Una sinergia che si rinnova per declinare all’unisono ricerca e sperimentazione in ambito artistico. RUFA e Romaeuropa Festival si apprestano a scrivere una nuova pagina nell’ambito del corso magistrale di Multimedia arts and design, presentando tre ambientazioni virtuali immersive che vertono sul tema della “tecnomagia”, liberamente tratte dal libro Tecnomagia (Mimesis edizioni, 2023) di Vincesco Susca.
Gli artisti si sono cimentati nella creazione di proposte dal carattere performativo che saranno in programmazione tra il 6 e l’8 ottobre presso la Pelanda di Roma, in piazza Orazio Giustiniani 4.
Francesca Battaglia, Paola Belviso, Andrea Cecconi, Sara Fabretti, Rosalia Giuliano, Lucrezia Mariotti, Olimpia Zamò, Federica Bentivoglio, Martino Cassanelli, Agostino Domanico, Daniele Imani, Simona Lauro, Karina Sanchez, Ada Uygan e Martina Carbone hanno costruito tre diversi modi di essere, tre diverse concezioni dell’io, tre diversi modi di rapportarsi all’altro. Resurgo, Daath e Ex – Posure, no actions, i nomi delle esperienze che catalizzeranno l’attenzione del grande pubblico. Sarà possibile visitare le installazioni venerdì 6 ottobre e sabato 7 ottobre, dalle 18 alle 21, domenica 8 ottobre dalle 15 alle 19. L’iniziativa si inserisce nella rassegna Digitalive.
RESURGO, di Francesca Battaglia, Paola Belviso, Andrea Cecconi, Sara Fabretti, Rosalia Giuliano, Lucrezia Mariotti, Olimpia Zamò, è un rituale di purificazione tecnologico volto a far comprendere come la tecnologia stia influenzando la percezione del mondo e dell’essere umano. I fruitori entreranno in un ambiente dallo spirito sciamanico dove il visore viene innalzato a totem necessario per compiere la purificazione. Chi indossa il visore viene guidato da una voce che lo accompagnerà per tutto il rito, suggerendo azioni da fare come quella di chiudere gli occhi o estendere la propria percezione stringendo la mano dell’utente al suo fianco.
DAATH, di Federica Bentivoglio, Martino Cassanelli, Agostino Domanico, Daniele Imani, Simona Lauro, Karina Sanchez, Ada Uygan, introduce i fruitori in un mondo immersivo. Durante il viaggio gli utenti esploreranno i Sephiroth dell’albero della vita, modello della creazione. L’esperienza viene interpretata da due ruoli: quello del mago, colui che attrae dall’esterno, e quella del viaggiatore, che nella realtà virtuale si trova invece a dover scegliere tra vista e udito. All’ interno di un mondo surreale sei pilastri di pietra conservano i segreti spirituali dei Sephiroth che, messi in luce dal mago, attirano il viaggiatore. Allo stesso tempo, i suoni, composti da poliritmie ed armonie che rispondono alla posizione e alle scelte compiute dal mago, cercano di allontanare e distogliere l’utente dalla fonte visiva.
EX – POSURE, no actions,di Martina Carbone, immerge l’osservatore in un paesaggio futuro sommerso dall’acqua e in cui non esiste nessuna forma animale o vegetale, ma creature che rappresentano una fase evolutiva delle tecnologie prodotte e nutrite dagli esseri umani nel presente. Una nuova specie che è riuscita a trasformare tutto ciò che è artificiale in corpi organici. Per accedere a questa dimensione l’osservatore entra fisicamente all’interno di una teca espositiva, dalla quale è osservato dai nuovi abitanti come se fosse in un ipotetico museo del futuro, in cui l’essere umano è materiale d’archivio in esposizione, condizione che non gli consente di agire e inter-agire. Ogni suo movimento diventa materiale d’interesse per le creature che lo osservano, all’interno di un ambiente sonoro in cui analizzano e studiano le forme e le funzioni dei loro antenati.
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