Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonio Canova – Canova e la Venere vincitrice
La mostra intende illustrare le complesse relazioni tra Canova, il principe Camillo Borghese e la famiglia Bonaparte, per la quale egli elaborò la particolare tipologia del ritratto divinizzato in scultura, di cui ci si propone di presentare altri esempi da confrontare con quello di Paolina come Venere Vincitrice
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'arte sublime di Antonio Canova e la 'villa più bella del mondo', come egli stesso amava definire la Galleria Borghese, per una monografica ambientata nel luogo tanto caro allo scultore nel 250° anniversario della sua nascita e nel bicentenario della Paolina Borghese Bonaparte come Venere Vincitrice.
Canova e la Venere Vincitrice, esposizione curata da Anna Coliva e Fernando Mazzocca, e organizzata da Mondomostre, è la seconda rassegna del programma espositivo 'Dieci grandi mostre', messo a punto dal Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano Claudio Strinati e dalla direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva.
La mostra intende illustrare da una parte le complesse relazioni tra Canova, il principe Camillo Borghese e la famiglia Bonaparte, per la quale egli elaborò la particolare tipologia del ritratto divinizzato in scultura, di cui ci si propone di presentare altri esempi da confrontare con quello di Paolina come Venere Vincitrice. Dall'altra si vuole ripercorrerne la carriera seguendo, attraverso oltre cinquanta opere provenienti dai più grandi musei del mondo, la continua rielaborazione, dalla fine degli anni Ottanta del Settecento, del tema di Venere: oltre ai grandi marmi, disegni, tempere, monocromi, dipinti, bozzetti in creta e terracotta per un esempio eloquente del metodo di lavoro di Canova.
La figura della dea della bellezza, associata ad Adone, ad Amore, alle Grazie, ad Apollo, a Paride, a Elena, o elaborata in modo autonomo, consente un itinerario molto puntuale all'interno della poetica del Canova interprete del fascino dell'antico e dei valori della mitologia pagana. La stessa Paolina Borghese Bonaparte come Venere Vincitrice si colloca come lo straordinario esito di un lungo percorso creativo.
Tra le opere in mostra saranno presenti sedici dei suoi grandi marmi: le Tre Grazie dall'Ermitage di San Pietroburgo, la Naiade dal Metropolitan Museum di New York, la Ninfa dormiente dal Victoria & Albert Museum di Londra, la Venere dal Leeds City Art Gallery, la Venere Italica dalla Galleria Palatina di Firenze, Amore e Psiche stanti dal Louvre di Parigi, il Ritratto di Principessa Leopoldina Esterhazy Liechtenstein dal Castello Esterhazy di Eisenstadt in Austria e la Tersicore dalla Fondazione Magnani Rocca di Parma. Per la prima volta in Italia la serie completa degli Amorini: Amorino Lubomirski (1786-88) dal Castello Lancut in Polonia, Amorino Campbell (1787-89) dall'Anglesey Abbey di Cambridge, Amorino Latouche (1789) dalla National Gallery of Ireland di Dublino e Amorino Yussupov (1793-97), l'unico alato, dall'Ermitage di San Pietroburgo.
La mostra della Galleria Borghese è la prima che Roma dedica a Canova ma sarà anche l'unica in cui accanto agli altri capolavori possa essere presente la Paolina, una delle sculture più celebrate di tutti i tempi, icona inamovibile della Galleria Borghese che Canova scolpì dopo la vendita da parte di Camillo Borghese a Napoleone della famosa collezione di antichità, oggi nucleo delle collezioni greco romane del Louvre.
Alla Galleria Borghese il visitatore potrà confrontare i lavori del Canova con i pezzi a cui l'artista si è ispirato. La mostra, si propone infatti di ricreare, nel dialogo tra le statue di Canova, i capolavori di Bernini e i marmi antichi, un'atmosfera simile a quella che si doveva respirare nel 1808. Canova non traeva solo spunto dalla scultura antica ma anche dalla pittura. La Paolina, per prima, gareggia in bellezza e in sensualità con le Veneri di Tiziano o con la Danae di Correggio.
Identificato come il 'classico moderno', Canova aveva eguagliato, e per alcuni superato, la perfezione degli antichi al punto che le sculture canoviane esposte senza cartellini al Musée Napoleon, come allora veniva chiamato il louvre, in occasione del Salon del 1808, vennero confuse con le statue antiche presenti nelle sale vicine. Ma lo scultore fu anche un personaggio di grande importanza per la Collezione Borghese: comprendendone l'importanza, Canova tentò di osteggiare la vendita della collezione da parte di Camillo Borghese a Napoleone della famosa di antichità, forse anche alla luce del ruolo che quella raccolta aveva avuto per la sua arte (basti pensare al materasso dell'Ermafrodito come modello di quello della Paolina). Lo stesso Canova dopo il Congresso di Vienna viene incaricato del recupero delle opere italiane trafugate in veste di Ispettore alle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa
Canova e la Venere Vincitrice, esposizione curata da Anna Coliva e Fernando Mazzocca, e organizzata da Mondomostre, è la seconda rassegna del programma espositivo 'Dieci grandi mostre', messo a punto dal Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano Claudio Strinati e dalla direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva.
La mostra intende illustrare da una parte le complesse relazioni tra Canova, il principe Camillo Borghese e la famiglia Bonaparte, per la quale egli elaborò la particolare tipologia del ritratto divinizzato in scultura, di cui ci si propone di presentare altri esempi da confrontare con quello di Paolina come Venere Vincitrice. Dall'altra si vuole ripercorrerne la carriera seguendo, attraverso oltre cinquanta opere provenienti dai più grandi musei del mondo, la continua rielaborazione, dalla fine degli anni Ottanta del Settecento, del tema di Venere: oltre ai grandi marmi, disegni, tempere, monocromi, dipinti, bozzetti in creta e terracotta per un esempio eloquente del metodo di lavoro di Canova.
La figura della dea della bellezza, associata ad Adone, ad Amore, alle Grazie, ad Apollo, a Paride, a Elena, o elaborata in modo autonomo, consente un itinerario molto puntuale all'interno della poetica del Canova interprete del fascino dell'antico e dei valori della mitologia pagana. La stessa Paolina Borghese Bonaparte come Venere Vincitrice si colloca come lo straordinario esito di un lungo percorso creativo.
Tra le opere in mostra saranno presenti sedici dei suoi grandi marmi: le Tre Grazie dall'Ermitage di San Pietroburgo, la Naiade dal Metropolitan Museum di New York, la Ninfa dormiente dal Victoria & Albert Museum di Londra, la Venere dal Leeds City Art Gallery, la Venere Italica dalla Galleria Palatina di Firenze, Amore e Psiche stanti dal Louvre di Parigi, il Ritratto di Principessa Leopoldina Esterhazy Liechtenstein dal Castello Esterhazy di Eisenstadt in Austria e la Tersicore dalla Fondazione Magnani Rocca di Parma. Per la prima volta in Italia la serie completa degli Amorini: Amorino Lubomirski (1786-88) dal Castello Lancut in Polonia, Amorino Campbell (1787-89) dall'Anglesey Abbey di Cambridge, Amorino Latouche (1789) dalla National Gallery of Ireland di Dublino e Amorino Yussupov (1793-97), l'unico alato, dall'Ermitage di San Pietroburgo.
La mostra della Galleria Borghese è la prima che Roma dedica a Canova ma sarà anche l'unica in cui accanto agli altri capolavori possa essere presente la Paolina, una delle sculture più celebrate di tutti i tempi, icona inamovibile della Galleria Borghese che Canova scolpì dopo la vendita da parte di Camillo Borghese a Napoleone della famosa collezione di antichità, oggi nucleo delle collezioni greco romane del Louvre.
Alla Galleria Borghese il visitatore potrà confrontare i lavori del Canova con i pezzi a cui l'artista si è ispirato. La mostra, si propone infatti di ricreare, nel dialogo tra le statue di Canova, i capolavori di Bernini e i marmi antichi, un'atmosfera simile a quella che si doveva respirare nel 1808. Canova non traeva solo spunto dalla scultura antica ma anche dalla pittura. La Paolina, per prima, gareggia in bellezza e in sensualità con le Veneri di Tiziano o con la Danae di Correggio.
Identificato come il 'classico moderno', Canova aveva eguagliato, e per alcuni superato, la perfezione degli antichi al punto che le sculture canoviane esposte senza cartellini al Musée Napoleon, come allora veniva chiamato il louvre, in occasione del Salon del 1808, vennero confuse con le statue antiche presenti nelle sale vicine. Ma lo scultore fu anche un personaggio di grande importanza per la Collezione Borghese: comprendendone l'importanza, Canova tentò di osteggiare la vendita della collezione da parte di Camillo Borghese a Napoleone della famosa di antichità, forse anche alla luce del ruolo che quella raccolta aveva avuto per la sua arte (basti pensare al materasso dell'Ermafrodito come modello di quello della Paolina). Lo stesso Canova dopo il Congresso di Vienna viene incaricato del recupero delle opere italiane trafugate in veste di Ispettore alle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa
17
ottobre 2007
Antonio Canova – Canova e la Venere vincitrice
Dal 17 ottobre 2007 al 10 febbraio 2008
arte moderna
Location
GALLERIA BORGHESE
Roma, Piazzale Scipione Borghese, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Scipione Borghese, 5, (Roma)
Biglietti
interi € 10,5 per mostra e Galleria Borghese, più diritto di prevendita. Prenotazione obbligatoria 06 32810 e www.ticketteria.it
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedi – dalle 9.00 alle 19.00
Vernissage
17 Ottobre 2007, ore 19
Sito web
www.canovaelavenerevincitrice.it
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
MONDOMOSTRE
Autore
Curatore