11 ottobre 2023

Trad u/i zioni d’Eurasia Frontiere liquide e mondi in connessione Duemila anni di cultura visiva e materiale tra Mediterraneo e Asia Orientale

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Per migliaia di anni, lungo le vie carovaniere che univano estremo Oriente ed Europa, gli esseri umani si sono spostati. Insieme a loro hanno viaggiato idee, conoscenze, stilemi, un intero patrimonio migrante – materiale e immateriale – che, in ogni luogo, ha saputo mettere radici attraverso una costante negoziazione.
La mostra Trad u/i zioni d’Eurasia racconta proprio questa storia di traduzioni, tradizioni e dialogo fra tempi, luoghi e culture; attraverso forme che mutano, tecniche che si tramandano, simboli che si ripropongono, l’esposizione offre al visitatore una nuova prospettiva sulla cultura visiva e materiale di due continenti – Asia ed Europa – e dei loro mari, da sempre uniti in un rapporto osmotico: una prospettiva non eurocentrica che getta uno sguardo attento sulla creatività, sull’eccellenza artistica e sulla capacità di trasmissione delle idee esercitate dall’Asia sin dai tempi antichi.
E il Mediterraneo? La mostra ne sottolinea il ruolo ambivalente di frontiera liquida e di potentissimo catalizzatore di traiettorie, contatti e fenomeni artistici: uno spazio intermedio che fa della contaminazione culturale uno dei suoi tratti distintivi.

Attraverso una selezione di opere raramente esposte e provenienti da importanti collezioni e istituzioni italiane come la Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, The Aron Collection, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, la Chiesa di San Domenico di Perugia, il Museo delle Civiltà di Roma, la Galleria Sabauda – Musei Reali e da Palazzo Madama di Torino, Trad u/i zioni d’Eurasia propone un viaggio che parte dall’antica Cina e arriva ai palazzi dei Papi transitando sulle vie carovaniere: le porcellane cinesi bianche e blu si rispecchiano nelle ceramiche prodotte sul Golfo Persico, i panni tartarici intessuti d’oro prodotti durante la dominazione mongola vestono alti prelati del clero romano, in forma di babbucce e paramenti liturgici, i bruciaprofumi iraniani portano in Europa le essenze dei palazzi islamici, la calligrafia dei testi sacri si insinua nella trama dei tiraz, in un ciclo perpetuo di contaminazione e reinterpretazione.

Per informazioni
www.maotorino.it