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Di Bernardo Rietti Toppeta – Incanto
La mostra Incanto documenta la performance del 30 agosto 2017 estratto dall’evento “In natura a cura di Antonio Zimarino” del 5 agosto 2017 presso il museo a celo aperto “No Man’s Land” Contrada Rotacesta – Loreto Aprutino (PE)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel progetto In Natura a cui ho partecipato quest’estate con un piccolo testo, sostenevo la necessità che noi umani dobbiamo avere di imparare a leggere il Gran Libro della Natura, cioè, l’universo di significati che storicamente abbiamo dato alle cose che esistono. Noi uomini cerchiamo di interpretare ciò che non conosciamo e nel corso dei secoli attribuiamo dei significati agli elementi della Natura, dei quali poi spesso ci dimentichiamo nello scorrere delle cose. Fermarsi e rallentare offre la possibilità di rivedere e ripensare e “rivedere e ripensare” sono esattamente i modi che abbiamo per recuperare il “senso” delle cose o almeno, delle ipotesi al loro riguardo che possano soddisfare la necessità di spiegar qualcosa. Le parole dette dagli attori della performance che si è realizzata il 30 agosto, in relazione a quella installazione, erano “sinonimi” che evidenziavano l’identità dell’operazione stessa che a suo modo ricordava la necessità di scoprire la densità delle parole, la loro capacità evocativa e quindi, la capacità di costruire una possibilità di immaginazione interpretativa, che è poi ciò che ci apre alle ipotesi dei significati.
Anche adesso, arrivare a ricordare questo, alla fine convenzionale di un anno diventa poi il modo di fermarsi e ripensare a quanto fatto durante lo stesso; può essere un momento di ripensamenti, bilanci, e perché no, rimpianti su ciò che si poteva fare e non si è riusciti a fare.
Le cose però non stanno così: i concetti di “fine d’anno”, “la fine di un periodo” nella nostra tradizione ancestrale, non sono legate esclusivamente ad un’idea di “conclusione”: è singolare invece che, convenzionalmente noi finiamo un “anno”, un periodo celebrando una “nascita”.
La tradizione cristiana ad esempio, si è inserita nella logica di un lungo percorso di tradizioni ancestrali legate ai cicli naturali e cosmici sottolineando spiritualmente ciò che in quelle antiche tradizioni rinasceva “cosmologicamente”.
L’idea ciclica di una fine e di una rinascita è quindi dentro la nostra psicologia e il nostro immaginario, dentro l’idea stessa delle nostre relazioni e questo l’arte lo ha sempre saputo e lo ha sempre detto semplicemente essendo se stessa: fare “arte” è fare ipotesi, immaginare o rileggere diversamente le cose, proporre, rivedere, rielaborare, ridire o dire, è un ciclo stesso di proposte e riproposte, è conclusione di un processo di riflessione e di lavoro e ricominciamento dello stesso.
Quindi è nell’arte, l’idea che non si fermi mai quel ciclo continuo di scambio reciproco di pensieri e di cose che ci definiscono e ci qualificano come “umani”. Il lavoro degli artisti ha sempre qualcosa a che fare con il dono, se è lavoro onesto e sincero, al di là di ogni quantificazione economica e mediatica: per cui come critici e come pubblico dobbiamo accettare il “dono” che ci sia ancora e sempre qualcuno che spesso con grande sacrificio, continui a proporci cose diverse. Piccole o grandi, non importa poi tanto, importa piuttosto poter condividere e potersi aiutare a far rinascere reciprocamente qualcosa di nuovo e di darsi reciprocamente la possibilità che si possa ancora fare e dire dell’arte, cioè di darsi la possibilità di pensare “oltre” ciò che sembra finire, di immaginare oltre ciò che sembra sia già stato detto. Insomma, diamoci reciprocamente il dono di rinascere ogni volta un po’ più “umani”.
Il progetto inangolo nasce dalla passione di tre amici, Francesco Di Bernardo, Alessandro Rietti Francesco Toppeta che hanno in comune l’amore per le arti applicate e la voglia di dar vita ad una realtà dinamica, vitale e ricca di idee. In un contemporaneo oramai del tutto virtuale, dove si è perso il valore del rapporto, dello scambio e del confronto, incontrarsi realmente sembra un’opportunità per pochi e l’operosità condivisa diventa virtù di nicchia. Riteniamo che l’arte, in particolar modo quella contemporanea, abbia la necessità di trovare nuovi luoghi, al di fuori dei circuiti tradizionali, inangolo è un’idea di spazio aperto a tutti, punto di incontro per gli espertidel settore, per gli appassionati e per tutti coloro che avranno voglia di ritrovarsi in un luogo polivalente in cui la cultura, la creatività, l’espressione, le tendenze prenderanno vita e forma attraverso il fare arte. Spazio inangolo vuole ricominciare da questo punto fondamentale per poter costruire nuove e significative attività, creando una piattaforma versatile fatta di incontri e scambi culturali.
IN BREVE:
Di Bernardo Rietti Toppeta
INCANTO a cura di Antonio Zimarino
vernissage sabato 23 dicembre ore18.00
dal 23 dicembre al 07 gennaio 2018
Inangolo
Strada Pultone 2 - 65017 Penne (PE)
venerdì e sabato dalle 18.00 alle 20.00
altri giorni su appuntamento telefonico:
Di Bernardo 3397502234
Rietti 3385309912
Toppeta 3803439565
www.inangolo.it | info@inangolo.it
Anche adesso, arrivare a ricordare questo, alla fine convenzionale di un anno diventa poi il modo di fermarsi e ripensare a quanto fatto durante lo stesso; può essere un momento di ripensamenti, bilanci, e perché no, rimpianti su ciò che si poteva fare e non si è riusciti a fare.
Le cose però non stanno così: i concetti di “fine d’anno”, “la fine di un periodo” nella nostra tradizione ancestrale, non sono legate esclusivamente ad un’idea di “conclusione”: è singolare invece che, convenzionalmente noi finiamo un “anno”, un periodo celebrando una “nascita”.
La tradizione cristiana ad esempio, si è inserita nella logica di un lungo percorso di tradizioni ancestrali legate ai cicli naturali e cosmici sottolineando spiritualmente ciò che in quelle antiche tradizioni rinasceva “cosmologicamente”.
L’idea ciclica di una fine e di una rinascita è quindi dentro la nostra psicologia e il nostro immaginario, dentro l’idea stessa delle nostre relazioni e questo l’arte lo ha sempre saputo e lo ha sempre detto semplicemente essendo se stessa: fare “arte” è fare ipotesi, immaginare o rileggere diversamente le cose, proporre, rivedere, rielaborare, ridire o dire, è un ciclo stesso di proposte e riproposte, è conclusione di un processo di riflessione e di lavoro e ricominciamento dello stesso.
Quindi è nell’arte, l’idea che non si fermi mai quel ciclo continuo di scambio reciproco di pensieri e di cose che ci definiscono e ci qualificano come “umani”. Il lavoro degli artisti ha sempre qualcosa a che fare con il dono, se è lavoro onesto e sincero, al di là di ogni quantificazione economica e mediatica: per cui come critici e come pubblico dobbiamo accettare il “dono” che ci sia ancora e sempre qualcuno che spesso con grande sacrificio, continui a proporci cose diverse. Piccole o grandi, non importa poi tanto, importa piuttosto poter condividere e potersi aiutare a far rinascere reciprocamente qualcosa di nuovo e di darsi reciprocamente la possibilità che si possa ancora fare e dire dell’arte, cioè di darsi la possibilità di pensare “oltre” ciò che sembra finire, di immaginare oltre ciò che sembra sia già stato detto. Insomma, diamoci reciprocamente il dono di rinascere ogni volta un po’ più “umani”.
Il progetto inangolo nasce dalla passione di tre amici, Francesco Di Bernardo, Alessandro Rietti Francesco Toppeta che hanno in comune l’amore per le arti applicate e la voglia di dar vita ad una realtà dinamica, vitale e ricca di idee. In un contemporaneo oramai del tutto virtuale, dove si è perso il valore del rapporto, dello scambio e del confronto, incontrarsi realmente sembra un’opportunità per pochi e l’operosità condivisa diventa virtù di nicchia. Riteniamo che l’arte, in particolar modo quella contemporanea, abbia la necessità di trovare nuovi luoghi, al di fuori dei circuiti tradizionali, inangolo è un’idea di spazio aperto a tutti, punto di incontro per gli espertidel settore, per gli appassionati e per tutti coloro che avranno voglia di ritrovarsi in un luogo polivalente in cui la cultura, la creatività, l’espressione, le tendenze prenderanno vita e forma attraverso il fare arte. Spazio inangolo vuole ricominciare da questo punto fondamentale per poter costruire nuove e significative attività, creando una piattaforma versatile fatta di incontri e scambi culturali.
IN BREVE:
Di Bernardo Rietti Toppeta
INCANTO a cura di Antonio Zimarino
vernissage sabato 23 dicembre ore18.00
dal 23 dicembre al 07 gennaio 2018
Inangolo
Strada Pultone 2 - 65017 Penne (PE)
venerdì e sabato dalle 18.00 alle 20.00
altri giorni su appuntamento telefonico:
Di Bernardo 3397502234
Rietti 3385309912
Toppeta 3803439565
www.inangolo.it | info@inangolo.it
23
dicembre 2017
Di Bernardo Rietti Toppeta – Incanto
Dal 23 dicembre 2017 al 06 gennaio 2018
arte contemporanea
Location
INANGOLO
Penne, Strada Pultone, 2, (Pescara)
Penne, Strada Pultone, 2, (Pescara)
Orario di apertura
venerdì e sabato dalle 18.00 alle 20.00
altri giorni su appuntamento telefonico
Vernissage
23 Dicembre 2017, ore 18.00
Curatore