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Con coraggio e deduzione, cerchiamo le più attendibili verità…
Gli otto artisti coinvolti, diversi tra loro sia per ideali che per lessico visivo, sono i protagonisti di un fantomatico viaggio per comprendere a pieno l’epoca che stiamo attraversando non con poche difficoltà, un’epoca che potremmo definire conflittuale di transizione, sono i temerari esploratori di una giungla chiamata “civiltà contemporanea”.
Comunicato stampa
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Chi è l’artista? Ma come chi è… colui che fa delle opere d’arte. E l’opera d’arte cos’è? Le domande, come al solito si stratificano tra loro. Spesso mi viene da pensare: ma quanti perchè ci creiamo, quanti, vogliamo forse conoscere e dare una didascalia esauriente a tutto? Oppure la curiosità è talmente forte che non fa tenere la bocca chiusa?. Alla domanda chi è l’artista ho voluto dare una risposta obbiettiva: è un testimone, un narratore scrupoloso, attento, consapevole e cosciente di quello che sta accadendo... Un uomo che ha gli strumenti adatti per segnare il territorio con una traccia, un segno indelebile, che il tempo trova difficoltà a cancellare. Un uomo che sa benissimo quello che vuole, e sa come ottenerlo, ma soprattutto quello che vorrebbe fosse tutto il resto, e questo lo esprime mettendo in atto una denuncia, cioè una presa di posizione sul manifestarsi degli eventi, sfidando gli eventi stessi…
Siamo oltremodo convinti che l’arte sia la risposta a quelle domande che noi comuni mortali, fin dagli albori dei tempi, ci siamo chiesti e ci chiediamo, che l’arte serva a chiarire e a illustrare alcuni aspetti della nostra esistenza, che l’esistenza stessa tende a nascondere dietro un fondotinta di complessi... Gli artisti che ho chiamato in causa per questo progetto sono convinti di questo. Ma oltre ad essere convinti, sono profondamente motivati e curiosi, intelligenti e decisi come non mai a scovare dall’arte un qualcosa di unico e di vero, di assoluto. Hanno la caparbietà, cosa che hanno in pochi, di mettere tutto e tutti in discussione, sono come ho già detto coraggiosi perché affrontano a viso scoperto gli argomenti più difficili e scottanti senza cadere in fumosi, ma soprattutto retorici discorsi. L’argomento, qualsiasi argomento è da affrontare se si vuole conquistare, attraverso lo studio e l’approfondimento, attraverso la supervisione scientifica ed emotiva dei dati che ci pervengono, che riusciamo a raccogliere lungo il tragitto, il nostro tragitto, sulla strada che ci porta all’ovest del pianeta, per vie inaspettate… Il loro punto d’arrivo, la meta prefissata, grazie alla pratica dell’arte è di capire il periodo storico-sociale in cui vivono, un periodo non facile da inquadrare con una sola e superficiale lettura.
Attraverso operazioni complesse e stupefacenti, operazioni costruite sull’osservare scrupolosamente le cose per analizzarne il contenuto, cercano dall’esistenza la verità, che non sia però contaminata da inganni. Perchè la verità spesso è inquinata dalle bugie, da tutti quei Pinocchi che al naso ormai non mettono più censure per la straordinaria erezione! (Il burattino di legno si eccitava al solo pensiero di dire bugie e menzogne, e qui sta la crescita abnorme del suo naso fallo - una metafora che sarebbe piaciuta a De Sade, non trovate!).
Gli otto artisti coinvolti, diversi tra loro sia per ideali che per lessico visivo, sono i protagonisti di un fantomatico viaggio per comprendere a pieno l’epoca che stiamo attraversando non con poche difficoltà, un’epoca che potremmo definire conflittuale di transizione, sono i temerari esploratori di una giungla chiamata “civiltà contemporanea”.
Il museo/laboratorio di Città Sant’Angelo, affascinate “reperto” di una ormai defunta manifattura tabacchi, diventa il palcoscenico ideale per questo progetto. Il titolo, ad esempio, così complesso e poco sintetico, è una frase, più che un titolo, una dichiarazione aperta al dibattito. “Con coraggio e deduzione, cerchiamo le più attendibili verità…” diventa nella sua complessa lettura un certificato di operatività, una testimonianza poetica di un preciso modo di vivere l’arte. In fondo, l’arte altro non è che una favola, così almeno mi appare, una leggenda che narra di imprese eroiche, di gesta, di fatti dal sapore epico e valoroso, i cavalieri sono dei possibili artisti che partono alla ricerca di imprese e di avventure, vogliono realmente vedere se esiste, nascosto in qualche umida caverna, un drago alato e spaventoso, che sputa fiamme, o se è solo una diceria.
…
Gli artisti chiamati ad intervenire, con opere appositamente pensate per la natura delle sale del museo-laboratorio ex manifattura tabacchi, sono nell’ordine di apparizione: MICHELANGELO CONSANI, I SANTINI DEL PRETE, CINZIO, MAX CECCHERINI, CLAUDIO PARRINI, ROMANO BERTUZZI, FRANCO MENICAGLI e PAOLO MEONI.
Siamo oltremodo convinti che l’arte sia la risposta a quelle domande che noi comuni mortali, fin dagli albori dei tempi, ci siamo chiesti e ci chiediamo, che l’arte serva a chiarire e a illustrare alcuni aspetti della nostra esistenza, che l’esistenza stessa tende a nascondere dietro un fondotinta di complessi... Gli artisti che ho chiamato in causa per questo progetto sono convinti di questo. Ma oltre ad essere convinti, sono profondamente motivati e curiosi, intelligenti e decisi come non mai a scovare dall’arte un qualcosa di unico e di vero, di assoluto. Hanno la caparbietà, cosa che hanno in pochi, di mettere tutto e tutti in discussione, sono come ho già detto coraggiosi perché affrontano a viso scoperto gli argomenti più difficili e scottanti senza cadere in fumosi, ma soprattutto retorici discorsi. L’argomento, qualsiasi argomento è da affrontare se si vuole conquistare, attraverso lo studio e l’approfondimento, attraverso la supervisione scientifica ed emotiva dei dati che ci pervengono, che riusciamo a raccogliere lungo il tragitto, il nostro tragitto, sulla strada che ci porta all’ovest del pianeta, per vie inaspettate… Il loro punto d’arrivo, la meta prefissata, grazie alla pratica dell’arte è di capire il periodo storico-sociale in cui vivono, un periodo non facile da inquadrare con una sola e superficiale lettura.
Attraverso operazioni complesse e stupefacenti, operazioni costruite sull’osservare scrupolosamente le cose per analizzarne il contenuto, cercano dall’esistenza la verità, che non sia però contaminata da inganni. Perchè la verità spesso è inquinata dalle bugie, da tutti quei Pinocchi che al naso ormai non mettono più censure per la straordinaria erezione! (Il burattino di legno si eccitava al solo pensiero di dire bugie e menzogne, e qui sta la crescita abnorme del suo naso fallo - una metafora che sarebbe piaciuta a De Sade, non trovate!).
Gli otto artisti coinvolti, diversi tra loro sia per ideali che per lessico visivo, sono i protagonisti di un fantomatico viaggio per comprendere a pieno l’epoca che stiamo attraversando non con poche difficoltà, un’epoca che potremmo definire conflittuale di transizione, sono i temerari esploratori di una giungla chiamata “civiltà contemporanea”.
Il museo/laboratorio di Città Sant’Angelo, affascinate “reperto” di una ormai defunta manifattura tabacchi, diventa il palcoscenico ideale per questo progetto. Il titolo, ad esempio, così complesso e poco sintetico, è una frase, più che un titolo, una dichiarazione aperta al dibattito. “Con coraggio e deduzione, cerchiamo le più attendibili verità…” diventa nella sua complessa lettura un certificato di operatività, una testimonianza poetica di un preciso modo di vivere l’arte. In fondo, l’arte altro non è che una favola, così almeno mi appare, una leggenda che narra di imprese eroiche, di gesta, di fatti dal sapore epico e valoroso, i cavalieri sono dei possibili artisti che partono alla ricerca di imprese e di avventure, vogliono realmente vedere se esiste, nascosto in qualche umida caverna, un drago alato e spaventoso, che sputa fiamme, o se è solo una diceria.
…
Gli artisti chiamati ad intervenire, con opere appositamente pensate per la natura delle sale del museo-laboratorio ex manifattura tabacchi, sono nell’ordine di apparizione: MICHELANGELO CONSANI, I SANTINI DEL PRETE, CINZIO, MAX CECCHERINI, CLAUDIO PARRINI, ROMANO BERTUZZI, FRANCO MENICAGLI e PAOLO MEONI.
24
gennaio 2004
Con coraggio e deduzione, cerchiamo le più attendibili verità…
Dal 24 gennaio al 21 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
MUSEOLABORATORIO
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Orario di apertura
Dal Giovedì alla Domenica dalle 16,30 alle 21,00
Dal Lunedì al Mercoledì per appuntamento
Vernissage
24 Gennaio 2004, ore 18,30