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Federico Morgante – Omaggio
Mostra personale
Comunicato stampa
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Federico Morgante nasce con il culto del “mestiere” e della sperimentazione, il viscerale legame con la città, il mito dell’antico, dominato da un tonalismo caldo.
Rimane legato per amicizia e relazioni umane agli altri artisti che tra le due guerre maturano un nuovo linguaggio realista, andando anch’egli alla ricerca nell’arte alla funzionalità istituzionale. Il ritorno dell’idea italiana, rappresenta l’individuazione di un nucleo della poetica che concorre ad abbellire con ritmo e colori.
Egli si cimenta nel nuovo tema d’intervento pittorico a dimensione murale realizzando affreschi e decorazioni, cogliendo gli aspetti più immediati ed emotivamente carichi della realtà senza alcuna pretesa di elaborare concetti estetici rigorosi. Una figurazione dai modi espressionistici di acceso cromatismo, che realizza con una pittura tonale basata sul contrasto di luce e colore.
Nella sua ricerca espressiva s’identifica, nel rapporto emotivo offrendo uno sguardo d’insieme su uno dei momenti più espressivi dell’attività umana, in un moto di rivolta contro il conformismo ufficiale, rifiutando il formalismo delle avanguardie, riattivando la retorica classicheggiante, con nuovi contenuti nazionalisti e non venendo meno a un’esigenza di modernità, esprimendosi attraverso immagini di realtà intime, sguardi carichi d’inquietudine, di una città colta nei suoi luoghi più nascosti. Adopera il colore dai toni caldi quasi romantici, nelle sue vaste composizioni di grande respiro, con le figure concentrate nel loro senso plastico e rivestite con gradevoli finezze di colore ben graduato nel chiaroscuro con effetti di luminosità. Hanno come caratteristica principale una semplificata forza narrativa in una pittura contrassegnata da accenti visionari e da un recupero di una forte carica espressiva.
T.T.
Note biografiche
Federico Morgante nacque a Roma il 23 Giugno 1898. Autodidatta, il successo arriva nel decennio 1930/1940.
Insieme ad un gruppo di noti artisti come Mafai, Scipione, Trombadori, Ceracchini, Francalancia, Pivieri, e Amleto De Santis, suo carissimo amico, partecipa all’esperienza artistica della scuola Romana.
Sempre in questo periodo iene chiamato dal governo ad operare in Libia, a Tripoli.
Nell’immediato dopo guerra, per conto dello studio dell’ingegnere Carlo Pouchain, eseguì numerose decorazioni per motonavi da crociera quali la celebre Andrea Doria (menzione dell’artista a pag. 127 del libro “L’Andrea Doria” Hoepli Editore), la Cristoforo Colombo, la Marconi, la Raffaello ed altre.
Più tardi conosce l’architetto Armando Brasini, noto per aver realizzato la famosa Villa Brasini, all’interno della quale Federico Morgante eseguì moltissime decorazioni; realizzò affreschi murali nella Chiesa del Sacro Cuore di Maria Immacolata a Piazza Euclide, opera architettonica realizzata sempre da Armando Brasini, e la volta della Chiesa Gran Madre di Dio presso Ponte Milvio a pochi passi dalla misteriosa Villa Brasini.
Negli anni 60’ la contessa Miani lo chiama per abbellire la celebre Villa con affreschi di suggestivo impatto artistico; si distingue il salone a volta con mirabili giochi di uccelli variopinti inseriti in una vegetazione lussureggiante a fondo scuro mentre in altri saloni risaltano paesaggi ricchi di attraente creatività.
Non di meno nel suo studio di via Margutta 33 ha dipinto numerosissimi quadri percorrendo tutte le esperienze pittoriche, dalle nature morteai paesaggi, ai ritratti, ecc., meritando sempre un successo economico pari al suo credito di artista.
Infine insieme all’amico Amleto De Santis eccelse nell’arte del restauro riconsegnando alla storia quadri degradati di celeberrimi artisti del passato.
Dipinse fino al termine della sua vita, il 2 novembre 1975, spegnendosi serenamente sognando sempre l’arte come manifestazione del bello nella vita.
Rimane legato per amicizia e relazioni umane agli altri artisti che tra le due guerre maturano un nuovo linguaggio realista, andando anch’egli alla ricerca nell’arte alla funzionalità istituzionale. Il ritorno dell’idea italiana, rappresenta l’individuazione di un nucleo della poetica che concorre ad abbellire con ritmo e colori.
Egli si cimenta nel nuovo tema d’intervento pittorico a dimensione murale realizzando affreschi e decorazioni, cogliendo gli aspetti più immediati ed emotivamente carichi della realtà senza alcuna pretesa di elaborare concetti estetici rigorosi. Una figurazione dai modi espressionistici di acceso cromatismo, che realizza con una pittura tonale basata sul contrasto di luce e colore.
Nella sua ricerca espressiva s’identifica, nel rapporto emotivo offrendo uno sguardo d’insieme su uno dei momenti più espressivi dell’attività umana, in un moto di rivolta contro il conformismo ufficiale, rifiutando il formalismo delle avanguardie, riattivando la retorica classicheggiante, con nuovi contenuti nazionalisti e non venendo meno a un’esigenza di modernità, esprimendosi attraverso immagini di realtà intime, sguardi carichi d’inquietudine, di una città colta nei suoi luoghi più nascosti. Adopera il colore dai toni caldi quasi romantici, nelle sue vaste composizioni di grande respiro, con le figure concentrate nel loro senso plastico e rivestite con gradevoli finezze di colore ben graduato nel chiaroscuro con effetti di luminosità. Hanno come caratteristica principale una semplificata forza narrativa in una pittura contrassegnata da accenti visionari e da un recupero di una forte carica espressiva.
T.T.
Note biografiche
Federico Morgante nacque a Roma il 23 Giugno 1898. Autodidatta, il successo arriva nel decennio 1930/1940.
Insieme ad un gruppo di noti artisti come Mafai, Scipione, Trombadori, Ceracchini, Francalancia, Pivieri, e Amleto De Santis, suo carissimo amico, partecipa all’esperienza artistica della scuola Romana.
Sempre in questo periodo iene chiamato dal governo ad operare in Libia, a Tripoli.
Nell’immediato dopo guerra, per conto dello studio dell’ingegnere Carlo Pouchain, eseguì numerose decorazioni per motonavi da crociera quali la celebre Andrea Doria (menzione dell’artista a pag. 127 del libro “L’Andrea Doria” Hoepli Editore), la Cristoforo Colombo, la Marconi, la Raffaello ed altre.
Più tardi conosce l’architetto Armando Brasini, noto per aver realizzato la famosa Villa Brasini, all’interno della quale Federico Morgante eseguì moltissime decorazioni; realizzò affreschi murali nella Chiesa del Sacro Cuore di Maria Immacolata a Piazza Euclide, opera architettonica realizzata sempre da Armando Brasini, e la volta della Chiesa Gran Madre di Dio presso Ponte Milvio a pochi passi dalla misteriosa Villa Brasini.
Negli anni 60’ la contessa Miani lo chiama per abbellire la celebre Villa con affreschi di suggestivo impatto artistico; si distingue il salone a volta con mirabili giochi di uccelli variopinti inseriti in una vegetazione lussureggiante a fondo scuro mentre in altri saloni risaltano paesaggi ricchi di attraente creatività.
Non di meno nel suo studio di via Margutta 33 ha dipinto numerosissimi quadri percorrendo tutte le esperienze pittoriche, dalle nature morteai paesaggi, ai ritratti, ecc., meritando sempre un successo economico pari al suo credito di artista.
Infine insieme all’amico Amleto De Santis eccelse nell’arte del restauro riconsegnando alla storia quadri degradati di celeberrimi artisti del passato.
Dipinse fino al termine della sua vita, il 2 novembre 1975, spegnendosi serenamente sognando sempre l’arte come manifestazione del bello nella vita.
25
febbraio 2010
Federico Morgante – Omaggio
Dal 25 febbraio al 13 marzo 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA VITTORIA
Roma, Via Margutta, 103, (Roma)
Roma, Via Margutta, 103, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15-19 -fuori orario: su appuntamento
Vernissage
25 Febbraio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore