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Silvio Loffredo – …gatto come me…
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Comunicato stampa
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Sabato 18 febbraio, nei locali della Galleria Pananti in palazzo Ridolfi (via Maggio 15, ore 18) si inaugura la mostra di Silvio Loffredo “…gatto come me…”: trentotto dipinti, di piccole e grandi dimensioni, quasi tutti dedicati al mondo dei gatti, che tanta parte hanno avuto nella produzione dell’artista.
Il titolo cita, parafrasandolo, il libro di Malaparte “Donna come me”. Se lo scrittore, per i suoi ipersensibili umori, faceva il proprio ritratto al femminile, l’artista sembra invece rappresentare se stesso nelle sembianze di questi felini, dopo aver scelto di condurre la propria vita nel modo più gattesco possibile: “un viver felpato pur restando sempre in mezzo alla gente”, come scrive Marco Moretti in uno dei testi in catalogo (edizioni Pananti, euro 20). Loffredo infatti, nato a Parigi ma fiorentino d’adozione, è uno dei pochi artisti che abbia lavorato sempre senza assilli di commercio e di mercato, seguendo la propria ispirazione e fuggendo, per carattere e pudore, tutti i luoghi del potere. Una delle rare figure dell’arte, come scriveva Ragghianti sul finire degli anni Sessanta, che preferiscono “far parte per se stessi, con tutti i pericoli e magari gli svantaggi, ma con la coscienza di fare un lavoro che valga prima di tutto per il proprio spirito proteso”.
Loffredo non è collocabile in nessuna corrente artistica precisa. Sicuramente è un pittore figurativo, ma la sua ricerca si muove in modo imprevedibile, spinta verso un mondo poetico personale e semplice. Questo mondo, un tempo dominato dal Battistero di Firenze - il “bel San Giovanni” presente pure in questa esposizione – negli ultimi anni sembra aver lasciato il posto al “pianeta gatto”. E l’icona felina, pure già presente in passato, assurge ora alla grande dimensione. Ancora una volta, nonostante i suoi ottantasei anni, si conferma la forza genuina e la fantasia creativa dell’artista.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Banca Popolare di Puglia e Basilicata, felice di rendere omaggio all’artista che, prima della sua trentennale carriera di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha insegnato per un breve periodo anche a Molfetta, nella provincia di Bari.
I mille gatti colorati, insieme agli elefanti, i pesci, i fiori e appunto qualche Battistero, saranno visitabili sino al 19 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (chiusura la domenica, ingresso libero).
Il titolo cita, parafrasandolo, il libro di Malaparte “Donna come me”. Se lo scrittore, per i suoi ipersensibili umori, faceva il proprio ritratto al femminile, l’artista sembra invece rappresentare se stesso nelle sembianze di questi felini, dopo aver scelto di condurre la propria vita nel modo più gattesco possibile: “un viver felpato pur restando sempre in mezzo alla gente”, come scrive Marco Moretti in uno dei testi in catalogo (edizioni Pananti, euro 20). Loffredo infatti, nato a Parigi ma fiorentino d’adozione, è uno dei pochi artisti che abbia lavorato sempre senza assilli di commercio e di mercato, seguendo la propria ispirazione e fuggendo, per carattere e pudore, tutti i luoghi del potere. Una delle rare figure dell’arte, come scriveva Ragghianti sul finire degli anni Sessanta, che preferiscono “far parte per se stessi, con tutti i pericoli e magari gli svantaggi, ma con la coscienza di fare un lavoro che valga prima di tutto per il proprio spirito proteso”.
Loffredo non è collocabile in nessuna corrente artistica precisa. Sicuramente è un pittore figurativo, ma la sua ricerca si muove in modo imprevedibile, spinta verso un mondo poetico personale e semplice. Questo mondo, un tempo dominato dal Battistero di Firenze - il “bel San Giovanni” presente pure in questa esposizione – negli ultimi anni sembra aver lasciato il posto al “pianeta gatto”. E l’icona felina, pure già presente in passato, assurge ora alla grande dimensione. Ancora una volta, nonostante i suoi ottantasei anni, si conferma la forza genuina e la fantasia creativa dell’artista.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Banca Popolare di Puglia e Basilicata, felice di rendere omaggio all’artista che, prima della sua trentennale carriera di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha insegnato per un breve periodo anche a Molfetta, nella provincia di Bari.
I mille gatti colorati, insieme agli elefanti, i pesci, i fiori e appunto qualche Battistero, saranno visitabili sino al 19 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (chiusura la domenica, ingresso libero).
18
febbraio 2006
Silvio Loffredo – …gatto come me…
Dal 18 febbraio al 19 marzo 2006
arte contemporanea
Location
CASA D’ASTE GALLERIA PANANTI
Firenze, Via Maggio, 28/28A, (Firenze)
Firenze, Via Maggio, 28/28A, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Vernissage
18 Febbraio 2006, ore 18
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore