Quella di Demand, così
come quella di Luigi Ghirri,
il vero protagonista della mostra, è una fotografia “metafisica”. De
Chirico non viene citato, forse un po’ colpevolmente, perché Demand gli
preferisce il più “fotografico” René Magritte, sul quale poggia il centro (storico) della mostra, con opere in
cui la natura viene sondata come simbolo e come sintomo della psiche. Demand lo
mette in dialogo con il fotografo di Scandiano e la frizione è piacevolmente
stralunante.
La mostra prosegue per
salti quantici, tra media diversi e diversissime generazioni, seguendo un
metodo tendenzialmente “iconologico”. Il tasso teorico è alto ed è
bello riscoprire la mostra leggendo il catalogo che, senza protervia, riprende
la tesi esposta da Ghirri in una lezione tenuta a Reggio Emilia nel 1989, dal
titolo L’immagine impossibile. Qui egli definisce la fotografia come
strumento capace di mostrare il lato misterioso ed enigmatico della realtà. Se
il Surrealismo (che Demand intende magrittianamente come innanzitutto
“metafisico”) è “figlio” della psicoanalisi, Ghirri lo vuole almeno
nipote anche della fotografia.
A dimostrarlo è la
ristampa, introdotta come una “chicca” in allegato al catalogo, delle
bozze del libro Ravenna 1986 appartenente alla serie La ragione della
natura. Una “ragione” che Demand analizza aiutato da artisti come
Tacita Dean, che propone un filmato su una gazza, animale tra i più
simbolici e legato a molte credenze popolari; Henrik Hakansson, che
registra su 45 giri le voci delle colombe monegasche; Rodney Graham, che
con il suo phonokinetoscope attraversa l’idea psicotropa di viaggio
nella natura, da Syd Barret a Mark Twain; Kudjoe Affutu, artigiano
gahnese specializzato in cofani mortuari, che costruisce un frigorifero come
lapide per la morente vitalità dell’Occidente; Saâdane Afif, che
realizza una maquette di
mare in burrasca; Chris Garofalo, che fotografa sue riproduzioni di
piante fantastiche in ceramica; Anne Holtrop, che progetta
un’isola-centro benessere nel mondo virtuale del 3d; Ger van Elk, che
nel 1970 filma un cactus sottoposto a rasatura.
Invitando un artista a
farsi curatore accade un effetto interessante. Parlando di altri, in realtà
Demand parla di sé (espone anche sue opere) e delle sue più profonde
convinzioni; accenna persino una breve storia personale dell’arte recuperando
figure dimenticate, come il pioniere della fotografia tedesca August Kotzsch
o i fratelli Jan and Jol Martel (modernisti quanto Le Corbusier)
che, con Robert Mallet-Stevens,
realizzarono nel 1925 una serie di alberi cubisti in cemento armato.
articoli correlati
Demand
per la Fondazione Prada
Personale
irlandese
Con
Nan Goldin al Castello di Rivoli
nicola davide angerame
mostra visitata il 18
settembre 2010
dal 18 settembre 2010 al 22 febbraio 2011
La Carte d’après Nature
a cura di Thomas Demand
Nouveau Musée National de Monaco – Villa Paloma
Boulevard du Jardin Exotique, 56 – 98000 Monaco
Orario: tutti i giorni ore 10-18
Catalogo disponibile
Info: tel. +37 798981962; contact@nmnm.mc; www.nmnm.mc
[exibart]
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