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Anna Sala – Dipinti
Una scelta di quaranta dipinti ad olio su tavola ed acquerelli saranno esposti, dal prossimo maggio, alla mostra personale di Anna Sala promossa dalla Fondazione Extrafid ART nella elegante e raffinata Galleria d’Arte della società Extrafid SA a Lugano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una scelta di quaranta dipinti ad olio su tavola ed acquerelli saranno esposti, dal prossimo maggio, alla mostra personale di Anna Sala promossa dalla Fondazione Extrafid ART nella elegante e raffinata Galleria d’Arte della società Extrafid SA a Lugano.
Nella pittura di Anna Sala il tema principale è la contemplazione dello spazio aperto e della luce. Questo diventa una percezione viva e concreta quando lo spazio è abitato da qualcosa, quando la luce investe degli oggetti o circola attorno ad essi.
Anna Sala si concentra su tre motivi ricorrenti. Il primo è la veduta della spiaggia marina, bassa e largamente estesa sotto il cielo luminoso di cui ha avuto esperienza in un pluriennale soggiorno in Egitto. Il secondo tema è il paesaggio collinare, denso e ondulato, quello dell’Italia centrale o delle Prealpi. Il terzo tema, la natura morta, la composizione di mele e melograni sollevati nello spazio e realizzati pittoricamente con una pennellata densa ed energica, espressionistica e non naturalistica.
Anna Sala è nata a Milano. Ha studiato a Siena dove si è diplomata all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna e successivamente si è laureata alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università, in Storia dell’Arte Contemporanea, allieva di Enrico Crispolti.
Vive e lavora a Varese.
Bibliografia essenziale
Stefano Crespi, L’altro sguardo, testo in catalogo per la mostra all'Ex Municipio di Castagnola, Lugano, 2003
Ruggero Savinio, L'immagine spaziosa, testimonianza per la mostra alla Galleria d'Arte Fondazione Patrizio Patelli, Locarno, 2004
Francesco Scarabicchi, Attimi, testimonianza per la mostra a Palazzo Camerata, Assessorato alla Cultura, Ancona, 2006
Chiara Gatti, Oltre la spiaggia, testimonianza per la mostra alla Galleria Mosaico Arte Contemporanea, Chiasso, 2008
Giuseppe Curonici, Lo spazio luminoso di Anna Sala, testimonianza per la mostra alla Sala del Torchio, Dicastero Cultura, Balerna (CH), 2008
Giuseppe Curonici, Il mondo nello spazio luminoso. La pittura di Anna Sala, testo in catalogo per la mostra alla Sala del Torchio, Dicastero Cultura, Balerna (CH), 2008
Davanti ai quadri la reazione è stata di orizzonte, di cadenza anche psicologica, esistenziale. Apparentemente ritroviamo l’ora, l’occasione, un suggerimento quasi di generi: ma lo sguardo sembra fermarsi fuori dal tempo entro una discreta, nascosta presenza mentale. L’immagine si isola o si diffonde in un colore non misurabile… l’altro sguardo. Nell’espansione vertiginosa dei linguaggi, del “vedere”, un altro sguardo è a una frontiera eccentrica, disobbediente, tenera e radicale. E’ la sigla affascinante che attraversa testi della voce femminile: un silenzio primordiale rispetto al tempo compiuto della scrittura.
L’intuizione, il movimento irriflesso che presiede ai quadri sembrano proprio costituiti da una cifra d’azzurro che è via via espressione, evento, unità: coincidenza con lo sguardo.
Nell’osservare i quadri (uno accanto all’altro, uno lontano dall’altro) c’è il centinuum del tempo, della figura dell’azzurro…
In questi quadri c’è il visibile, la “presenza”… quel taglio di paesaggio tra parvenza ed estremo nitore fiammingo. E poi c’è l’azzurro che dice il celeste, il luminoso,la distanza, lo sguardo: la diafana nostalgia o lo specchio insostanziale.
Stefano Crespi, L’altro sguardo, testo in catalogo per la mostra all’Ex Municipio di Castagnola, Lugano, 2003
A lungo ho riflettuto al problema dello spazio e dell’ampiezza. Un lungo dibattito interno, costellato di dubbi. Alla fine ho capito che, aldilà degli spazi e delle grandezze, per così dire, empirici, esistono uno spazio e una grandezza assoluti. Sono quelli con i quali il pittore ha a che fare. Anna Sala contiene la spaziosità addirittura nel nome. Lo spazio dei suoi dipinti è concentrato e compresso fino a dilatarsi nella monumentalità. Uno spazio assoluto. Lo spazio dei suoi quadri a volte fa presente uno spazio altrettanto assoluto, quello che la pittrice ha trovato in Egitto….
Quando Anna Sala mi dispose davanti le sue tele minuscole, i suoi piccoli fogli, ritrovo quell’assolutezza spaziale. L’assolutezza che dà alle sue immagini, in un’epoca di immagini stremate per troppa misurabilità, una forza di resistenza e riscatto. Forza, resistenza e riscatto dell’immagine che la pittrice ci propone e ci offre.
Ruggero Savinio, L’immagine spaziosa, testimonianza per la mostra alla Galleria d’Arte Fondazione Patrizio Patelli, Locarno, 2004
I confini della pittura di Anna Sala sono appena suggeriti da impercettibili variazioni di tono, da un accenno deciso del colore… Rare le figure colte in un disagio difficile da pronunciare, quasi clandestini dello spazio nella tela … Ogni “scena” è affidata alla vocazione che la contempla – nel qui e nell’adesso in cui accade– il miracolo che non avrà replica e che la sapienza di chi osserva cattura, veloce, nella rete.
Francesco Scarabicchi, Attimi, testimonianza per la mostra a Palazzo Camerata, Assessorato alla Cultura, Ancona, 2006
Bianche rive, 2008, olio su tavola
Sono fresche e pulite come l’aria, le immagini di Anna Sala. Spazzolate da colpi di vento tesi che corrono dritti nello spazio, come le sue pennellate decisesulla superficie del quadro…
Anna .. dipinge secondo i “buoni precetti” di un mestiere antico. Come lo intendevano .. i maestri del Quattrocento… preparando piccole tavolette di legno con mani di gesso levigate sulle quali la pittura a olio, stesa a strati come fosse crema, acquista una lucentezza e una trasparenza che tradiscono il suo debito
verso l’antica cultura del nord.
Chiara Gatti, Oltre la spiaggia, testimonianza per la mostra alla Galleria Mosaico Arte Contemporanea, Chiasso, 2008
Studiosa d’arte oltre che pittrice, Anna Sala …. “parlando con le mani” come voleva Annibale Carracci, compie una ragionamento complesso e sofisticato sull’idea stessa di pittura, sul paesaggio e sulla natura morta come generi consolidati, sulle tecniche antiche – la fiamminga soprattutto – e su quanto ciò sia determinante per la qualità dell’immagine. Ecco, dunque, marine e colline dall’orizzonte lontano, e canestri di frutta che dialogano anch’essi con il paesaggio di sfondo, resi con una minuzia che, senza scadere nell’oleografico, richiama la lucidità di sguardo dei grandi nordici del Rinascimento, evocandoli con amore e competenza, senza inutili nostalgie ma con grande rigore.
Flaminio Gualdoni, “Parlare con le mani”, “Corriere della Sera”, 10 febbraio 2008
L’unione di luce e spazio aperto è il tema fondamentale della pittura di Anna Sala, l’argomento più esteso, che circola da ogni parte, attraverso immagini particolari e i motivi circoscritti. Il punto di partenza dell’immagine è un’esperienza reale, una percezione della natura vista in una situazione di particolare purezza, disinquinata, trasparente, allo stato puro, a volte quasi abbagliante. In pace? L’involucro è pace, il contenuto vero è carico di tensione...
La pittura di Anna Sala non è contro la realtà naturale, ma modifica la sua visione, per l’intervento attivo sia dell’interiorità inconscia, sia dell’io conscio. L’artista raffigura non le cose in sé, ma il colloquio umano con le cose, un colloquio a cui chiunque è partecipe. L’apparire delle cose si trasforma. Inoltre,
l’impatto, l’incontro con la natura è così forte che non si esaurisce, sollecita a trovare più volte il medesimo assillante soggetto.
Giuseppe Curonici, Il mondo nello spazio luminoso. La pittura di Anna Sala, testo in catalogo per la mostra alla Sala del Torchio, Dicastero Cultura, Balerna (CH), 2008
Nella pittura di Anna Sala il tema principale è la contemplazione dello spazio aperto e della luce. Questo diventa una percezione viva e concreta quando lo spazio è abitato da qualcosa, quando la luce investe degli oggetti o circola attorno ad essi.
Anna Sala si concentra su tre motivi ricorrenti. Il primo è la veduta della spiaggia marina, bassa e largamente estesa sotto il cielo luminoso di cui ha avuto esperienza in un pluriennale soggiorno in Egitto. Il secondo tema è il paesaggio collinare, denso e ondulato, quello dell’Italia centrale o delle Prealpi. Il terzo tema, la natura morta, la composizione di mele e melograni sollevati nello spazio e realizzati pittoricamente con una pennellata densa ed energica, espressionistica e non naturalistica.
Anna Sala è nata a Milano. Ha studiato a Siena dove si è diplomata all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna e successivamente si è laureata alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università, in Storia dell’Arte Contemporanea, allieva di Enrico Crispolti.
Vive e lavora a Varese.
Bibliografia essenziale
Stefano Crespi, L’altro sguardo, testo in catalogo per la mostra all'Ex Municipio di Castagnola, Lugano, 2003
Ruggero Savinio, L'immagine spaziosa, testimonianza per la mostra alla Galleria d'Arte Fondazione Patrizio Patelli, Locarno, 2004
Francesco Scarabicchi, Attimi, testimonianza per la mostra a Palazzo Camerata, Assessorato alla Cultura, Ancona, 2006
Chiara Gatti, Oltre la spiaggia, testimonianza per la mostra alla Galleria Mosaico Arte Contemporanea, Chiasso, 2008
Giuseppe Curonici, Lo spazio luminoso di Anna Sala, testimonianza per la mostra alla Sala del Torchio, Dicastero Cultura, Balerna (CH), 2008
Giuseppe Curonici, Il mondo nello spazio luminoso. La pittura di Anna Sala, testo in catalogo per la mostra alla Sala del Torchio, Dicastero Cultura, Balerna (CH), 2008
Davanti ai quadri la reazione è stata di orizzonte, di cadenza anche psicologica, esistenziale. Apparentemente ritroviamo l’ora, l’occasione, un suggerimento quasi di generi: ma lo sguardo sembra fermarsi fuori dal tempo entro una discreta, nascosta presenza mentale. L’immagine si isola o si diffonde in un colore non misurabile… l’altro sguardo. Nell’espansione vertiginosa dei linguaggi, del “vedere”, un altro sguardo è a una frontiera eccentrica, disobbediente, tenera e radicale. E’ la sigla affascinante che attraversa testi della voce femminile: un silenzio primordiale rispetto al tempo compiuto della scrittura.
L’intuizione, il movimento irriflesso che presiede ai quadri sembrano proprio costituiti da una cifra d’azzurro che è via via espressione, evento, unità: coincidenza con lo sguardo.
Nell’osservare i quadri (uno accanto all’altro, uno lontano dall’altro) c’è il centinuum del tempo, della figura dell’azzurro…
In questi quadri c’è il visibile, la “presenza”… quel taglio di paesaggio tra parvenza ed estremo nitore fiammingo. E poi c’è l’azzurro che dice il celeste, il luminoso,la distanza, lo sguardo: la diafana nostalgia o lo specchio insostanziale.
Stefano Crespi, L’altro sguardo, testo in catalogo per la mostra all’Ex Municipio di Castagnola, Lugano, 2003
A lungo ho riflettuto al problema dello spazio e dell’ampiezza. Un lungo dibattito interno, costellato di dubbi. Alla fine ho capito che, aldilà degli spazi e delle grandezze, per così dire, empirici, esistono uno spazio e una grandezza assoluti. Sono quelli con i quali il pittore ha a che fare. Anna Sala contiene la spaziosità addirittura nel nome. Lo spazio dei suoi dipinti è concentrato e compresso fino a dilatarsi nella monumentalità. Uno spazio assoluto. Lo spazio dei suoi quadri a volte fa presente uno spazio altrettanto assoluto, quello che la pittrice ha trovato in Egitto….
Quando Anna Sala mi dispose davanti le sue tele minuscole, i suoi piccoli fogli, ritrovo quell’assolutezza spaziale. L’assolutezza che dà alle sue immagini, in un’epoca di immagini stremate per troppa misurabilità, una forza di resistenza e riscatto. Forza, resistenza e riscatto dell’immagine che la pittrice ci propone e ci offre.
Ruggero Savinio, L’immagine spaziosa, testimonianza per la mostra alla Galleria d’Arte Fondazione Patrizio Patelli, Locarno, 2004
I confini della pittura di Anna Sala sono appena suggeriti da impercettibili variazioni di tono, da un accenno deciso del colore… Rare le figure colte in un disagio difficile da pronunciare, quasi clandestini dello spazio nella tela … Ogni “scena” è affidata alla vocazione che la contempla – nel qui e nell’adesso in cui accade– il miracolo che non avrà replica e che la sapienza di chi osserva cattura, veloce, nella rete.
Francesco Scarabicchi, Attimi, testimonianza per la mostra a Palazzo Camerata, Assessorato alla Cultura, Ancona, 2006
Bianche rive, 2008, olio su tavola
Sono fresche e pulite come l’aria, le immagini di Anna Sala. Spazzolate da colpi di vento tesi che corrono dritti nello spazio, come le sue pennellate decisesulla superficie del quadro…
Anna .. dipinge secondo i “buoni precetti” di un mestiere antico. Come lo intendevano .. i maestri del Quattrocento… preparando piccole tavolette di legno con mani di gesso levigate sulle quali la pittura a olio, stesa a strati come fosse crema, acquista una lucentezza e una trasparenza che tradiscono il suo debito
verso l’antica cultura del nord.
Chiara Gatti, Oltre la spiaggia, testimonianza per la mostra alla Galleria Mosaico Arte Contemporanea, Chiasso, 2008
Studiosa d’arte oltre che pittrice, Anna Sala …. “parlando con le mani” come voleva Annibale Carracci, compie una ragionamento complesso e sofisticato sull’idea stessa di pittura, sul paesaggio e sulla natura morta come generi consolidati, sulle tecniche antiche – la fiamminga soprattutto – e su quanto ciò sia determinante per la qualità dell’immagine. Ecco, dunque, marine e colline dall’orizzonte lontano, e canestri di frutta che dialogano anch’essi con il paesaggio di sfondo, resi con una minuzia che, senza scadere nell’oleografico, richiama la lucidità di sguardo dei grandi nordici del Rinascimento, evocandoli con amore e competenza, senza inutili nostalgie ma con grande rigore.
Flaminio Gualdoni, “Parlare con le mani”, “Corriere della Sera”, 10 febbraio 2008
L’unione di luce e spazio aperto è il tema fondamentale della pittura di Anna Sala, l’argomento più esteso, che circola da ogni parte, attraverso immagini particolari e i motivi circoscritti. Il punto di partenza dell’immagine è un’esperienza reale, una percezione della natura vista in una situazione di particolare purezza, disinquinata, trasparente, allo stato puro, a volte quasi abbagliante. In pace? L’involucro è pace, il contenuto vero è carico di tensione...
La pittura di Anna Sala non è contro la realtà naturale, ma modifica la sua visione, per l’intervento attivo sia dell’interiorità inconscia, sia dell’io conscio. L’artista raffigura non le cose in sé, ma il colloquio umano con le cose, un colloquio a cui chiunque è partecipe. L’apparire delle cose si trasforma. Inoltre,
l’impatto, l’incontro con la natura è così forte che non si esaurisce, sollecita a trovare più volte il medesimo assillante soggetto.
Giuseppe Curonici, Il mondo nello spazio luminoso. La pittura di Anna Sala, testo in catalogo per la mostra alla Sala del Torchio, Dicastero Cultura, Balerna (CH), 2008
11
maggio 2009
Anna Sala – Dipinti
Dall'undici maggio al 31 luglio 2009
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE EXTRAFID ART
Lugano, Via Canova, 9, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 9, (Lugano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17
Vernissage
5 Giugno 2009, ore 19, presentazione di Giuseppe Curonici
Autore
Curatore