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Oscar Colombo / Anna Cosulich – L’importanza di chiamarsi Colombo (Mikage)…Kaneda…e…
Le favole vere di Oscar Colombo tornano a riempire lo spazio della Galleria Studio44, questa volta con l’aiuto delle abili ed esperte mani di Anna Cosulich
Comunicato stampa
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Le favole vere di Oscar Colombo tornano a riempire lo spazio della Galleria Studio44, questa volta con l’aiuto delle abili ed esperte mani di Anna Cosulich.
Lo spazio della Galleria Studio44 è un incavo segreto, un passaggio verso altri mondi, e come si sa, una volta entrati nel tunnel è difficile uscirvi. E quando l’artista è Oscar Colombo, il mondo da cui ci si trova avvolti è un mondo dolce, ma come tutte le favole, assolutamente serio.
Come afferma B. Bettelheim, nel suo libro sui significati psicanalitici delle fiabe Il mondo Incantato, “è riconosciuto che le fiabe ci parlano nel linguaggio di simboli che rappresentano un contenuto inconscio.”.
Se nel contenuto delle fiabe vengono espressi in forma simbolica fenomeni psicologici interiori, i personaggi dell’artista genovese Oscar Colombo sono un preciso distillato delle ansie del mondo moderno.
L’insicurezza di vivere in un mondo mutevole e fragile, la facile perdita di quell’equilibrio sottile che sta tra la serenità e l’inquietudine, la sensazione che la propria tranquillità quotidiana e casalinga si possa trasformare, in poco più di un attimo, in un orrore comune.
Sono queste le sensazioni che provano i piccioni nell’allevamento dello zio di Oscar, mentre aspettano la loro ordinaria razione di becchime? Quale frustrante inquietudine fa vibrare la pelle sotto le loro piume? Il pericolo peggiore si cela anche nelle mani amate di ci nutre? Quale inconsapevole rapporto lega vittima e carnefice?
Si sviluppa da questo familiare episodio la nuova riflessione sul mistero della vita di Oscar Colombo, anche questa volta da un piccolo dettaglio della vita collettiva e ancora una volta attraverso il vocabolario dell’infanzia.
Kaneda, il protagonista di questa mostra, nasce dalla collaborazione con Anna Cosulich (Mikage), attraverso un linguaggio fatto di stoffe e cuciture, che si impone nello spazio con la stessa forza emotiva dei quadri di Oscar, ma con l’aggiunta di una fisicità che riporta ad intimi ricordi di peluches e bambole.
Il simbolismo del pupazzo che da piccoli si abbraccia, placebo di una sicurezza irragionevole, surrogato di protezione e affetto, rispecchia il concetto di ambiguità dell’apparenza, nodo centrale dell’opera di Oscar Colombo.
L’importanza di chiamarsi Colombo (Mikage)...Kaneda...e…, è il frutto di due diverse individualità che per la prima volta si incontrano, e da cui si sviluppa un esperimento che lascerà importanti tracce nel lavoro di entrambi, e sicuramente su di noi, impotenti spettatori di quella che è la favola reale della vita.
Martina Starnini
Anna Cosulich
Nata il 12 maggio 1975 a Camposanpiero (PD).
Nel 1994 si diploma al liceo classico C.Colombo a Genova.
Nel 2001 si laurea in Lettere Moderne all’Università di Genova.
Dal 1995 disegna le collezioni e crea i pezzi unici de "Lo Spaventapasseri", negozio-laboratorio di moda artigianale nel centro storico di Genova.
Oscar Colombo
Nato il 13 maggio 1978 a Cagliari.
Nel 1996 inizia la sua attività espositiva.
Principali esposizioni:
2006:”untitle” biennale di Sofia (Bulgaria)
2005:Camerachiara-cameraoscura (collettiva), a cura di Anna D’Agostino e Viviana Siviero, Bologna Flash Art Show.
Fedor da solo nella Hall dell’Hotel Paradise, Passo Blu, Spazio d’Arte d’Avanguardia, Genova.
Roberta vs mutabonmite, a cura di Massimo Palazzi, Galleria Studio 44, Genova.
2004: Piaceri pagati in viali alberati, Passo Blu_Spazio d’Arte d’Avanguardia, Genova
2003: Sakurambo, spettacolo teatrale, compagnia le Zerbe, Teatro della Tosse, Genova
2002: Il cerca foglie-voglie, Spazio Zebra, Genova.
2001: Colazione da Oscar, Performance itinerante, Genova, Londra, Roma.
Lo spazio della Galleria Studio44 è un incavo segreto, un passaggio verso altri mondi, e come si sa, una volta entrati nel tunnel è difficile uscirvi. E quando l’artista è Oscar Colombo, il mondo da cui ci si trova avvolti è un mondo dolce, ma come tutte le favole, assolutamente serio.
Come afferma B. Bettelheim, nel suo libro sui significati psicanalitici delle fiabe Il mondo Incantato, “è riconosciuto che le fiabe ci parlano nel linguaggio di simboli che rappresentano un contenuto inconscio.”.
Se nel contenuto delle fiabe vengono espressi in forma simbolica fenomeni psicologici interiori, i personaggi dell’artista genovese Oscar Colombo sono un preciso distillato delle ansie del mondo moderno.
L’insicurezza di vivere in un mondo mutevole e fragile, la facile perdita di quell’equilibrio sottile che sta tra la serenità e l’inquietudine, la sensazione che la propria tranquillità quotidiana e casalinga si possa trasformare, in poco più di un attimo, in un orrore comune.
Sono queste le sensazioni che provano i piccioni nell’allevamento dello zio di Oscar, mentre aspettano la loro ordinaria razione di becchime? Quale frustrante inquietudine fa vibrare la pelle sotto le loro piume? Il pericolo peggiore si cela anche nelle mani amate di ci nutre? Quale inconsapevole rapporto lega vittima e carnefice?
Si sviluppa da questo familiare episodio la nuova riflessione sul mistero della vita di Oscar Colombo, anche questa volta da un piccolo dettaglio della vita collettiva e ancora una volta attraverso il vocabolario dell’infanzia.
Kaneda, il protagonista di questa mostra, nasce dalla collaborazione con Anna Cosulich (Mikage), attraverso un linguaggio fatto di stoffe e cuciture, che si impone nello spazio con la stessa forza emotiva dei quadri di Oscar, ma con l’aggiunta di una fisicità che riporta ad intimi ricordi di peluches e bambole.
Il simbolismo del pupazzo che da piccoli si abbraccia, placebo di una sicurezza irragionevole, surrogato di protezione e affetto, rispecchia il concetto di ambiguità dell’apparenza, nodo centrale dell’opera di Oscar Colombo.
L’importanza di chiamarsi Colombo (Mikage)...Kaneda...e…, è il frutto di due diverse individualità che per la prima volta si incontrano, e da cui si sviluppa un esperimento che lascerà importanti tracce nel lavoro di entrambi, e sicuramente su di noi, impotenti spettatori di quella che è la favola reale della vita.
Martina Starnini
Anna Cosulich
Nata il 12 maggio 1975 a Camposanpiero (PD).
Nel 1994 si diploma al liceo classico C.Colombo a Genova.
Nel 2001 si laurea in Lettere Moderne all’Università di Genova.
Dal 1995 disegna le collezioni e crea i pezzi unici de "Lo Spaventapasseri", negozio-laboratorio di moda artigianale nel centro storico di Genova.
Oscar Colombo
Nato il 13 maggio 1978 a Cagliari.
Nel 1996 inizia la sua attività espositiva.
Principali esposizioni:
2006:”untitle” biennale di Sofia (Bulgaria)
2005:Camerachiara-cameraoscura (collettiva), a cura di Anna D’Agostino e Viviana Siviero, Bologna Flash Art Show.
Fedor da solo nella Hall dell’Hotel Paradise, Passo Blu, Spazio d’Arte d’Avanguardia, Genova.
Roberta vs mutabonmite, a cura di Massimo Palazzi, Galleria Studio 44, Genova.
2004: Piaceri pagati in viali alberati, Passo Blu_Spazio d’Arte d’Avanguardia, Genova
2003: Sakurambo, spettacolo teatrale, compagnia le Zerbe, Teatro della Tosse, Genova
2002: Il cerca foglie-voglie, Spazio Zebra, Genova.
2001: Colazione da Oscar, Performance itinerante, Genova, Londra, Roma.
22
febbraio 2007
Oscar Colombo / Anna Cosulich – L’importanza di chiamarsi Colombo (Mikage)…Kaneda…e…
Dal 22 febbraio all'undici marzo 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 44
Genova, Vico Colalanza, 12R, (Genova)
Genova, Vico Colalanza, 12R, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 16-19
Vernissage
22 Febbraio 2007, ore 18
Autore