Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nadia Magnacca – Semplice come respirare
Un corpus di fotografie a colori di grande formato (125×187) su pellicola trasparente. Sospese tra le alte volte dello spazio tufaceo, le immagini sono accompagnate da un sofisticato sistema audio (che diffonde ininterrottamente, da più punti la registrazione di un respiro) e un suggestivo allestimento luci.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 8 luglio 2009, ore 18, nella Sala delle Carceri di Castel dell’Ovo (Borgo Marinari) si inaugura “Semplice come respirare”, l’installazione fotografica sonora di Nadia Magnacca; la mostra rientra tra gli eventi che compongono il “Viaggio della creatività” dell’Assessorato regionale al Turismo con finanziamento della comunità europea (Por Fesr Campania 2007-2013 Asse 1 Obiettivo operativo 1.12) ed è organizzata dall’Ente provinciale per il turismo di Napoli in collaborazione con il Comune di Napoli.
Un corpus di fotografie a colori di grande formato (125x187) su pellicola trasparente. Sospese tra le alte volte dello spazio tufaceo, le immagini sono accompagnate da un sofisticato sistema audio (che diffonde ininterrottamente, da più punti la registrazione di un respiro) e un suggestivo allestimento luci.
Soggetto delle foto sono gli alberi. Gli alberi napoletani fotografati in vari punti della città di Napoli tra il bosco di Capodimonte e l’Orto Botanico. Il respiro che si ascolta, invece, è il respiro dell’albero o dell’artista stesso o del visitatore; esso, in quanto tale, nella sua naturale funzione di scambio tra mondo esterno e mondo interno, vuole collegare il flusso di pensieri alle emozioni che attraversano gli individui.
Il lavoro che trova aderenza nella citazione “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce t’insegneranno le cose che nessun maestro ti dirà” (B. da Chiaravalle, XII secolo) che per l’artista è occasione di raccontare la sua sensibilità per la natura e l’intento di offrire un exemplum per spostare sul piano emozionale l’attenzione verso il paesaggio, l’ambiente, l’universo della vita naturale.
Intento dell’artista è offrire una suggestione capace di favorire un diverso approccio verso l’ormai compromesso equilibrio ecologico: “Sentirsi in un unico respiro può contribuire al riconoscimento dell’appartenenza allo stesso mondo naturale” spiega Nadia Magnacca. “L’installazione vuole essere un omaggio al patrimonio botanico della città di Napoli”. L’idea è rinnovare “l’interesse per l’albero non solo per ragioni di sopravvivenza, ma anche per quella simbologia millenaria che, al ritmo del respiro, tornerà a vibrare per guardare alberi e natura con amore. In realtà, respirare non è affatto semplice: è azione complessa, e non solo dal punto di vista biologico; è un modo di prendere contatto e di creare una rete di emozioni, un invito a riflettere sulla complessa realtà che gli alberi rappresentano in quanto esseri viventi”.
Nadia Magnacca. Napoletana, classe 1958, da anni lavora attraverso il linguaggio della fotografia e della videoinstallazione. Ha realizzato per Incontri Internazionali d’Arte progetti nel 1993 (Arte Domani - Spoleto) e nel 1994 (Lo Sguardo e l’Ascolto-Spoleto). Nel 1995 è presente a Venezia (7 Artisti a Palazzo Zen); nel 1996 a Cosenza (La Balbuzie degli Occhi), ad Amburgo (Jugend & Kunst), a Macerata (Laboratorio di fine secolo); nel 2004 a Roma (Galleria Oredaria Arti Contemporanee); a Napoli, nel 2006-7 al PAN-Palazzo delle Arti-Napoli, “Do not throw anything out of the window” e nel 2008, Galleria ArtexArte, Nadiafotografaneri. Una laurea in Scienze biologiche, ha studiato fotografia al centro “Bauer” di Milano con Roberta Valtorta e ha insegnato fotografia presso l’Istituto d’Arte Statale.
Un corpus di fotografie a colori di grande formato (125x187) su pellicola trasparente. Sospese tra le alte volte dello spazio tufaceo, le immagini sono accompagnate da un sofisticato sistema audio (che diffonde ininterrottamente, da più punti la registrazione di un respiro) e un suggestivo allestimento luci.
Soggetto delle foto sono gli alberi. Gli alberi napoletani fotografati in vari punti della città di Napoli tra il bosco di Capodimonte e l’Orto Botanico. Il respiro che si ascolta, invece, è il respiro dell’albero o dell’artista stesso o del visitatore; esso, in quanto tale, nella sua naturale funzione di scambio tra mondo esterno e mondo interno, vuole collegare il flusso di pensieri alle emozioni che attraversano gli individui.
Il lavoro che trova aderenza nella citazione “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce t’insegneranno le cose che nessun maestro ti dirà” (B. da Chiaravalle, XII secolo) che per l’artista è occasione di raccontare la sua sensibilità per la natura e l’intento di offrire un exemplum per spostare sul piano emozionale l’attenzione verso il paesaggio, l’ambiente, l’universo della vita naturale.
Intento dell’artista è offrire una suggestione capace di favorire un diverso approccio verso l’ormai compromesso equilibrio ecologico: “Sentirsi in un unico respiro può contribuire al riconoscimento dell’appartenenza allo stesso mondo naturale” spiega Nadia Magnacca. “L’installazione vuole essere un omaggio al patrimonio botanico della città di Napoli”. L’idea è rinnovare “l’interesse per l’albero non solo per ragioni di sopravvivenza, ma anche per quella simbologia millenaria che, al ritmo del respiro, tornerà a vibrare per guardare alberi e natura con amore. In realtà, respirare non è affatto semplice: è azione complessa, e non solo dal punto di vista biologico; è un modo di prendere contatto e di creare una rete di emozioni, un invito a riflettere sulla complessa realtà che gli alberi rappresentano in quanto esseri viventi”.
Nadia Magnacca. Napoletana, classe 1958, da anni lavora attraverso il linguaggio della fotografia e della videoinstallazione. Ha realizzato per Incontri Internazionali d’Arte progetti nel 1993 (Arte Domani - Spoleto) e nel 1994 (Lo Sguardo e l’Ascolto-Spoleto). Nel 1995 è presente a Venezia (7 Artisti a Palazzo Zen); nel 1996 a Cosenza (La Balbuzie degli Occhi), ad Amburgo (Jugend & Kunst), a Macerata (Laboratorio di fine secolo); nel 2004 a Roma (Galleria Oredaria Arti Contemporanee); a Napoli, nel 2006-7 al PAN-Palazzo delle Arti-Napoli, “Do not throw anything out of the window” e nel 2008, Galleria ArtexArte, Nadiafotografaneri. Una laurea in Scienze biologiche, ha studiato fotografia al centro “Bauer” di Milano con Roberta Valtorta e ha insegnato fotografia presso l’Istituto d’Arte Statale.
08
luglio 2009
Nadia Magnacca – Semplice come respirare
Dall'otto al 27 luglio 2009
fotografia
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì- sabato ore 10-13/16-19, domenica ore 10-14
Vernissage
8 Luglio 2009, ore 18
Autore