Verona Art Week: da Castel San Pietro allo Studio la città

di - 13 Ottobre 2024

ArtVerona giunge alla sua 19esima edizione, che si svolgerà dall’11 al 13 ottobre 2024 nel polo fieristico di Veronafiere. In questa occasione, Untitled Association vi accompagna alla scoperta di mostre, eventi e iniziative diffusi tra i principali spazi cittadini, con itinerari pensati per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte. Ogni itinerario pensato prevede lo snodo da uno dei tre main events della sezione ArtVerona. Gli itinerari sono organizzati per zone geografiche e sono attinenti al programma in occasione della fiera.

Il terzo itinerario si sviluppa invece a partire da Castel San Pietro, con TOMORROWS – A Land of Water, Un progetto di Fondazione Cariverona con Veronafiere S.p.A. – ArtVerona, Contemporanea – Università di Verona e Urbs Picta. Patrocinato da Regione del Veneto e Comune di Verona, e realizzato in collaborazione con Accademia di Belle Arti statale di Verona, AGIVERONA, Careof, Path Festival e la media partnership di exibart. Nel contesto dell’articolato progetto TOMORROWS, alla sua seconda edizione, l’acqua costituisce l’elemento centrale e cruciale, tanto nella sua fisicità quanto nei suoi significati simbolici.

Da qui nasce TOMORROWS – A Land of Water, mostra a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti, ospitata da Fondazione Cariverona nelle storiche sale di Castel San Pietro a Verona, parte del programma “Art&TheCity” di ArtVerona 2024, che resterà visitabile fino al 10 novembre 2024. Da sempre emblema di vita e trasformazione, simbolo di purificazione dalla mitologia alla religione e sinonimo del fluire dell’esistenza, l’acqua assume un ruolo ancora più complesso e urgente laddove la scarsità di risorse idriche ne fa un tassello cruciale di equilibri geopolitici ed emergenze sociali. La crisi idrica mette in discussione la stessa sostenibilità del nostro mondo, minacciando la fonte primordiale da cui nascono tutte le forme di vita, vittima delle trasformazioni inarrestabili causate dall’azione antropica.

© Urbs Picta

Proprio intorno al valore dell’acqua si è, dunque, deciso di sviluppare TOMORROWS – A Land of Water, seconda annualità del progetto TOMORROWS, che porta avanti la riflessione sulle attuali problematiche ambientali, confermando l’impegno di ricerca e divulgazione sulla crisi climatica in atto per stimolare, attraverso l’arte, riflessioni su nuovi futuri possibili per la vita sul nostro pianeta. Il collettivo di ricerca DAVRA (Saodat Ismailova, Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva, Lina Dib, Elena Mazzi, Alberta Whittle) presenta opere accomunate dal tema dell’acqua, che ci ricordano la nostra responsabilità per la sostenibilità del nostro pianeta.

Proseguiamo verso LuogoArteContemporanea, dove troverete la mostra Realtà Fluttuanti di Michele Farina, con un testo di Anastasia Pestinova, che ci dice: «è una mostra personale di Michele Farina che invita i visitatori a un viaggio immersivo in cui i confini tra naturale e artificiale, fisico e digitale, si fondono in un unico tessuto visivo e sensoriale. Ogni opera esposta fa parte di un ecosistema interconnesso, riflettendo la complessità delle relazioni tra esseri umani, natura e tecnologia attraverso la contaminazione di diversi medium. Realtà Fluttuanti invita a ripensare la definizione di ciò che è umano, promuovendo nuove forme di convivenza e alleanze tra esseri organici e inorganici, e sfida il pubblico ad aprirsi al nuovo, all’imprevisto e all’imprevedibile».

Si passa dunque quindi alla Fondazione Spazio Vitale, che presenta Bloodchild. Scenes from a Symbiosis; una mostra di gruppo (Ivana Bašić, Lynn Hershman Leeson, Oliver Laric, Sahei Rahal) curata da Domenico Quaranta. Suo terzo progetto negli spazi di Via San Vitale 5, la mostra resterà aperta fino al 16 novembre. Nel corso del XX secolo, il processo di digitalizzazione della società ha ulteriormente radicalizzato delle dicotomie insite nella cultura occidentale: quella tra esistenza ed essenza, tra cose e informazioni, tra corpo e anima. In particolare, l’umano viene tradotto in flussi di elettricità e dati, sacrificando la dimensione fisica del corpo, generando sofferenza. Interrogativo scaturito dalle riflessioni sulla mostra è se fosse possibile una visione meno dicotomica e più organica del rapporto uomo-tecnologia.

Immagine della mostra Bloodchild. Scenes from a Symbiosis, Fondazione Spazio Vitale, Verona, 2024 – Photo di Nicola Morittu. Cortesy Fondazione Spazio Vitale

Giungiamo alla Isolo17 Gallery dove, in collaborazione con Galleria d’Arte Contemporanea e parte di Der Verzicht – 2024, settima edizione del Festival Internazionale di Fotografia in programma a Verona fino al prossimo 15 ottobre, troviamo quattro mostre personali: tajina (Martina Havlová), Non sei più tornato (Serena Radicioli), Renuncia, elogio de lo perdido (Rolando Cabrera), Torno indietro un attimo (Antonio Rovaldi). Il festival prosegue poi nella sede di via San Vitale de Il Meccanico-Grenze Arsenali Fotografici e al Bastione delle Maddalene in vicolo Madonnina.

Immagine della mostra Bloodchild. Scenes from a Symbiosis, Fondazione Spazio Vitale, Verona, 2024 – Photo di Nicola Morittu. Cortesy Fondazione Spazio Vitale

Proseguiamo verso la Fonderia 20.9 per la visita della mostra Nocturnal Twins, solo show di OLO; un progetto di ricerca sviluppato da OLO, collettivo multidisciplinare che mira a sfidare le norme e creare narrazioni che fondono dati e finzioni. Ispirato alla figura dei Cercopi della mitologia greca- creature che amavano usare falsità e inganni per alterare la realtà – OLO vuole proporre nuovi modi di documentazione combinando dati, arte e tecnologia. La mostra invita il pubblico a immergersi in una documentazione speculativa della missione Artemis NASA.

Infine raggiungiamo la Galleria Studio la Città, dove è ancora possibile visitare tre mostre personali: Il coraggio della pittura di Paolo Patelli (fino all’8 novembre); Casa, di Anna Galtarossa (fino al 25 ottobre) e Picta Fluens. Tela mediale origine e flusso, di Davide Maria Coltro (fino all’8 novembre).

Il titolo della mostra di Paolo Patelli è preso in prestito da una recensione che Gian Piero Vincenzo gli dedicò nel 1989. In quegli anni Patelli dipingeva forsennatamente grandi opere partendo dalla misura 100x70cm: una tecnica mista su carta dove non manca il collage o qualche squarcio, il tutto incorniciato in una sottile cornice bianca o nera con vetro o Plexiglass. Dalla moltiplicazione di quella misura prendevano avvio opere che arrivavano fino a 4 metri. A

Paolo Patelli, Il linguaggio della pittura, 1988 – Courtesy l’artista e Studio la Città, Verona

rtista di grande esperienza, definita da un’incontenibile ricerca e da una continua sperimentazione che ha distinto periodi diversi della sua carriera artistica, per Casa di Anna Galtarossa, inizialmente il processo “pittorico” che ha spinto l’artista – dall’inesauribile creatività e animata da un’intensa e poliedrica attività di ricerca e di studio attento ai materiali, per lo più tessili – ha visto nascere gli arazzi come dipinti: il filo è colore e allo stesso tempo tela? L’artista, che si riconosce nel ruolo di scultrice, offre un punto di vista laterale per questi lavori, che non sembrano accettare catalogazioni troppo rigide e lascia aperta la strada anche ad una forma di pittura. Ecco dunque opere in legno e stoffe, alcuni protagonisti degli arazzi, prendere posto nella galleria.

Anna Galtarossa, Casa, 2024 – Courtesy l’artista e Studio la Città, Verona

Picta Fluens. Tela Mediale origine e flusso è una mostra che allarga i confini della pittura, unisce poesia e tecnologia, interroga sul tempo, costringe a osservare lo sviluppo di un’attesa, rimanda ossimoricamente alla tradizione della pittura – forse non a caso il titolo Bruges – e si sfiora anche l’800 di Paul Signac e Georges Seurat, ma non c’è la staticità che la tela tradizionale impone: qui è movimento, variazione. Allo stesso tempo Coltro definisce anche un nuovo luogo dove l’artista opera, non più il luogo chiuso dello studio, ma uno studio aperto sul mondo.

Davide Maria Coltro, Una tela viva. L’invenzione del Quadro Mediale, 2024 – Courtesy l’artista e Studio la Città, Verona

Verona Art To Date: itinerario #3

Urbs Picta

urbspicta.org

@urbspicta

At Castel San Pietro – Piazzale Castel San Pietro

TOMORROWS – A Land of Water

DAVRA research collective

(Saodat Ismailova, Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva, Lina Dib, Elena Mazzi, Alberta Whittle)

Group show curated by Jessica Bianchera and Marta Ferretti

12.10 → 10.11.2024

Lorenzo Senni and Ritmica

Live performance and dj-set

curated by Path Festival

11.10.2024 | H 21:30

LuogoArteContemporanea

Via Giosuè Carducci, 43

arteluogo.it

@arte_luogo

Realtà fluttuanti

Michele Farina

Solo show with a critical text by Anastasia Pestinova

21.09 → 04.11.2024

Fondazione Spazio Vitale

Via San Vitale, 5

fondazionespaziovitale.it

@fondazione_spaziovitale

Bloodchild. Scenes from a Symbiosis (Ivana Bašić, Lynn Hershman Leeson, Oliver Laric, Sahei Rahal)

Group show curated by Domenico Quaranta

05.10 → 16.11.2024

Opening 05.10.2024 | H 18 → 20

Isolo17 Gallery

Via XX Settembre, 31/B

isolo17.gallery

@ isolo17gallery

In collaboration with Galleria d’arte Contemporanea part of Der Verzicht – 2024

tajina

Martina Havlová

Solo show

14.09 → 15.10.2024

Non sei più tornato

Serena Radicioli

Solo show

14.09 → 15.10.2024

Renuncia, elogio de lo perdido

Rolando Cabrera

Solo show

14.09 → 15.10.2024

Torno indietro un attimo

Antonio Rovaldi

Solo show

14.09 → 15.10.2024

Fonderia 20.9

Via XX Settembre, 67

fonderia209.com

@fonderia209

Nocturnal Twins

OLO

Solo show

20.09 → 19.10.2024

Studio la Città

Lungadige Galtarossa, 21

studiolacitta.it

@studiolacitta

Il coraggio della pittura

Paolo Patelli

→ 08.11.2024

Casa

Anna Galtarossa

21.09 → 25.10.2024

Picta Fluens. Tela mediale

origine e flusso

Davide Maria Coltro

→ 08.11.2024

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