Alla vigilia della nuova e cinquantesima edizione di Arte Fiera che ha sempre valorizzato i linguaggi più innovativi dell’arte contemporanea, Bologna e la sua istituzione più rappresentativa puntano su una tematica molto attuale: l’intelligenza artificiale. Fu, infatti, la Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Emma Petitti, a stipulare – lo scorso anno – un accordo con il consorzio Cineca, per promuovere un uso etico della tecnologia di ultima generazione. Fino al 26 gennaio 2024 è così possibile visitare, negli spazi della Regione in viale Aldo Moro, la mostra personale dell’artista Giorgio Tentolini, a cura di Silvia Bonomini, dal titolo In too deep, dalla rete all’intelligenza artificiale, che propone tanti volti di uomini e donne, esteticamente perfetti, creati dall’intelligenza artificiale e riprodotti manualmente attraverso la sovrapposizione di vari strati di rete metallica (o tulle) tagliati a mano per ricreare il chiaroscuro delle immagini senza l’ausilio del colore.
Così, «Come la “profondità” nel deep learning si riferisce al numero di strati delle reti neurali artificiali che replicano il funzionamento del cervello umano e sono necessarie per apprendere pattern complessi di dati, le opere di Tentolini producono una duplice visione: da lontano si comprende facilmente il soggetto rappresentato, da vicino il materiale con cui è composto». La rete metallica, infatti, nasconde significati simbolici, diventa metafora e metonimia che si riferisce al Net e può essere interpretata come filtro e gabbia che intrappolano significati e significanti.
Una profonda riflessione, quindi, sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sulla bellezza ideale, che fonda le radici nella scultura greca e si trasforma alla conquista di una perfezione raggiungibile solo con l’utilizzo delle nuove tecnologie. Tutti i soggetti dei quadri esposti sono presentati con gli occhi chiusi per evidenziare quel senso di apnea e di sospensione che si può provare nello sterminato mondo del web e che, a volte, può causare disturbi psichici quali la derealizzazione/depersonalizzazione.
La rivoluzione digitale che stiamo vivendo sta cambiando molti aspetti della nostra vita, compresa la nostra identità individuale e sociale che spesso si trovano a metà tra reale e virtuale. Attualissimo il lavoro di Giorgio Tentolini, che non manca di far riflettere profondamente sulla nostra esistenza immersa nel web e sulla nostra società ipercomplessa.
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