19 novembre 2008

fino al 26.XI.2008 Nuovi Arrivi 14 Torino, Accademia Albertina

 
Tra videoinstallazioni, vestiti spiegati e ceneri racchiuse in barattoli come pitture, prende forma la 14esima edizione di Nuovi Arrivi. Sotto il segno delle Ghost Track, le otto promesse dell’arte emergente sembrano tutt’altro che fantasmi...

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Nel fitto programma di Contemporary Arts Torino Piemonte rientra anche Nuovi Arrivi, la rassegna di artisti emergenti promossa dalla Città di Torino con il contributo della Regione Piemonte e Unicredit Private Banking. Giunta alla sua 14esima edizione, l’iniziativa è uno spazio di visibilità per i giovani selezionati sia tra gli iscritti dell’Accademia di Torino sia tra coloro legati al territorio.
Accomunati dall’esplorazione e dalla costruzione della propria soggettività, i lavori in mostra sembrano metaforicamente dispiegarsi – come scrive la curatrice Maria Teresa Roberto – “come le ‘ghost track’, le tracce fantasma dei cd musicali, ossia i brani da ricercare al di fuori della numerazione ufficiale riportata sul retro”. Clandestini ma non segreti, i lavori esposti rivelano un disperato bisogno di relazione, la necessità degli artisti stessi di guardare ed esser guardati, di essere ascoltati e non comparire solo come fantasmi passeggeri. E dove c’è urgenza non c’è banalità.
A partire, infatti, dal lavoro di Valentina Roselli, ci si imbatte in due altalene apparentemente paralizzate. Realizzate con corde quasi da sembrare cappi e dalle due metà di una stessa valigia, Swing è un’altalena tesa fra due ondulazioni: lo slancio verso il futuro e il ritorno alle origini. Altre oscillazioni che richiamano l’attenzione attraverso gesti semplici di combinazioni sensoriali (il naso tocca e la pelle vede): sono i soggetti del video Los Invertidos di Michela Depetris e dell’installazione iperrealistica, in parte nascosta ma visibile da uno spioncino, di Luca Apuzzo.
Valentina Roselli - Swing - 2008- valigia e corde - dimensioni variabili
Lavori, invece, come la serie di fotografie di Francesca Arri, che ritrae una ballerina non esattamente longilinea mentre danza in tutù, o Body Fluid Project Saliva, l’efficace e violenta videoinstallazione di Maya Quattropani, sembrano confermare una nuova centralità dell’uomo che, sebbene restituita attraverso una visione frammentata del corpo sotto restrizione – e si ricorda che molti dei giovani hanno partecipato al workshop con Matthew Barney -, ricercano la complessità dell’essere umano specialmente in situazioni di disagio relazionale e fisico.
Inoltre, mentre il lavoro di Paolo Turco si articola sulla scoperta di un luogo attraverso l’archiviazione delle ceneri conservate in piccoli contenitori di vetro e incollate su tavola a costituire nuova materia “figurativa e pittorica”, le tele monocrome di Massimo Spada rappresentano prospettive sfuggenti in cui masse corporee sembrano liquefarsi, allungarsi e sciogliersi sulla superficie.
Maya Quattropani - Body Fluid Project Saliva - 2008 - still da video - 12’40”
Strappandosi all’invisibilità, è ancora l’intervento di Fausto Sanmartino. Si tratta del lavoro forse più poetico, in cui molti vestiti spiegati e poi accumulati ordinatamente costituiscono gli elementi costruttivi dell’installazione stessa. È il riempimento di uno spazio interstiziale, di un vuoto marginale. È l’urgenza di farsi sentire anche dal bordo di un angolo, anche da fantasmi appena arrivati.
Infine, contemporaneamente nella sezione Zona Arrivi, Yael Plat e Silvia Ruata presentano l’approfondimento delle ricerche premiate in occasione della passata edizione.

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dal 3 al 26 novembre 2008
Nuovi Arrivi 14 – Ghost Track
a cura di Maria Teresa Roberto
Accademia Albertina di Belle Arti
Via Accademia Albertina, 6 (zona via Po) – 10123 Torino
Orario: da lunedì a sabato ore 16-19
Ingresso libero
Catalogo in mostra
Info: tel. +39 0114430045; arti.visive@comune.torino.it; www.comune.torino.it/gioart

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