Fuse
Dal 3 al 6 luglio 2025 torna a Roma Videocittà, il Festival della Visione e della Cultura Digitale giunto alla sua ottava edizione. Con un giorno in più di programmazione, l’evento ideato da Francesco Rutelli e diretto da Francesco Dobrovich torna nell’area industriale del Gazometro Ostiense, per trasformare il più grande complesso di archeologia industriale d’Europa in un laboratorio a cielo aperto dedicato alla videoarte, all’immersione sensoriale e ai nuovi linguaggi dell’audiovisivo.
Nato nel 2018 come osservatorio sul futuro dell’immagine in movimento, Videocittà si è imposto come uno dei più ambiziosi festival italiani dedicati alla sperimentazione tra arte, tecnologia e comunicazione, capace di attrarre artisti internazionali – tra cui vincitori di Oscar e Leoni veneziani – e di promuovere nuove generazioni di talenti.
L’edizione 2025 si inserisce in una quadrilogia che riflette sul rapporto tra uomo e natura, avviata nel 2022 con l’elemento lunare, proseguita con la Terra (2023) e la Galassia (2024). Quest’anno il tema è il Sole, inteso come energia, luce e vita: una fonte primaria che diventa anche metafora della trasformazione digitale e ambientale.
Simbolo visivo e concettuale di questa edizione sarà Solar, la spettacolare installazione site-specific che avvolgerà il Gazometro G4. Affidata all’artista romano Quayola, l’opera, realizzata da Eni e curata in collaborazione con The Bentway Toronto, è ispirata al fenomeno ottico dei raggi crepuscolari e simula digitalmente un ciclo infinito di albe e tramonti. La luce, generata e manipolata attraverso software, si trasforma in materia viva che scolpisce lo spazio.
Cuore pulsante del festival saranno i Music Audiovisual Shows, curati da Michele Lotti. L’apertura del 3 luglio è affidata all’anteprima italiana di Onirica() dei fuse*, una performance live generata in tempo reale attraverso l’interazione tra performer e intelligenza artificiale. Nei giorni successivi saliranno sul palco artisti di caratura internazionale: Max Cooper, con l’album On Being, Caribou con il nuovo progetto Honey, Ela Minus e il duo francese Ascendant Vierge, per la prima volta in Italia. Da segnalare anche il dj-set di Victoria De Angelis.
Il 6 luglio il gran finale sarà affidato a Dardust, che torna con Urban Impressionism, un’esperienza audiovisiva in collaborazione con Franz Rosati che trasforma le sue composizioni in architetture digitali. Inoltre, ogni giorno al tramonto, il Cam Sugar Soundsystem porterà sonorità tropicali, jazz, funk ed elettroniche con Lorenzo Morresi.
La Terrazza G3 ospiterà la rassegna di videoarte curata da Damiana Leoni e Rä di Martino. Tra gli artisti presenti: LuYang, con un’immersione in mondi digitali post-umani tra videogame e religione, e Lawrence Lek, pioniere del Sinofuturismo e vincitore del Frieze Artist Award 2024. Il sabato sarà dedicato a Federica Di Pietrantonio, recente vincitrice dei Videocittà Awards.
La sezione Virtual Reality, curata da Anna Lea Antolini, vedrà il debutto italiano di Ayahuasca – Kosmic Journey di Jan Kounen, e la performance immersiva #Alphaloop_VR di Adelin Schweitzer, ispirata allo sciamanesimo cibernetico. Tornano anche le collaborazioni con Rai Cinema e IMPERSIVE, tra cui Re-Image CABIRIA di Mattia Arrigoni, un omaggio VR al cinema muto. In prima italiana anche il collettivo Myriam Bleau & Nien Tzu Weng, insieme a Mesocosm e Seulement, grazie al Québec Showcase co-presentato con MUTEK e sostenuto dal Conseil des arts et des lettres du Québec.
Il Miglior Internet di Sempre è il titolo dell’esposizione curata dal Team Comunicazione di Videocittà, che presenta il meglio della creatività digitale contemporanea. L’esposizione avrà luogo sul Main Stage durante i cambi di palco: in mostra, opere di alcuni dei content creator più influenti e originali, che mescolano arte, ironia, attivismo, cultura pop e storytelling visivo. Tra gli artisti coinvolti: Demi Jenkins, Nina Nayko, l’umorismo surreale di Travis Scotti, il fenomeno virale Retirement House, l’ironia estetica di Angelica Hicks, la follia poetica di Pupetti Tutti Matti, l’abilità di Jacob Grégoire, l’energia di Peachyskaterr e la creatività di Daniel Coffman.
Tra gli appuntamenti più attesi, la proiezione speciale di ENO, il primo documentario generativo su Brian Eno, ideato e diretto da Gary Hustwit. Il film, che utilizza intelligenze artificiali per generare narrazioni sempre diverse, rende omaggio a una delle figure più influenti della cultura musicale e visuale degli ultimi decenni.
Accanto alle grandi produzioni, il festival conferma la sua vocazione sperimentale con una costellazione di progetti in anteprima e nuovi talenti emergenti: tra gli altri, Noémi Büchi, Arrsalendo, Francesca Heart & Cielofuturo, Andrea Santicchia, Jorrdan, Bromo (in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna), e molti altri.
Per il programma completo, potete cliccare qui.
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