è un artista
poliedrico, abituato a maneggiare materiali culturali e mezzi espressivi
eterogenei, dalla fotografia alla musica, dalla visual art alla scultura. La
risultante per accumulo tende a illustrare ciò che chiama black experience ovvero, in parole povere, cosa significa essere neri, qui ed ora.

La prima sala della personale
milanese, proprio all’ingresso, è concepita come un salotto. Tre sculture a
muro, concettualmente a metà tra il collage e la maquette, alludono ad
altrettanti intellettuali di varia estrazione: il filosofo Bertrand Russell, lo
scrittore William Faulkner e l’attivista W.E.B. Du Bois.

L’espediente dell’installazione a parete composta da specchi – già visto nelle
opere di Rashid Johnson – si articola in una serie di mensole cariche di
oggetti evocativi, connotativi (un libro di ognuno) oppure allusivi secondo
libere associazioni dell’artista: perché, ad esempio, un vinile dell’Art
Ensemble of Chicago è associato al filosofo gallese? Le colate di cera nera
laureano i tre scrittori, messi a reagire
con gli oggetti della cultura underground contemporanea, attivisti black ad honorem o ante litteram.

Tutte le sculture sono state
assemblate in loco, con oggetti (libri, ciotole, vasi di piante,
ricetrasmittenti…) trovati in giro per Milano: così è anche per la seconda
serie, dove i riferimenti si disarticolano ancora più espressamente
dall’univocità. Uno specchio verticale appoggiato su un atlante astronomico
aperto rimanda a 2001: Odissea nello
spazio
così come, nelle opere prossime, si evoca l’allunaggio e la corsa
allo spazio. La metafora astronomica serve la suggestione del secondo tempo di
una tensione palingenetica: ottobre è il mese delle rivoluzioni epocali, dei
film sulle rivoluzioni epocali, e October
è anche una storica testata newyorchese d’arte, cinema e pop culture, voce del
postmodernismo e della critica engagé.

Johnson dichiara di utilizzare “alchimia, divinazione, astronomia, e altre
scienze che combinano il mondo naturale e spirituale
” per creare un espanso
della complessità della black experience.
La ricorrenza della “corsa allo spazio”, secondo mito della frontiera (la
seconda cosa più americana, dopo la Coca Cola) inaugurato da John Fitzgerald
Kennedy, sopra piastrelle bianche coperte da tag in vernice nera suggerisce
l’assimilazione piena di temi wasp da
parte della controcultura.

Il lavoro di Johnson sembra
parlare appunto dei pericoli della pianura, oltrepassate le asperità delle
montagne: l’annichilimento della specifica identità nera nell’epoca di Barack
Obama, quando l’elezione del primo Presidente di colore ha ufficialmente chiuso
i conti con la schiavitù, la blaxploitation
e le lotte di Martin Luther King e Malcolm X, e alla feroce discriminazione razzista
si è sostituito il rischio della fusione nella cultura di massa indistinta e
meticcia. Esattamente come la cultura gay, l’altra controcultura che serviva,
negli anni ‘60-‘70, un’estetica e una politica per forza di cose assolutamente altra, ora detta le mode del mainstream.


Le opere più recenti di Rashid
Johnson sono figlie della
situazione, scontano a tratti segni di velleitarismo e confusione, ma forse
anche per questa ragione esprimono uno specifico Zeitgeist.

articoli correlati

Rashid Johnson a Milano

Young
Gifted and Black

The
Perfect Number

alessandro ronchi

mostra visitata il 30 novembre
2010


dal 25 novembre 2010 al 31 gennaio 2011

Rashid
Johnson – 25 days after October

Galleria Massimo De Carlo

Via Ventura, 5 (zona Ventura) – 20134 Milano

Orario: da martedì a sabato ore 11.30-19

Ingresso libero

Info: tel. +39 0270003987; fax +39 027492135; info@massimodecarlo.it; www.massimodecarlo.it

[exibart]

Visualizza commenti

  • La mostra presenta opere che sono ottimi precipitati di quella che può essere l'esperienza nera. Al di là della retorica nera, più o meno giustamente abusata, c'è un po' il rischio Safari: io milanese bianco che scelgo i trofei di caccia, testimoni esotici di qualcosa diverso da me, e che quindi può stuzzicare me e i miei amici. Si tratta di "ikea evoluta" di prima qualità; ottima per arredare casa con quell'altarino "black experience" che non ti aspetti.

  • Ma che fa De Carlo ? Ripropone gli artisti già fatti da altre gallerie in Italia ?

  • quest'artista l'ho già visto 5 anni fa da annarumma404 a napoli, ed era la sua prima personale in italia.

  • Stavolta Luca Rossi ha ragione (strano), erano meglio i lavori precedenti. Questi hanno un'aria troppo da design.

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

MUDI: il Cocoricò di Riccione diventa il primo museo in una discoteca

Le iconiche sale del Cocoricò di Riccione, tempio della dance e della techno dagli anni ’90, ospiteranno le opere di…

19 Maggio 2024 8:28
  • Mostre

Pensare come una montagna: il progetto biennale, diffuso e partecipato di GAMeC

La performance di Mercedes Azpilicueta a Brembate, i lavori di Chiara Gambirasio a Castione della Presolana, l'installazione di Sonia Boyce…

19 Maggio 2024 0:02
  • Mercato

Last chance to bid: tornano le aste di Sotheby’s e Christie’s Italia

Dopo le grandi vendite newyorkesi, le majors si sfidano a colpi di arte moderna e contemporanea sul territorio italiano. Lucio…

18 Maggio 2024 16:38
  • Fumetti e illustrazione

Perdersi nel labirinto di Marc-Antoine Mathieu, alla Galleria HDE di Napoli

A Napoli, la HDE, galleria punto di riferimento per le arti grafiche e del fumetto, riparte con una nuova sede…

18 Maggio 2024 14:25
  • Fotografia

Fotografia e dintorni, cosa vedere a Torino #6: da Vanchiglia a Guarene

Torino a tutta fotografia con il festival Exposed, gli appuntamenti del fine settimana con le mappe di Untitled Association: Cripta747,…

18 Maggio 2024 13:20
  • Eventi

Muoversi è il tema del Rocksophia 2024 di Civitanova Marche

Dal 25 al 28 luglio 2024 si svolgerà la quarta edizione di Rocksophia, che si terrà a Civitanova Marche negli…

18 Maggio 2024 12:00