In una sede espositiva non convenzionale, il giovane fotografo Gabriele Sedda seleziona, da una reportage musicale realizzato durante un periodo trascorso a New York, dodici scatti con cui documenta un personale punto di vista sulla scena musicale indipendente americana.
Il suo è uno sguardo partecipe che parte da un dialogo diretto tra immagine fotografica e momento live, un bianco e nero assoluto, sporco, dove si ammettono intrusioni, elementi disturbanti, sottoesposizioni. Un stile a bassa fedeltà che prende le distanze dal mainstream, schierandosi definitivamente dalla parte della scena musicale protagonista di questo lavoro.
Le immagini ripercorrono i progetti solisti dei Sonic Youth fino al punk blues di R.L. Burnside: un omaggio alla musica indie e alle sue contaminazioni attraverso frammenti di immagini. L’artista compone così una sua melodia, My Melody, come suggerisce il
Così presentate acquistano un aura un po’ retrò, “mi piace” – afferma l’artista – “avvicinarmi a dei contesti marginali, ai limiti opposti di quel che è standardizzato dalle mode effimere, spesso scelgo di guardare indietro (mi riferisco ad un approccio al lavoro, se si vuole, anche un po’ desueto e demodé, ma che flirta con le nuove tecnologie), in fondo il presente non offre grandi e duraturi valori, ecco perché guardo alle ‘cose’ del passato, come fanno in musica i soggetti di questo lavoro fotografico. ‘The same old rock’n’roll’”.
Questo selezionato gruppo di opere sono esposte in uno spazio, Wide Records, che da sempre sostiene queste diverse realtà musicali. Le immagini si mimetizzano, confondendosi, ai vinili in vendita, senza nessuna smania di protagonismo, senza l’urgenza di imporsi all’attenzione del pubblico, ma sicuramente non passeranno inosservate agli attenti appassionati di musica indipendente.
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www.gabrielesedda.it
alessandra poggianti
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