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Convegno: La Cultura e il Made in Italy. Contenuto simbolico e vantaggio competitivo dei prodotti sul mercato globale
Quando il nostro sistema produttivo si confronta con la competizione e si teme l’attacco di una concorrenza straordinariamente aggressiva alle nostre produzioni più tradizionali, occorre considerare l’unicità dell’immagine dell’Italia e del prodotto italiano.
Comunicato stampa
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CONVEGNO A ROMA
Quali sono i vantaggi degli investimenti in Cultura da parte delle imprese?
Quanto contribuiscono questi investimenti alla ricchezza del territorio e all’accrescimento dell’impresa in termini economici e sociali?
Come vanno individuati i nuovi modelli di sviluppo, nell’attuale scenario globale nel quale il vantaggio competitivo dei prodotti viene identificato in primis nel loro contenuto simbolico?
Quando il nostro sistema produttivo si confronta con la competizione e si teme l’attacco di una concorrenza straordinariamente aggressiva alle nostre produzioni più tradizionali, occorre considerare l’unicità dell’immagine dell’Italia e del prodotto italiano, di quel “Made in Italy”, i cui 6 tratti distintivi (individuati sulla base di una recente ricerca condotta da Eurisko per conto di Symbola) tradizione e modernità, artigianalità e tecnologia, estetica e funzionalità ne fanno un marchio di eccellenza, per la capacità unica, universalmente riconosciuta, di realizzare punti di equilibrio tra polarità apparentemente difficili da conciliare.
Un primato che testimonia sia un’eredità culturale trasmessa e arricchita di generazione in generazione, tuttora viva nelle tradizioni locali, che una diffusa sensibilità, quasi “genetica”, verso il bello e il ben fatto, che si esprime, nei successi dei diversi settori del Made in Italy: moda (il cui fatturato, nel 2007, secondo una ricerca di Sistema Moda Italia, è cresciuto complessivamente del 2,6%) design e arredamento (100mila persone nel mondo siedono ogni sera a uno spettacolo sulle creazioni Poltrona Frau, 123 boutique Cartier sparse nel mondo sono arredate da Molteni; nella Morgan Library di new York i libri si consultano su 236 sedute disegnate da Renzo Piano), editoria (8 milioni di copie dei Promessi Sposi sono state di recente pubblicate in Cina), mercato vinicolo (l’Italia è infatti, in base al rapporto mondiale 2007 dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, il primo paese al mondo per esportazioni vinicole, davanti a Francia e Spagna con una crescista del 6% nel primo semestre di quest’anno), dell’agroalimentare.
E ancora, basti pensare che 78.000 persone al mondo sono iscritte ai soli corsi di lingua italiana tenuti dagli Istituti di Cultura Italiani, per un aumento complessivo del 40% in 7 anni e che abbiamo raggiunto un bel secondo posto in competitività per il commercio estero nella Trade Performance Index di ONU e WTO.
C’è dunque una forte corrispondenza tra i valori che l’Italia e il prodotto italiano oggi interpretano e i bisogni “immateriali” - di estetica, cultura, socialità, identità, emozionalità - che stanno emergendo come prioritari presso fasce sempre più vaste di consumatori europei ed extraeuropei.
A tutto questo guardano i mercati del mondo intero, quando considerano il prodotto italiano, legandolo in una stretta visione con la nostra storia e la nostra cultura, con la bellezza delle nostre opere d’arte, con la suggestione delle nostre città antiche e dei nostri monumenti.
E’ l’italianità che continua a reggere il mercato anche in congiunture economiche internazionali sfavorevoli. E’ lo spirito che caratterizza i nostri prodotti tipici, il loro valore simbolico che rimanda la fantasia di chi li acquista ai paesaggi toscani, alle torri umbre, ai colori della costiera amalfitana, al bel canto, a Leonardo, Raffaello, Michelangelo.
Il legame tra mondo dell’impresa e mondo dell’arte e della cultura assume così il ruolo di una risorsa fondamentale, da mettere a frutto, in modo razionale ed efficiente per sostenere e sviluppare la competitività della nostra economia e del nostro Paese; non soltanto per convogliare nelle nostre città e nei nostri borghi le crescenti correnti del traffico turistico mondiale, ma anche, e soprattutto, per corrispondere, con i nostri prodotti, alla domanda di bellezza e di qualità che va crescendo sui mercati internazionali.
Su questo tema, i Cavalieri del Lavoro, élite riconosciuta dell’imprenditoria italiana, in collaborazione con Civita - da anni impegnata nel dare alle imprese uno stimolo ad appropriarsi di un proprio ruolo all’interno del mondo culturale italiano - richiamano l’attenzione dell’opinione pubblica e degli operatori economici, con il convegno “La Cultura e il Made in Italy. Contenuto simbolico e vantaggio competitivo dei prodotti sul mercato globale”, che si terrà il 16 ottobre a Roma, a partire dalle 9.30, nella sede dell’Ara Pacis e sarà introdotto da FRANCESCO MERLONI, Presidente del Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro e da GIANFRANCO IMPERATORI, Segretario Generale dell’Associazione Civita.
Seguirà il dibattito moderato da ANDREA GRANELLI tra DOMENICO DE MASI, ANTONIO PAOLUCCI, CLAUDIO STRINATI, PIETRO A. VALENTINO.
Interverranno i Cavalieri del Lavoro LAURA BIAGIOTTI, VITTORIO DI PAOLA, ADOLFO GUZZINI.
Concluderà il Ministro per i Beni e le Attività Culturali SANDRO BONDI.
Quali sono i vantaggi degli investimenti in Cultura da parte delle imprese?
Quanto contribuiscono questi investimenti alla ricchezza del territorio e all’accrescimento dell’impresa in termini economici e sociali?
Come vanno individuati i nuovi modelli di sviluppo, nell’attuale scenario globale nel quale il vantaggio competitivo dei prodotti viene identificato in primis nel loro contenuto simbolico?
Quando il nostro sistema produttivo si confronta con la competizione e si teme l’attacco di una concorrenza straordinariamente aggressiva alle nostre produzioni più tradizionali, occorre considerare l’unicità dell’immagine dell’Italia e del prodotto italiano, di quel “Made in Italy”, i cui 6 tratti distintivi (individuati sulla base di una recente ricerca condotta da Eurisko per conto di Symbola) tradizione e modernità, artigianalità e tecnologia, estetica e funzionalità ne fanno un marchio di eccellenza, per la capacità unica, universalmente riconosciuta, di realizzare punti di equilibrio tra polarità apparentemente difficili da conciliare.
Un primato che testimonia sia un’eredità culturale trasmessa e arricchita di generazione in generazione, tuttora viva nelle tradizioni locali, che una diffusa sensibilità, quasi “genetica”, verso il bello e il ben fatto, che si esprime, nei successi dei diversi settori del Made in Italy: moda (il cui fatturato, nel 2007, secondo una ricerca di Sistema Moda Italia, è cresciuto complessivamente del 2,6%) design e arredamento (100mila persone nel mondo siedono ogni sera a uno spettacolo sulle creazioni Poltrona Frau, 123 boutique Cartier sparse nel mondo sono arredate da Molteni; nella Morgan Library di new York i libri si consultano su 236 sedute disegnate da Renzo Piano), editoria (8 milioni di copie dei Promessi Sposi sono state di recente pubblicate in Cina), mercato vinicolo (l’Italia è infatti, in base al rapporto mondiale 2007 dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, il primo paese al mondo per esportazioni vinicole, davanti a Francia e Spagna con una crescista del 6% nel primo semestre di quest’anno), dell’agroalimentare.
E ancora, basti pensare che 78.000 persone al mondo sono iscritte ai soli corsi di lingua italiana tenuti dagli Istituti di Cultura Italiani, per un aumento complessivo del 40% in 7 anni e che abbiamo raggiunto un bel secondo posto in competitività per il commercio estero nella Trade Performance Index di ONU e WTO.
C’è dunque una forte corrispondenza tra i valori che l’Italia e il prodotto italiano oggi interpretano e i bisogni “immateriali” - di estetica, cultura, socialità, identità, emozionalità - che stanno emergendo come prioritari presso fasce sempre più vaste di consumatori europei ed extraeuropei.
A tutto questo guardano i mercati del mondo intero, quando considerano il prodotto italiano, legandolo in una stretta visione con la nostra storia e la nostra cultura, con la bellezza delle nostre opere d’arte, con la suggestione delle nostre città antiche e dei nostri monumenti.
E’ l’italianità che continua a reggere il mercato anche in congiunture economiche internazionali sfavorevoli. E’ lo spirito che caratterizza i nostri prodotti tipici, il loro valore simbolico che rimanda la fantasia di chi li acquista ai paesaggi toscani, alle torri umbre, ai colori della costiera amalfitana, al bel canto, a Leonardo, Raffaello, Michelangelo.
Il legame tra mondo dell’impresa e mondo dell’arte e della cultura assume così il ruolo di una risorsa fondamentale, da mettere a frutto, in modo razionale ed efficiente per sostenere e sviluppare la competitività della nostra economia e del nostro Paese; non soltanto per convogliare nelle nostre città e nei nostri borghi le crescenti correnti del traffico turistico mondiale, ma anche, e soprattutto, per corrispondere, con i nostri prodotti, alla domanda di bellezza e di qualità che va crescendo sui mercati internazionali.
Su questo tema, i Cavalieri del Lavoro, élite riconosciuta dell’imprenditoria italiana, in collaborazione con Civita - da anni impegnata nel dare alle imprese uno stimolo ad appropriarsi di un proprio ruolo all’interno del mondo culturale italiano - richiamano l’attenzione dell’opinione pubblica e degli operatori economici, con il convegno “La Cultura e il Made in Italy. Contenuto simbolico e vantaggio competitivo dei prodotti sul mercato globale”, che si terrà il 16 ottobre a Roma, a partire dalle 9.30, nella sede dell’Ara Pacis e sarà introdotto da FRANCESCO MERLONI, Presidente del Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro e da GIANFRANCO IMPERATORI, Segretario Generale dell’Associazione Civita.
Seguirà il dibattito moderato da ANDREA GRANELLI tra DOMENICO DE MASI, ANTONIO PAOLUCCI, CLAUDIO STRINATI, PIETRO A. VALENTINO.
Interverranno i Cavalieri del Lavoro LAURA BIAGIOTTI, VITTORIO DI PAOLA, ADOLFO GUZZINI.
Concluderà il Ministro per i Beni e le Attività Culturali SANDRO BONDI.
16
ottobre 2008
Convegno: La Cultura e il Made in Italy. Contenuto simbolico e vantaggio competitivo dei prodotti sul mercato globale
16 ottobre 2008
incontro - conferenza
Location
MUSEO DELL’ARA PACIS
Roma, Lungotevere In Augusta, (Roma)
Roma, Lungotevere In Augusta, (Roma)
Vernissage
16 Ottobre 2008, a partire dalle 9.30
Ufficio stampa
CIVITA GROUP