Trenta opere tra bronzi, ceramiche, gessi, legni ma anche dipinti che dimostrano la sapiente tecnica ma soprattutto la fortissima dimensione espressiva dell’artista varesotto noto per le sue opere pubbliche quali il monumento alla Resistenza a Varese.
In particolare stupiscono le figure umane drammaticamente tese, i cavalli i cui corpi si distendono in figure geometriche, i bassorilievi in cui le forme si fanno corali in una capacità unitaria di grandissimo effetto, ma anche le composizioni geometriche in cui è evidente una ricerca di astrazione a partire da una concentrazione figurativa.
“ .. in Bennati l’arte, lo stile, sono ancorati ad una dimensione che, prima ancora che estetica è morale, ma senza indulgenze moralistiche, sofferta, ma senza commiserazione, virile nella coscienza del dolore che però si esprime in un’ ostinata accettazione della vita…” (Franco Saccà).
Bennati è una scrutatore della dimensione più espressiva e drammatica dell’essere umano in cui si riscontra una autenticità che nulla indulge a sterili commiserazioni, ma che riguadagna la sua dimensione estetica ritrovando e riportando idealmente alla contemporaneità il meglio della scultura lombarda dall’epoca romanica in poi. Le sue forme sono dunque antiche e moderne insieme, colte e popolari, semplici eppure paradigma della natura umana più profonda