22 luglio 2021

Ecco i vincitori della open call “RESET. Sistema Festival Fotografia racconta la società contemporanea”!

di

www.sistemafestivalfotografia.it

RESET è stata ideata da Sistema Festival Fotografia (la rete nata nel 2017 dalla volontà dei cinque tra i più  (importanti festival di fotografia italiani: Fotografia Europea di Reggio Emilia, Cortona On The Move, SI FEST di Savignano sul Rubicone (FC), Festival della Fotografia Etica di Lodi e Photolux Festival di Lucca), indetta nell’ambito dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020”, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura (MiC).
L’iniziativa era rivolta a fotografi, a ricercatori e curatori, italiani o residenti in Italia, ai quali si chiedeva un contributo, rispettivamente un lavoro fotografico o un saggio o un testo critico, che declinasse in maniera creativa e originale il tema del progetto, ovvero la rigenerazione umana e urbana.

Per la categoria Call for Pictures, la giuria ha premiato tre progetti.
Il primo, “(Un)waxxed” di Francesco Andreoli (Carpi, MO, 1996), “per aver svolto – recita la motivazione – un’indagine fotografica approfondita sulle conseguenze psicologiche e comportamentali generate della pandemia Covid – 19, senza mai esprimere giudizi definitivi e superficiali. Per aver saputo mettere in evidenza, con delicatezza espressiva, paure e pregiudizi nei confronti dell’impiego dei vaccini. Per la qualità della ricerca storica e antropologica necessaria a contestualizzare l’argomento”.
Quindi, “Questa terra è la mia terra” del duo Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, “per aver dato vita a un racconto fotografico di forte impatto emotivo senza mai rinunciare al dialogo tra etica ed estetica. Per aver saputo sviluppare una tematica complessa attraverso una potenza espressiva costruita sul confronto, la testimonianza, la documentazione e la creatività. Per aver saputo mettere in risalto le cause di un dramma ambientale, prestando attenzione ai sentimenti dell’umanità”.
Il terzo premiato è stato Mattia Marzorati (Cantù, CO, 1992) con il progetto “La terra dei buchi”, “per aver costruito una narrazione dinamica ed esteticamente impattante su un argomento di forte attualità. Le vicende che riguardano gli ultimi cento anni della città di Brescia e della sua provincia sono l’occasione per dare vita a una raccolta di memorie che ci aiuta a comprendere le contraddizioni di un luogo che oggi deve fare i conti con disastrose conseguenze per il territorio e per i suoi abitanti e a riflettere sull’insostenibilità degli attuali modelli di sviluppo”.
Per la categoria Call for Papers, il riconoscimento è andato a Benedetta Donato, con il testo “Lo sguardo lungimirante”, “per aver saputo scrivere un saggio coerente con il tema proposto. Per aver saputo condensare in poche pagine una sintesi complessa relativa a una delle questioni centrali della nostra contemporaneità. Per aver individuato e proposto precise referenze culturali e visive. Per aver descritto con estrema precisione schemi di approccio progettuale che ben si adattano ad affrontare e conoscere il tema della rigenerazione urbana”.
La giuria era composta da Denis Curti, direttore artistico SI FEST, Alberto Prina, direttore Festival della Fotografia Etica, Matteo Balduzzi, curatore MUFOCO, Francesca Fabiani, curatrice Fotografia Contemporanea ICCD (MiC Roma), Aaron Schuman, fotografo, scrittore e curatore indipendente, ed Elisa Medde, managing editor del Foam Magazine.
I vincitori riceveranno un premio di €3.000 e avranno la possibilità di accedere a una serie di attività di formazione e promozione nel corso dell’anno. Saranno inoltre prodotti una mostra e un catalogo.

Info:
SISTEMA FESTIVAL FOTOGRAFIA
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Immagine
Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni “Questa terra è la mia terra”