Entro il 2050 nei nostri mari potrebbero esserci più residui di plastica che pesci.
Circa 700 specie specie marine si stanno estinguendo e ogni giorno otto milioni di pezzi di rifiuti si riversano negli oceani.
Si potrebbe continuare all’infinito con i numeri e le statistiche, ma invece che precipitare nella disperazione, il Museo Röhsska di Göteborg, in Svezia, ha avuto un’altra idea, quella di riunire, in occasione della mostra “Ocean Plastics”, a cura del duo di creativi Wang & Söderström, una nuova generazione di designer per pensare a diverse soluzioni per ridurre il consumo di plastica anche tramite l’utilizzo delle moderne tecnologie.
Con approcci interdisciplinari, innovativi e sostenibili, Adidas and Parley for the Ocean, Ramin Bahrani, Formfantasma, Ina Johansson Lidman and Dave Hakkens, Jessica den Hartog, Malmö Upcycling Service, Roos Meerman, Christian Meindertsma and Label/Breed, Ocean Clean-Up, Optimist for Havet, Aurore Piette, Snøhetta and NCP, Basse Stittgen, Studio Swine, Margarita Talep e Yesenia Thibault-Picazo, hanno evidenziato la capacità del design di influenzare il futuro, valutando diverse strategie per ripulire gli oceani e studiando i materiali del domani.
Dopo la vittoria del Leone d’Oro alla Biennale del 1986, l’artista Frank Auerbach torna a Venezia, a Palazzo da Mosto,…
Nel cuore di Roma, a via Margutta, la storica strada degli artisti, nasce l’Osteria La Segreta, un progetto dell’architetto Antonio…
Torino a tutta fotografia con il nuovo festival Exposed e la fiera The Phair, gli appuntamenti da non perdere con…
Al Teatro Comunale di Vicenza, per Danza in Rete Festival, va in scena Sol Invictus di Hervè Koubi, travolgente melting…
Prometeo Gallery Ida Pisani accoglie, a Milano, "La Bellézza non esiste", la mostra che rappresenta la seconda fase della collaborazione…
A Roma, il Campus RUFA ospita un talk sul problema delle relazioni tossiche: in programma la presentazione dell’opera vincitrice di…