15 marzo 2005

fino al 20.III.2005 Ludica Roma, Galleria Aka

 
Quattro artisti della generazione di mezzo in forma di gioco. Per parlare della vita. Dal trenino generazionale, agli areoplanini fatti piegando la carta. Al classico nascondino. Dove, alla fine, si viene immancabilmente tanati…

di

Le pale del ventilatore girano, coinvolgendo nel loro movimento due modellini di aeroplani. Nello sguardo di due bambini di età diverse -fotografati in primo piano- attratti dal volo degli aeroplani, si legge curiosità, innocenza e stupore, ma anche bramosia di possesso. Un terzo bambino ha in mano un piccolo aeroplano di carta. Lo tiene stretto, quasi a volerlo preservare dalle minacce esterne, esattamente come fa l’adulto nei confronti del bambino. Questa installazione di Sandro Mele è il prologo della mostra Ludica, incentrata sul gioco come chiave di accesso a tematiche esistenziali.
Sandro Mele (Melendugno – Lecce, 1970) e Marco Bernardi (Roma, 1969) si conoscono a Venezia, ai tempi dell’Accademia di Belle Arti, dove si diplomano nel 1994. Corrado Sassi (Roma, 1965) studia fotografia a New York, dove vive quando non è a Roma. Anche la formazione di Claudio Martinez (Roma, 1968) è legata al “terzo occhio”, con un diploma di maturità presso l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione come fotoreporter e fotografo di scena. Per Mele la fotografia è un mezzo per creare legami fra le persone. “Lavoro sempre a strati.” spiega l’artista “Fotografo, poi incollo la stampa fotografica sulla tavola e passo le colle. L’ultimo intervento è con le terre, per consumare l’immagine”.
Scendendo i gradini irregolari della galleria, in un succedersi di cunicoli e ambienti che si incastrano – sempre accompagnati dalle musiche dei Minimono – ci si imbatte nella scultura/giocattolo di Marco Bernardi, da sempre attratto dal tema degli archetipi. Il trenino generazionale è ideato per muoversi secondo una traiettoria circolare, avanti e indietro su un binario metallico. I vagoni sono parallelepipedi su cui poggiano cubi di resina trasparente in cui sono intrappolati calchi in miniatura di teste maschili e femminili, di ogni età, dal vecchio ai neonati gemelli. A guidare il convoglio é una locomotiva sormontata da un’antenna con un triangolo in cui è inscritto un occhio. Che sia un supervisore divino?
corrado sassi
La lettura del gioco che propone Sassi, nella sala attigua, è un’immagine “classica”, di gusto quasi ottocentesco. Una visione fotografica serena e rasserenante in cui l’artista interviene con campiture di fili di lana colorati. Una stampa che, insomma, diventa arazzo. Il gioco sta anche nei titoli delle due opere, La vita è bella! con un punto esclamativo che ripropone il gioco dell’oca e Bella la vita? – con un punto interrogativo – lo scorcio di un giardino pubblico in cui due bambini giocano all’ombra di un albero, mentre un getto d’acqua bagna la scena. Ultima tappa del percorso è il cubo luminoso, realizzato da Claudio Martinez e Marco Bernardi, all’interno del quale –visibile solo attraverso una fessura orizzontale– il video proietta una bambina che gioca a nascondino. Vista di spalle, contro un muro, conta da 1 a 99, finché, quando lo spettatore si è avvicinato abbastanza, scatta il sensore, lei si volta e, puntando il dito, dice: “Tana”! Impossibile sfuggire al coinvolgimento.
“Nessuno potrà arrivare a fare una “tana libera tutti”, chi è preso è preso… per sempre… basta!” – spiega Martinez – “Per chi osserva l’effetto è quello di essere stati scoperti e quindi colpevoli. Colpevoli per esserci avvicinati troppo, per voler vedere di più.”

manuela de leonardis
mostra visitata il 7 marzo 2005


Ludica
Corrado Sassi, Sandro Mele, Marco Bernardi, Claudio Martinez
a cura di Raffaella Guidobono
Roma, Galleria Aka
Via del Pellegrino, 128 (Campo de Fiori)
ingresso libero


[exibart]


1 commento

  1. Niente da dire sui contenuti dell’articolo ma, guardando le date di nascita, mi chiedo : se quella è la generazione di mezzo qual’è l’ultima?

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