Il 9 settembre è scomparso il grande fotografo canadese Fred Herzog. Aveva 88 anni. Nato nel 1930 a Stoccarda, in Germania, dopo la morte di entrambi i genitori nel 1952 si trasferì a Vancouver, e andò a lavorare in un cantiere navale. Fu qui che iniziò ad appassionarsi alla fotografia e a sperimentare con la Kodachrome, un tipo di pellicola a colori al tempo considerata di uso comune, perché impiegata soprattutto in ambito pubblicitario. Per diverso tempo, a causa dell’utilizzo del colore in anni in cui il bianco e nero era associato agli scatti dei grandi maestri della fotografia, il lavoro di Herzog fu etichettato come secondario.
Lavorando parallelamente come fotografo medico presso l’Università della British Columbia, Herzog ha puntato per anni il suo obiettivo sulle strade, gli abitanti e la classe operaia di Vancouver degli anni ’50-’60, immortalando una società e una cultura completamente diverso dalla Germania, oramai devastata dalla guerra.
Il lavoro di Herzog iniziò ad essere apprezzato e rivalutato negli anni ’70, ma la prima grande mostra si tenne solo nel 2007, alla Vancouver Art Gallery.
Nel 2017 la casa editrice Hatje Cantz ha pubblicato il libro “Fred Herzog. Modern Color”, volume che raccoglie più di 230 immagini a colori, accompagnate da saggi di David Company, Hans-Michael Koetzle e Jeff Wall.
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