Dall’album di famiglia all’archivio fotografico pubblico: #Scenedaunpatrimonio

di - 25 Maggio 2020

Le foto di famiglia, specie se di vecchia data, possono raccontare molto di più di un documento storico, arrivando a descrivere la nostra cultura, come in #Scenedaunpatrimonio. Il nuovo progetto del ICCD, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, propone un racconto culturale fatto di fotografie personali made in Italy.

Un archivio pubblico che raccoglie un archivio privato

#Scenedaunpatrimonio è un progetto che cataloga le nostre immagini private per riconoscere il loro valore di patrimonio. Chiunque può aiutare a fare la storia, basta accedere al sito dell’ICCD e caricare la propria foto su questo nuovo archivio pubblico. Qui la valorizzazione culturale non rimane circoscritta alla componente materiale, ma arriva a includere l’aspetto immateriale: il ricordo e la piattaforma virtuale. Lo scopo è quello di trovare un approccio alternativo per la valorizzazione del nostro patrimonio. Invece di puntare su un una narrazione ufficiale, viene scelto un punto di vista diverso: l’esperienza personale.

Come affermato da Carlo Birrozzi, direttore dell’ICCD, «#Scenedaunpatrimonio è una delle leve strategiche su cui l’Istituto lavora instancabilmente da mesi per avvicinare il più possibile l’istituzione pubblica al territorio e alle persone, interagendo e restituendo valore attraverso il medium della fotografia. I ricordi e le fotografie consolidano e completano in modo semplice e partecipativo la visione collettiva sul patrimonio culturale italiano».

L’iniziativa è aperta a tutti: l’utente può aggiungere liberamente le proprie foto in un progetto interattivo in continua espansione. Le immagini sono organizzate in base a una divisione tematica per distinguere le sfaccettature storico-culturali. Le raccolte per ora sono quattro: “Souvenir”, foto in cui sono presenti monumenti, “Devozione”, con scatti che raccontano situazioni liturgiche, “Una piazza a…”, scenari con le più belle piazze italiane, e “Il paese nel pallone”, immagini di momenti calcistici.

Rievocare il passato per unire nel presente

Se le testimonianze antiche possono suscitare curiosità e interesse, quelle personali possono scatenare vivo coinvolgimento. Abbiamo già visto come la rievocazione del passato si sia rivelata un ottimo stimolo per la valorizzazione del patrimonio culturale. Il Mibact ad esempio ha sfruttato le antiche foto di Roma per raccontare l’altra faccia di una città che vive nel passato, con il progetto #SoprintendenzAperta.

Ma è soprattutto nella possibilità di condivisione di immagini, che si crea una forma di partecipazione in grado di ricreare un’importante aggregazione sociale. Lo vediamo non solo in #Scenedaunpatrimonio, ma anche in tutte le iniziative fotografiche che sono sorte durante il coronavirus. Questi racconti visivi di esperienze personali hanno creato una coesione sociale in un momento in cui il distanziamento teneva tutti divisi.

#Scenedaunpatrimonio si rivela quindi una soluzione in grado di raccontare e unire alla memoria collettiva, svelando pubblicamente un pezzo di storia custodito solo nei nostri ricordi.

Laureata in storia dell’arte con specializzazione in ambito contemporaneo all’Università La Sapienza di Roma. Durante la sua formazione ha studiato presso l’Universidad de Sevilla e Université Paris Sorbonne IV. I suoi studi si sono concentrati sull’arte andalusa contemporanea, sull’arte contemporanea femminile e gender studies. Ha svolto ricerche nell’archivio parigino AWARE, Archives of Women Artists, Research and Exhibitions, un'associazione co-fondata nel 2014 e diretta dalla celebre curatrice Camille Morineau. Tra il 2014 e il 2016 ha scritto per The Walkman Magazine e dal 2019 collabora con Exibart. In questi anni si è occupata di progetti di curatela come assistente di galleria e ha partecipato al Workshop Narrare per immagini al MAXXI e al progetto I had a dream, organizzato nel 2018 dalla Moleskine Foundation, insieme al curatore Simon Njami presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.

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