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Edmondo Dobrzanski – L’opera, il racconto
tre grandi mostre che si aprono in Ticino. Nelle tre sedi sono esposte quasi trecento opere
Comunicato stampa
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La mostra allestita in Casa Rusca è una antologia dell’opera di Dobrzanski, un omaggio che, a dieci anni dalla morte, il Dicastero cultura di Locarno e l’intera città, hanno voluto dedicare all’artista.
Il titolo della mostra Edmondo Dobrzanski. L’opera, il racconto è molto didascalico, volutamente di basso profilo.
Le circa duecento opere ospitate in Casa Rusca ne ripercorrono la storia a cominciare dagli esordi.
Le sezioni dell’itinerario espositivo sono:
* esordi anni Trenta e Quaranta
* le opere dell’Expo ‘64
* le matite grasse sul circo, l’eros, il night
* gli inediti degli anni Quaranta sugli orrori della guerra e i cicli delle opere sulla guerra
* il ciclo sul Viet-Nam,
* ritratti e figure degli anni Cinquanta e Sessanta
* Apocalisse prossima ventura e The Day After
* le nature morte
* i paesaggi e il rapporto con la natura
* gli ultimi grandi quadri sulla condizione umana
Dobrzanski considerava un sigillo e una identità del secolo in cui ha vissuto e operato - il “secolo breve” - le due grandi guerre mondiali (1914-1918; 1940-1945) che soprattutto l’Europa ha voluto e combattuto.
L’ossessione della guerra, la convinzione che la natura umana è violenta e irredimibile, caratterizzano tutta l’opera dell’artista svizzero.
Locarno, città della pace, dedica questo straordinario e gigantesco progetto di cultura, alla lotta contro la guerra, al rilancio dei movimenti di pace nel mondo.
In Casa Rusca, il visitatore camminerà per tutto il XX secolo, dalle prime leggi razziali e i primi profughi degli anni Trenta sino alla bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, sino alle ultime guerre nei Balcani.
Ma camminerà anche tra gli straordinari ritratti di uomini e di donne che Dobrzanski dipinge soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, quasi a costruire una umanità che si erga a difesa della possibilità di vita ed esistenza della specie.
Straordinarie poi le “pagine di natura” come le chiama l’artista. I paesaggi sul Reno, il fiume di elezione dei lunghi anni passati con la famiglia a Stein am Rhein Diessenhofen; i paesaggi del Ticino e quelli di mare dipinti sia sull’Atlantico alla ricerca dei resti della guerra a metà degli anni Cinquanta, sia a Trieste negli anni Trenta e sempre sull’Adriatico per i lunghi soggiorni.
Di particolare fascinazione le sale dell’Apocalisse prossima ventura con la grande tela The Day After e la sala che chiude la “stazione” di Casa Rusca delle mostre locarnesi con la grande tela del Cimitero sul Carso. Là dove sono sepolti, dice Dobrzanski, “i morti di tutte le guerre”.
Il titolo della mostra Edmondo Dobrzanski. L’opera, il racconto è molto didascalico, volutamente di basso profilo.
Le circa duecento opere ospitate in Casa Rusca ne ripercorrono la storia a cominciare dagli esordi.
Le sezioni dell’itinerario espositivo sono:
* esordi anni Trenta e Quaranta
* le opere dell’Expo ‘64
* le matite grasse sul circo, l’eros, il night
* gli inediti degli anni Quaranta sugli orrori della guerra e i cicli delle opere sulla guerra
* il ciclo sul Viet-Nam,
* ritratti e figure degli anni Cinquanta e Sessanta
* Apocalisse prossima ventura e The Day After
* le nature morte
* i paesaggi e il rapporto con la natura
* gli ultimi grandi quadri sulla condizione umana
Dobrzanski considerava un sigillo e una identità del secolo in cui ha vissuto e operato - il “secolo breve” - le due grandi guerre mondiali (1914-1918; 1940-1945) che soprattutto l’Europa ha voluto e combattuto.
L’ossessione della guerra, la convinzione che la natura umana è violenta e irredimibile, caratterizzano tutta l’opera dell’artista svizzero.
Locarno, città della pace, dedica questo straordinario e gigantesco progetto di cultura, alla lotta contro la guerra, al rilancio dei movimenti di pace nel mondo.
In Casa Rusca, il visitatore camminerà per tutto il XX secolo, dalle prime leggi razziali e i primi profughi degli anni Trenta sino alla bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, sino alle ultime guerre nei Balcani.
Ma camminerà anche tra gli straordinari ritratti di uomini e di donne che Dobrzanski dipinge soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, quasi a costruire una umanità che si erga a difesa della possibilità di vita ed esistenza della specie.
Straordinarie poi le “pagine di natura” come le chiama l’artista. I paesaggi sul Reno, il fiume di elezione dei lunghi anni passati con la famiglia a Stein am Rhein Diessenhofen; i paesaggi del Ticino e quelli di mare dipinti sia sull’Atlantico alla ricerca dei resti della guerra a metà degli anni Cinquanta, sia a Trieste negli anni Trenta e sempre sull’Adriatico per i lunghi soggiorni.
Di particolare fascinazione le sale dell’Apocalisse prossima ventura con la grande tela The Day After e la sala che chiude la “stazione” di Casa Rusca delle mostre locarnesi con la grande tela del Cimitero sul Carso. Là dove sono sepolti, dice Dobrzanski, “i morti di tutte le guerre”.
07
aprile 2007
Edmondo Dobrzanski – L’opera, il racconto
Dal 07 aprile al 26 agosto 2007
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CASA RUSCA
Locarno, Piazza Sant'antonio, (Locarno)
Locarno, Piazza Sant'antonio, (Locarno)
Orario di apertura
Martedì - domenica 10.00 - 17.00
chiuso il lunedì
Vernissage
7 Aprile 2007, ore 17
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore