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Fino al 21.XII.2018 | Casino Palermo, la mostra | Galleria Viasaterna, Milano |

di - 12 Dicembre 2018
La lingua italiana per esprimere il concetto, il dialetto per il sentimento! (Pirandello, credo) Frasi, riflessioni, e aforismi scritti a mano su fogli bianchi di lavagna testimoniano la ricerca di Alessandro Calabrese – finalista del premio Cairo 2018 – che insieme ad altri dieci artisti presenta l’esito di una residenza realizzata a Palermo nella sede temporanea di Viasaterna trasferitasi durante la scorsa estate. Casino Palermo, la mostra avvicina al pubblico milanese una molteplicità di mezzi e linguaggi seppure i retaggi di una poetica fotografica rimangono il tratto comune più flagrante.
Accanto alle opere di personalità affermate come Takashi Homma e Guido Guidi, Calabrese con la serie Barracuda (2018) – sfida il proprio percorso ancorato nella dialettica tra virtuale e reale per prelevare dalla quotidianità enunciati che abbandonano la narrazione e si inseriscono nel contesto istituzionale. L’innovazione della forma espressiva riguardo ai precedenti lavori si equilibra attraverso la persistenza della problematica sull’autorialità riconoscibile in progetti precedenti. L’opera d’arte si rivela come una metaforica sovrapposizione di immagini, citazioni ed esperienze incrociate che trascendono l’intenzione tanto dell’autore quanto dello spettatore, condividendo un territorio di senso oltre l’individualità.
Casino Palermo, vista della mostra, courtesy Viasarterna
Diversamente, Martina Corà – che condivide con Calabrese un percorso artistico avviato con la fotografia analogica per arrivare poi alla versione digitale dell’appropriazione, l’uso di immagini tratte da Internet e la logica del objet trouvé – si cimenta per prima volta con la video istallazione mediante un’indagine meticolosa e organica con la sua traiettoria. Tanto nel lavoro presente in galleria, Untitled1 (2018) quanto nella serie di stampe Ooooolympics (2015), la scelta dei soggetti si ricollega a un interesse per il rito collettivo per segnare la presenza di una memoria storica come sostrato ineludibile della produzione culturale.
Filmato nei pressi del Monte Pellegrino, luogo del santuario, Untitled1 (2018) prende ispirazione dal culto di Santa Rosalia, patrona di Palermo, itinerario che Corà percorre come quella distanza che scinde il sacro dal profano. Infine, lo spazio cerimoniale creato dall’artista costituisce l’apice della mostra potenziato dall’uso della prospettiva centrale che promuove un forte senso d’identificazione psicologica. La scelta del soggetto e un’accurata distinzione di elementi compositivi, che rievocano ad esempio i carri trionfali del Seicento, sollecitano una atemporalità in cui coesistono presente e passato.
Oltre la penombra, una sfuggente melodia strumentale aleggia sull’ambiente immacolato confessando a volte un tintinnio, a volte una lieve brezza di estate. Lungo la parete centrale si innalza un altare morbido, come un manto puro e solenne, che sorregge una carriola su cui defluiscono oscillanti i colori caldi di una processione a metà tra performance e ieraticità. Serpeggianti, le nuvole di un firmamento due volte azzurro scivolano sul viale antico e i passi fedeli verso il monte sacro testimoniano secoli di grazia e patimento. La narrazione scorre incessante e le immagini si sprigionano coinvolgendo il muro che fa da schermo. Nella transustanziazione da spettatori a pellegrini si svela, inafferrabile, la verità dell’opera d’arte. Rito, spiritualità e requie.
Ana Laura Espósito
Mostra visitata il 30 Novembre
Dal 23 ottobre al 21 dicembre 2018
Casino Palermo, la mostra
Viasaterna – Via Leopardi 32, Milano.
Orari: da lunedì a venerdì dalle 12:00 alle 19:00
Info: +39 02 36725378

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