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Giuseppe Amadio – Inventario perpetuo
La mostra dell’artista italiano campiona lavori che sono ormai spazi-regione, rilievi di una cartografia dinamica, ma sempre equilibrata, estroflessioni monocrome capaci di raccogliere in talune forme tagli di luci e ombre.
Comunicato stampa
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In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari ”, a Firenze, è ospitata la mostra “Inventario perpetuo”, di un’artista di chiara fama qual’è Giuseppe Amadio che dalla folgorazione di lampi di colore, di allagamenti monocromatici, da trasparenti impalcature della mente, da focus di insuperabile tensione, ha tratto sempre una felice poetica spirituale ed estetica. La mostra, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “ Ha senso, più di un senso, focalizzare un nome dell’arte contemporanea già familiare ai collezionisti e al mondo artistico, ed è Giuseppe Amadio, a suo tempo apprezzato anche da Piero Dorazio proprio per una sua volontà di ricerca assoluta. Lavora sullo spazio e sulle forme, inseguendo quegli stessi concetti che sono stati alla base del lavoro di Fontana, Bonalumi e Castellani, portandosi oggi a costruire significative tele estroflesse monocrome capaci di raccogliere in talune forme, proprio laddove il segno estroflesso ci racconta dell’universo declinandolo nella sua ossatura impunturata, tagli di luci e ombre sorvegliate nel loro equilibrio, nella loro energia. Ecco allora che il suo lavoro mirabilmente assoluto e lucido, svia ogni carattere illusorio per divenire, invece, una progressione infinita di movimenti, tanto tensivi quanto poetici, tanto misteriosi quanto naturali. E’ così che l’universo è come rifondato in una sorta di materia pulsante e dilatata, e trova nella sua ossatura il respiro sincopato capace ancora di emozionare spiriti lucidi. Questa sorte di neospazialismo, che si presenta come un nuovo rappel à l'ordre, ha come reinventato una tecnica, donandoci un labirinto di linee spezzate, in cui avventure diverse sono accostate in felici collisioni. Ecco la sfida di Giuseppe Amadio, lo svelamento di una geografia del mondo assoluta, da perpetual inventory. I suoi lavori sono ormai spazi-regione, rilievi di una cartografia dinamica, ma sempre equilibrata”.
Cenni biografici dell’artista
Giuseppe Amadio è nato a Todi nel 1944 e qui vive e lavora. Dopo la frequenza di corsi liberi di design e grafica pubblicitaria, si è occupato di cartellonistica su scala industriale. Alterna l’attività di pittore a quella di designer nel settore dell’arredo. Per oltre un ventennio ha collaborato come tecnico di studio con l’artista Piero Dorazio. Dopo un’iniziale poetica materico-gestuale oggi è approdato a un linguaggio fortemente concettuale, vivendo la sua esperienza astratto-concreta, con opere monocrome. Ha tenuto mostre fin dal 1980 in Italia e all’estero (Perugia, Viterbo, Forlì, Cesena, Porto San Giorgio, Sansepolcro, Porto San Giorgio, Viterbo, Milano, Roma, Pescara, Bologna, ecc.). Del suo lavoro si è interessata la critica più qualificata, tra cui Piero Dorazio e Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Scrive Carlo Franza nel testo: “ Ha senso, più di un senso, focalizzare un nome dell’arte contemporanea già familiare ai collezionisti e al mondo artistico, ed è Giuseppe Amadio, a suo tempo apprezzato anche da Piero Dorazio proprio per una sua volontà di ricerca assoluta. Lavora sullo spazio e sulle forme, inseguendo quegli stessi concetti che sono stati alla base del lavoro di Fontana, Bonalumi e Castellani, portandosi oggi a costruire significative tele estroflesse monocrome capaci di raccogliere in talune forme, proprio laddove il segno estroflesso ci racconta dell’universo declinandolo nella sua ossatura impunturata, tagli di luci e ombre sorvegliate nel loro equilibrio, nella loro energia. Ecco allora che il suo lavoro mirabilmente assoluto e lucido, svia ogni carattere illusorio per divenire, invece, una progressione infinita di movimenti, tanto tensivi quanto poetici, tanto misteriosi quanto naturali. E’ così che l’universo è come rifondato in una sorta di materia pulsante e dilatata, e trova nella sua ossatura il respiro sincopato capace ancora di emozionare spiriti lucidi. Questa sorte di neospazialismo, che si presenta come un nuovo rappel à l'ordre, ha come reinventato una tecnica, donandoci un labirinto di linee spezzate, in cui avventure diverse sono accostate in felici collisioni. Ecco la sfida di Giuseppe Amadio, lo svelamento di una geografia del mondo assoluta, da perpetual inventory. I suoi lavori sono ormai spazi-regione, rilievi di una cartografia dinamica, ma sempre equilibrata”.
Cenni biografici dell’artista
Giuseppe Amadio è nato a Todi nel 1944 e qui vive e lavora. Dopo la frequenza di corsi liberi di design e grafica pubblicitaria, si è occupato di cartellonistica su scala industriale. Alterna l’attività di pittore a quella di designer nel settore dell’arredo. Per oltre un ventennio ha collaborato come tecnico di studio con l’artista Piero Dorazio. Dopo un’iniziale poetica materico-gestuale oggi è approdato a un linguaggio fortemente concettuale, vivendo la sua esperienza astratto-concreta, con opere monocrome. Ha tenuto mostre fin dal 1980 in Italia e all’estero (Perugia, Viterbo, Forlì, Cesena, Porto San Giorgio, Sansepolcro, Porto San Giorgio, Viterbo, Milano, Roma, Pescara, Bologna, ecc.). Del suo lavoro si è interessata la critica più qualificata, tra cui Piero Dorazio e Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
09
aprile 2011
Giuseppe Amadio – Inventario perpetuo
Dal 09 aprile all'undici novembre 2011
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
9 Aprile 2011, ore 18.00
Autore
Curatore