C’è chi la velocità la rincorre, chi invece l’ha dentro, da sempre. Oppure chi riesce, addirittura stando fermo, a essere più veloce di tutti. Richard Datre, americano di 55 anni, con la fotografia mostra di non avere limiti. Alla galleria bresciana Wave (Portici di via X Giornate, 4) espone una splendida rassegna dedicata alla corsa dalla Freccia Rossa: si intitola “Macro Miglia” e racconta la gara di auto più bella e famosa del mondo con scatti incredibili, ricchi di forza e passione. Richard Datre, prima di diventare un fotografo di livello internazionale, ha fatto il musicista in band di rock: ha conosciuto gli applausi, l’emozione, il successo. E cerca ora di raccontare tutto questo nel mondo delle auto. Come? Cercando nei dettagli, nei frammenti di una gara, andando dove l’occhio umano non può arrivare. In una parola la sua fotografia è sperimentazione, tentativo di superare i limiti. Proprio come accade da sempre alla Mille Miglia. Personaggio eclettico e dalle mille esperienze, Richard Datre si laurea a New York in chiropratica e viene in Italia. Entra ben presto nel circuito delle competizioni sportive e col maratoneta Gelindo Bordin trionfa alle Olimpiadi. Ma lo stare in Italia, il soggiornare davanti al mare lo porta lontano, a innamorarsi della vela. E come navigatore solitario immortala con l’obiettivo luoghi unici, unisce il fascino all’emozione, le onde diventano quelle del suo cuore…Ora, a Brescia, Richard Datre, per tutta la giornata di giovedì 17 maggio sarà a disposizione per incontrare colleghi, ospiti, piloti e amanti della fotografia d’autore. La sua mostra seguirà poi virtualmente il percorso della Mille Miglia, replicandosi anche sulle piazze di Reggio Emilia e Ferrara.

Le istantanee di Datre fermano l’attimo fuggente, quasi in un patto con il demonio. Come spiega lo stesso artista: “Per me fotografare è trattenere con la tecnologia quel che l’occhio cattura in una frazione di secondo, dopo aver sognato”. Se manca qualcosa a queste immagini è solo il rombo, il rumore assordante e travolgente dei motori da corsa.

Per il resto invitano a immergersi nella gara, a farsi catturare da forme di carrozzeria che paiono diventare femminili, estremamente sensuali. Lo stile avvicina alla pittura astratta, racchiude l’ansia di cogliere l’invisibile, l’emozione allo stato puro. O quel tocco di felinità che le auto incarnano da sempre, l’aggressività, la forza aggraziata e antica dei purosangue. Datre ci prende per mano per poi lasciarci nel bel mezzo dell’azione, ci strega con una magia senza tempo, quella di chi conosce i segreti di quel che l’occhio non può catturare. E’ lui a vedere per noi, con gli occhi del suo cuore.

Roberto Denti