Installation view, Just There, Rothko Ryman, at Hauser & Wirth Zurich, Bahnhofstrasse, until 13 September. © 2025, ProLitteris, Zurich / © 1998 Kate. Rothko Prizel & Christopher Rothko / 2025, ProLitteris, Zurich. Photo: Stefan Altenburger Photography Zürich
Una serie di gallerie sparse per il mondo, da New York a Londra, da Parigi a Minorca, fino a Hong Kong. Ma nella settimana calda dell’arte europea, la settimana del colosso Art Basel, Hauser & Wirth si concentra più che mai sulla sua terra d’origine – la Svizzera, ça va sans dire – e mette in scena un calendario ben orchestrato di mostre, dentro e fuori i confini della fiera. Anzi, ben oltre i confini cittadini, in realtà, estendendosi fino alla vicina Zurigo, e il tutto mentre in fiera mette in vendita una serie di artisti colosso, incluso un monumentale dipinto di Rothko. Ecco le tre mostre in corso (visitabili anche nelle settimane a venire).
C’è Meret Oppenheim a Basilea, nella settimana più affollata dell’arte. Quando? Dal 4 giugno al 19 luglio, proprio nel centro cittadino. Qui Hauser & Wirth seleziona un corpus di opere dagli anni Trenta ai Settanta dell’artista, riconosciuta per avere costantemente sfidato ogni definizione attraverso una pratica incentrata su identità, genere ed erotismo, con uno sguardo ironico e materico. Pur essendo legata ad alcuni dei movimenti artistici più influenti del XX secolo, infatti (inclusi Surrealismo e Dada), Oppenheim è andata oltre ogni categorizzazione. E così, fino al 19 luglio, la mostra di Hauser & Wirth ripercorre il ritorno dell’artista in Svizzera e a Basilea, dove ha sviluppato un linguaggio radicalmente sperimentale. Ben oltre il successo internazionale di Object (o Déjeuner en fourrure), del 1936 – la tazza, il piattino e il cucchiaino ricoperti di pelliccia che rimane la sua opera più nota. A Basilea, in questi giorni, le opere di Oppenheim sono presentate in contemporanea anche nel booth di Art Basel – come una sorta di mostra diffusa, dentro e fuori la fiera.
Una mostra a due voci, stavolta nella città di Zurigo (ad appena un’ora di treno dalla caldissima Basilea). Per la prima volta, le opere di Mark Rothko e Robert Ryman vengono presentate insieme, per esplorare il comune desiderio di purezza e perfezione nella pittura dei due artisti. «Rothko e Ryman», spiegano dalla galleria, «rappresentano due generazioni di pittori astratti americani che si sono brevemente incontrate intorno al 1960; Rothko era all’apice della sua fama, Ryman un aspirante pittore. Al di là di questa breve sovrapposizione temporale, sono profondamente legati dalla grande qualità visiva dei loro dipinti, di cui è possibile ammirare una selezione concisa in mostra». Ryman ha spesso espresso la sua ammirazione per l’artista;in particolare, era affascinato dal fatto che i dipinti di Rothko fossero in grado di rendere visibile ciò che più lo preoccupava della pittura. Anni dopo, lo espresse chiaramente in un’intervista: «C’erano il colore, la forma, la struttura, la superficie e la luce», disse, «la loro nudità, proprio lì». A cura di Dieter Schwarz, dal 12 giugno al 13 settembre.
Ultima tappa, ancora Zurigo. Si tratta della prima mostra dedicata a Ed Clark in Svizzera, con un focus sul suo legame profondo con l’Europa e la copertura di oltre settant’anni di carriera, attraverso dipinti di grande formato, tele sagomate, opere su carta e materiali d’archivio che raccontano la sua pratica innovativa. E, ovviamente, un uso abbondante della sua tecnica distintiva: la stesura del colore con i colpi di scopa. Il titolo della mostra – la pittura è il soggetto – deriva da una citazione dell’artista, che indica la centralità del suo medium nella sua opera; un’opera che, stilisticamente, unisce la fisicità e la spontaneità dell’Espressionismo Astratto con la chiarezza strutturata dell’astrazione dai contorni netti, consolidando la sua importanza nella pittura del dopoguerra. «La mostra di Zurigo offre una rara opportunità di comprendere appieno la portata della pratica di Clark», rivela la galleria, «mettendolo in relazione con diverse storie dell’astrazione e sottolineando la duratura rilevanza della sua opera. Sottolinea come per Clark l’arte astratta rappresentasse una verità più grande di qualsiasi rappresentazione realistica del mondo e che per lui “la pittura è il soggetto”». A cura di Tanya Barson, dal 13 giugno al 13 settembre.
A Roma, da FOROF, la performance inedita "TUTTO STUCCO" idata dal collettivo viennese Gelitin/Gelatin ha chiuso la IV Stagione Nimbus…
Stromboli si accende con la prima edizione di Vulcana: quattro giorni di linguaggi contemporanei diffusi in vari luoghi dell’isola, tra…
Tra corpi che resistono e storie che interrogano, la 55esima edizione del festival trasforma la scena in uno spazio politico,…
Liminal, la personale di Filippo Berta curata da Lu Zhao e Angel Moya Garcia, arriva in Cina, alla WU SPACE…
In un tempo sospeso tra l’atmosfera rilassata delle vacanze e la frenesia delle grandi fiere autunnali, c’è un luogo in…
L’estate di Centrale Fies inizia con una mostra collettiva sulla resistenza all’addomesticamento e un ricco programma di performance, concerti, workshop…