Categorie: toscana

fino al 08.IV.2012 | Jacopo Miliani | Firenze, EX3

di - 5 Marzo 2012
Nella residenziale periferia di Firenze Sud, ha sede EX3. La struttura è di minimale concezione e, da un lato, confina e delimita Piazza Gino Bartali dove, l’animazione del quartiere, l’andirivieni dei passanti, assumono ruolo di spettatori involontari della performance di Jacopo Miliani (vincitore della seconda edizione del “Premio EX3 Toscana Contemporanea”, promosso da EX3 e Regione Toscana) che prende avvio da un’installazione site-specific posta all’interno dello spazio espositivo.
Una luce ambrata, calda e diffusa, che coinvolge, evocando una dimensione in cui appare plausibile trovarsi nel bel mezzo di un deserto con tanto di sabbia e dune. L’installazione si sviluppa in senso orizzontale, occupando la parete opposta a quella d’entrata. Al centro, tra le due dune, in una sorta di orizzonte campeggia la scritta “Palme”. Nell’ambiente, in sottofondo, anche il suono è parte interagente e integrante dell’insieme: una track-list di canzoni, da “Bella ciao” a “Cerco un centro di gravità permanente”, dall’”Aida di Verdi” a “Satisfaction”.
Interno/esterno – EX3/piazza: un personaggio non annunciato entra nello spazio per dare inizio alla performance, spogliandosi dei propri abiti per indossare una tuta color nero-argentea e un auricolare. Si avvia verso l’uscita e, raggiunta piazza Gino Bartali, propone la gestualità del proprio corpo in una coreografia dettata dal ritmo della track-list che, in questo contesto, solo lui può ascoltare. Ecco che anche il passante entra a far parte della strategia che Jacopo Miliani ha messo in atto per sollecitare un processo di riflessione circa la costruzione e la percezione della realtà. Sale la sensazione di far parte di un set: fruitori/osservatori mutati in spettatori/attori, protagonisti di un’esperienza unica, percettiva, personale e culturale. Manipolati dal flusso della visione, il senso del reale appare come un miraggio in tutta la sua vana e ingannevole realtà, dimostrando che proprio nella realtà, spazio in cui l’individuo agisce, vive tutta la mistificazione del miraggio. Illusione, distanza che si approssima e si allontana, divergenza che si fa consonanza. E’ negabile che l’esistenza sia un’entità puramente ideale quanto l’idea di miraggio?
fiammetta strigoli
mostra visitata il 18 febbraio 2012
dal 18 febbraio all’8 aprile 2012
Jacopo Miliani 
Do you believe in Mirages?
EX3 Centro per l’Arte Contemporanea Firenze
Viale Giannotti 81/83/85 (50126) Firenze
Orari: da mercoledì a domenica 11.00-19.00.
Info: +39.055.6288966 –
info@ex3.itwww.ex3.it

[exibart]

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  • Interessante questo sforzo per raggiungere una situazione d'opera più simile all'esperienza che all'oggetto. Come era stato anche al Madre con la ragazza che ballava con mani dipinte. Sono spariti nel lavoro di Miliani le fotografie in bianco e nero..e ci può stare la variabilità di un percorso. Meglio così.

    Il problema è che non è così facile...o forse sì: basta una luce, canzoni, due dune e un ballerino per creare un esperienza? Non è forse teatro? Non si tratta forse di uno stage teatrale dove potremo mettere tutto e il contrario di tutto? Perchè no una luce blu, la scritta oceano...questo relativismo appare stucchevole, e trasmette una sensazione di estrema confusione.
    Un Tino Sehgal di casa nostra, molto più confuso e caotico. Ma forse questo progetto, proprio perchè così, esprime bene una generazione agonizzante e arrendevole perchè in ostaggio di un 2paese per vecchi". Non resta che mettersi le cuffie, straniarsi dal mondo e ballare (???). !!!!

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