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Caravaggio? L’enigma dei due San Francesco
Saranno due dipinti raffiguranti entrambi “San Francesco in meditazione” il nucleo della mostra “Caravaggio? L’enigma dei due San Francesco”. Opera doppia, ovvero due tavole assolutamente identiche ad un primo sguardo che però celano un segreto, un mistero, un enigma che finora gli esperti non sono riusciti ancora a svelare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Saranno due dipinti raffiguranti entrambi “San Francesco in meditazione” il nucleo della mostra “Caravaggio? L’enigma dei due San Francesco”, in apertura il 7 novembre 2009 (fino al 10 gennaio 2010) al Castello di Masnago di Varese. Opera doppia, ovvero due tavole assolutamente identiche ad un primo sguardo che però celano un segreto, un mistero, un enigma che finora gli esperti non sono riusciti ancora a svelare.
Restaurati qualche anno fa, i due dipinti sono al centro di un’attuale controversia fra critici d’arte e autorevoli studiosi che sostengono, con motivazioni scientifiche parimenti fondate, tesi diverse sull’autenticità dell’uno o dell’altro a cui si aggiungono ipotesi di attribuzione ad un pittore di scuola caravaggesca.
Dove sta allora il vero? E soprattutto: e’ possibile arrivare ad accertare senza dubbio alcuno l’autenticità di dipinti così antichi, spesso sottoposti più volte a restauri e a lavori che ne hanno alterato la forma originale? Cosa rende così difficile, il cammino per raggiungere il verdetto definitivo? Qual è l’attendibilità degli strumenti a disposizione della scienza per l’attribuzione dell’autenticità di un’opera pittorica? Possono le nuove tecnologie dare un contributo dirimente?
Questi sono gli interrogativi posti dalla mostra prendendo quale lussuoso “pretesto” i due magnifici “San Francesco in meditazione”, entrambi conservati a Roma ed entrambi di proprietà del Ministero dell’Interno, che ne ha concesso il prestito.
La mostra, ideata da Ruggero Dimiccoli, ha taglio didattico e illustrerà con materiali multimediali, filmati di restauri, fotografie, testi e videointerviste a restauratori, le differenze stilistiche tra i dipinti; la “biografia” delle tele; le tecniche di indagine e di restauro; le modalità e gli strumenti che gli esperti utilizzano per l’attribuzione dell’autenticità delle opere.
In due sale del Castello allievi delle Scuole di Restauro mostreranno al pubblico “dal vivo”, in una sorta di laboratorio aperto, le tecniche descritte nel percorso espositivo. Sarà proiettato inoltre lo sceneggiato sulla vita di Caravaggio recentemente realizzato dalla RAI e interpretato da Alessio Boni.
La mostra presenta un altro interessante caso di attribuzione incerta, con lo scopo, tra altro, di contribuire al dibattito intorno a questioni in parte tuttora aperte che riguardano i “doppi” e le numerose copie esistenti di dipinti del Caravaggio: dal Ragazzo morso da un ramarro di cui l’originale è conservato a Firenze alla Fondazione Longhi e la copia di un allievo alla National Gallery di Londra; alla Cena di Emmaus, di cui esistono due esemplari attribuiti entrambi a Caravaggio ma che risalgono a due momenti diversi; all’Incoronazione di Spine, di cui ci sono addirittura tre versioni tutte attribuite alla mano del maestro; per arrivare infine al caso eclatante della Cattura di Cristo - di cui esistono ben dodici copie- conservato alla National Gallery of Ireland, più volte messo in discussione e dichiarato autentico solo nel 1990.
“Il pregio di questa iniziativa – ha dichiarato il sindaco di Varese, Attilio Fontana – è quello di proporre al largo pubblico una mostra didattica e non didascalica, un percorso originale per aprire orizzonti nuovi. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso al maggior numero di persone alla conoscenza del nostro straordinario patrimonio artistico stimolando interessi culturali. Altro motivo di soddisfazione è la strettissima sinergia tra pubblico e privato che ha reso possibile questa mostra, che ha avuto il sostegno di aziende d’eccellenza che credono nell’arte e nella cultura”.
L’inaugurazione avrà luogo a Varese, al Castello di Masnago , sabato 7 Novembre alle ore 18, con
preview per la stampa alle ore 17.
All’inaugurazione saranno presenti il Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni e il Sindaco di Varese, Attilio Fontana.
La mostra è stata realizzata da Sogecom con il contributo di A2A, Finmeccanica, Poste Italiane, Ina Assitalia e con la collaborazione del Comune di Varese.
Civico Museo D'Arte Moderna e Contemporanea
Castello di Masnago
Via Cola di Rienzo 42 - 21100 Varese
Date
dal 7 novembre 2009 al 10 gennaio 2010
Orari di apertura al pubblico
Da martedì a domenica 9.30 – 12.30 / 14.00 – 17.30
Chiuso: lunedì, 1° gennaio, 25 dicembre
Prezzi
intero 4.00 € ridotto 3.00 € scolaresche 1.00 €
Per informazioni e prenotazioni
musei.masnago@comune.varese.it;
didattica.masnago@comune.varese.it
Tel. + 39 0332 820409
Ufficio stampa delos 02.8052151 delosmi@tin.it – www.delosrp.it
Le “biografie” dei dipinti. Qualche cenno.
I due dipinti hanno biografie diverse. La prima, San Francesco in Meditazione, era custodita dalla Chiesa dei Padri Cappuccini in Roma. La seconda tela, il cosiddetto doppio, venne ritrovata nel 1968 da Luisa Brugnoli nella Chiesa di San Pietro di Carpineto romano. Attualmente il San Francesco di Carpineto è in deposito anch’esso presso la Galleria d’Arte antica di Palazzo Barberini, e la tela è di proprietà del Ministero dell’Interno, FEC, Fondo Edifici di Culto. Di fronte al ritrovamento di tale doppio, nacque subito il dibattito circa l’autenticità dell’una o dell’altra tela. Quale, infatti, è frutto senza ogni ombra di dubbio della mano del Maestro lombardo, il Caravaggio, e quale invece non è forse opera di imitatori, o dei cosiddetti caravaggisti?
E’ questa la storia didattica e affascinante che viene proposta ai visitatori della Mostra di Varese.
Il restauro parallelo dei due quadri, grazie allo studio delle tecniche esecutive dei dipinti e ai documenti della Chiesa di Carpineto e le sue vicende costruttive, e grazie anche alle analisi radiografiche e stratigrafiche, ha consentito agli esperti di identificare nell’originale il quadro di Carpineto scoperto nel ’68 mentre, in quello della Chiesa di Roma, una copia di uno stretto seguace seicentesco di Caravaggio (studio della Dott.ssa Rossella Vodret). Alla studiosa Brugnoli già erano apparsi originali alcuni tratti stilistici dell’opera di Carpineto (i cosiddetti “pentimenti”) mentre le analisi scientifiche hanno confermato altri importanti elementi, come una prima versione della mano del Santo e addirittura una prima versione di tutta la figura del Santo, più piccolina della seconda e definitiva che oggi ammiriamo nella tela. Moltissime altre sono le differenze stilistiche tra i due dipinti, che verranno più dettagliatamente spiegate nel pannello didattico, dai rapporti luce ombra, ai rapporti spaziali fra i singoli elementi del dipinto, il tratto e le pennellate. Controverso invece è il dibattito circa la datazione certa dell’opera.
Restaurati qualche anno fa, i due dipinti sono al centro di un’attuale controversia fra critici d’arte e autorevoli studiosi che sostengono, con motivazioni scientifiche parimenti fondate, tesi diverse sull’autenticità dell’uno o dell’altro a cui si aggiungono ipotesi di attribuzione ad un pittore di scuola caravaggesca.
Dove sta allora il vero? E soprattutto: e’ possibile arrivare ad accertare senza dubbio alcuno l’autenticità di dipinti così antichi, spesso sottoposti più volte a restauri e a lavori che ne hanno alterato la forma originale? Cosa rende così difficile, il cammino per raggiungere il verdetto definitivo? Qual è l’attendibilità degli strumenti a disposizione della scienza per l’attribuzione dell’autenticità di un’opera pittorica? Possono le nuove tecnologie dare un contributo dirimente?
Questi sono gli interrogativi posti dalla mostra prendendo quale lussuoso “pretesto” i due magnifici “San Francesco in meditazione”, entrambi conservati a Roma ed entrambi di proprietà del Ministero dell’Interno, che ne ha concesso il prestito.
La mostra, ideata da Ruggero Dimiccoli, ha taglio didattico e illustrerà con materiali multimediali, filmati di restauri, fotografie, testi e videointerviste a restauratori, le differenze stilistiche tra i dipinti; la “biografia” delle tele; le tecniche di indagine e di restauro; le modalità e gli strumenti che gli esperti utilizzano per l’attribuzione dell’autenticità delle opere.
In due sale del Castello allievi delle Scuole di Restauro mostreranno al pubblico “dal vivo”, in una sorta di laboratorio aperto, le tecniche descritte nel percorso espositivo. Sarà proiettato inoltre lo sceneggiato sulla vita di Caravaggio recentemente realizzato dalla RAI e interpretato da Alessio Boni.
La mostra presenta un altro interessante caso di attribuzione incerta, con lo scopo, tra altro, di contribuire al dibattito intorno a questioni in parte tuttora aperte che riguardano i “doppi” e le numerose copie esistenti di dipinti del Caravaggio: dal Ragazzo morso da un ramarro di cui l’originale è conservato a Firenze alla Fondazione Longhi e la copia di un allievo alla National Gallery di Londra; alla Cena di Emmaus, di cui esistono due esemplari attribuiti entrambi a Caravaggio ma che risalgono a due momenti diversi; all’Incoronazione di Spine, di cui ci sono addirittura tre versioni tutte attribuite alla mano del maestro; per arrivare infine al caso eclatante della Cattura di Cristo - di cui esistono ben dodici copie- conservato alla National Gallery of Ireland, più volte messo in discussione e dichiarato autentico solo nel 1990.
“Il pregio di questa iniziativa – ha dichiarato il sindaco di Varese, Attilio Fontana – è quello di proporre al largo pubblico una mostra didattica e non didascalica, un percorso originale per aprire orizzonti nuovi. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso al maggior numero di persone alla conoscenza del nostro straordinario patrimonio artistico stimolando interessi culturali. Altro motivo di soddisfazione è la strettissima sinergia tra pubblico e privato che ha reso possibile questa mostra, che ha avuto il sostegno di aziende d’eccellenza che credono nell’arte e nella cultura”.
L’inaugurazione avrà luogo a Varese, al Castello di Masnago , sabato 7 Novembre alle ore 18, con
preview per la stampa alle ore 17.
All’inaugurazione saranno presenti il Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni e il Sindaco di Varese, Attilio Fontana.
La mostra è stata realizzata da Sogecom con il contributo di A2A, Finmeccanica, Poste Italiane, Ina Assitalia e con la collaborazione del Comune di Varese.
Civico Museo D'Arte Moderna e Contemporanea
Castello di Masnago
Via Cola di Rienzo 42 - 21100 Varese
Date
dal 7 novembre 2009 al 10 gennaio 2010
Orari di apertura al pubblico
Da martedì a domenica 9.30 – 12.30 / 14.00 – 17.30
Chiuso: lunedì, 1° gennaio, 25 dicembre
Prezzi
intero 4.00 € ridotto 3.00 € scolaresche 1.00 €
Per informazioni e prenotazioni
musei.masnago@comune.varese.it;
didattica.masnago@comune.varese.it
Tel. + 39 0332 820409
Ufficio stampa delos 02.8052151 delosmi@tin.it – www.delosrp.it
Le “biografie” dei dipinti. Qualche cenno.
I due dipinti hanno biografie diverse. La prima, San Francesco in Meditazione, era custodita dalla Chiesa dei Padri Cappuccini in Roma. La seconda tela, il cosiddetto doppio, venne ritrovata nel 1968 da Luisa Brugnoli nella Chiesa di San Pietro di Carpineto romano. Attualmente il San Francesco di Carpineto è in deposito anch’esso presso la Galleria d’Arte antica di Palazzo Barberini, e la tela è di proprietà del Ministero dell’Interno, FEC, Fondo Edifici di Culto. Di fronte al ritrovamento di tale doppio, nacque subito il dibattito circa l’autenticità dell’una o dell’altra tela. Quale, infatti, è frutto senza ogni ombra di dubbio della mano del Maestro lombardo, il Caravaggio, e quale invece non è forse opera di imitatori, o dei cosiddetti caravaggisti?
E’ questa la storia didattica e affascinante che viene proposta ai visitatori della Mostra di Varese.
Il restauro parallelo dei due quadri, grazie allo studio delle tecniche esecutive dei dipinti e ai documenti della Chiesa di Carpineto e le sue vicende costruttive, e grazie anche alle analisi radiografiche e stratigrafiche, ha consentito agli esperti di identificare nell’originale il quadro di Carpineto scoperto nel ’68 mentre, in quello della Chiesa di Roma, una copia di uno stretto seguace seicentesco di Caravaggio (studio della Dott.ssa Rossella Vodret). Alla studiosa Brugnoli già erano apparsi originali alcuni tratti stilistici dell’opera di Carpineto (i cosiddetti “pentimenti”) mentre le analisi scientifiche hanno confermato altri importanti elementi, come una prima versione della mano del Santo e addirittura una prima versione di tutta la figura del Santo, più piccolina della seconda e definitiva che oggi ammiriamo nella tela. Moltissime altre sono le differenze stilistiche tra i due dipinti, che verranno più dettagliatamente spiegate nel pannello didattico, dai rapporti luce ombra, ai rapporti spaziali fra i singoli elementi del dipinto, il tratto e le pennellate. Controverso invece è il dibattito circa la datazione certa dell’opera.
07
novembre 2009
Caravaggio? L’enigma dei due San Francesco
Dal 07 novembre 2009 al 10 gennaio 2010
arte antica
Location
CIVICO MUSEO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – CASTELLO DI MASNAGO
Varese, Via Monguelfo, (Varese)
Varese, Via Monguelfo, (Varese)
Biglietti
intero 4.00 € ridotto 3.00 € scolaresche 1.00 €
Orario di apertura
Da martedì a domenica 9.30 – 12.30 / 14.00 – 17.30 Chiuso: lunedì, 1° gennaio, 25 dicembre
Vernissage
7 Novembre 2009, ore 18
Ufficio stampa
DELOS
Autore