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Gesto materia colore
Aspetti della cultura italiana del secondo Novecento: Fontana, Burri, Afro
Comunicato stampa
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In occasione delle Olimpiadi invernali la Galleria Mazzoleni si presenta al pubblico con una raffinata collettiva dedicata ai tre maggiori protagonisti italiani dell’Informale: Afro Basaldella, Alberto Burri e Lucio Fontana.
La mostra Gesto Materia Colore. Aspetti della cultura italiana del secondo Novecento: Fontana, Burri, Afro festeggia i vent'anni di attività espositiva della Galleria Mazzoleni condotti con successo.
Circa trenta le opere selezionate, che mettono a fuoco la straordinaria personalità creativa dei tre artisti nei vari periodi della loro ricerca.
Tra i lavori più importanti di Afro Basaldella esposti in mostra si possono citare Figura del 1950/52, con delicati accordi tonali verdi e blu; Prima porta del 1960 realizzata con tecnica mista in cui libere tracce segniche fluttuano su trasparenti campiture grigie, e l'intensa composizione di grande respiro Controsenso del 1975.
Alberto Burri è presente in mostra con esempi importanti di tutte le sue fasi creative: due piccoli ma meravigliosi quadri con sacchi, Sacco nero del 1954 su fondo nero, Rosso e sacco del 1956 su fondo rosso con parti nere; un Ferro del 1958, con lastre ritagliate saldate; la Combustione AZ1 del 1960 dove le parti bruciate sono accostate a zone bianche; un Cretto del 1977 con affascinanti screpolature e un significativo Cellotex con taglienti forme curve rosse su una superficie nera.
Di Lucio Fontana si possono ammirare una decina di celeberrimi Concetti spaziali realizzati con varie tecniche. Degli anni ’50 sono esposte due grandi tele realizzate fra il 1954 e il 1958, una con buchi e interventi a pastello e una con un fondo scuro marrone di misteriosa intensità. Dei primi anni ’60 è un lavoro a olio con un profondo squarcio che si apre dentro una superficie a olio verde con lustrini. Ci sono anche quattro splendide Attese, due bianche con un solo taglio verticale, una rossa con due tagli paralleli verticali, e una grigia scura con tre tagli obliqui. Di forte impatto è anche una superficie di rame con sei buchi contornati da un ovale graffito del 1964. Particolarmente suggestiva la scultura in ceramica del 1962.
La rassegna documenta in modo esemplare i criteri di scelta della galleria, una delle più prestigiose d’Italia, diretta da Gianni Mazzoleni e dai suoi figli Davide e Luigi, la cui attività espositiva si è sviluppata con grande coerenza negli anni proponendo lavori sempre di alta qualità dei maestri del Novecento: Balla, de Chirico, Savinio, Morandi, Casorati, Carrà, Campigli, Gentilini, Guttuso, Turcato, Hartung, Lam, Appel, Baj, arrivando fino a Nespolo e Salvo.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Mazzoleni Arte Contemporanea con testo di Francesco Poli.
CENNI BIOGRAFICI DEGLI ARTISTI
Afro Basaldella (1912-1976)
Dopo aver aderito al Fronte Nuovo delle Arti e dopo un soggiorno a New York, sviluppa a partire dagli anni ’50, influenzato dal cubismo picassiano, un suo personale linguaggio segnico astratto di raffinata e intensa cromaticità, con valenze informali. Nel 1952 insieme al Gruppo degli Otto teorizzato da Lionello Venturi, espone alla Biennale di Venezia e successivamente si afferma a livello internazionale, in particolare negli Stati Uniti.
Alberto Burri
(1915-1995)
Avvia alla fine degli anni ’40 la sua sperimentazione di tipo polimaterico utilizzando materiali come catrame, legno e tele di sacco, aderendo per un certo periodo al Gruppo Origine. I suoi primi grandi Sacchi sono del 1952. Queste opere rivoluzionarie vengono esposte anche al Museum of Modern Art di New York, determinando il suo grande successo internazionale. Negli anni successivi l’artista elabora vari altri cicli di lavori, basati tutti sull’espressività diretta dei materiali e su un'eccezionale tensione formale. Si tratta delle Combustioni (dal 1957), dei Ferri (dal 1958), dei Cretti (dal 1963), fino ad arrivare ai Cellotex.
Lucio Fontana
(1899-1968)
Dopo essere stato tra i protagonisti dell’astrattismo italiano fra le due guerre, nel 1946 elabora in Argentina il Manifiesto Blanco, punto di partenza dello Spazialismo, movimento da lui fondato. I suoi primi lavori con buchi sono del 1948, mentre il primo Ambiente spaziale viene realizzato l’anno successivo. Alla galleria del Naviglio di Milano collabora con vari architetti con interventi decorativi, ma soprattutto dà vita a cicli di sculture e quadri dal titolo Concetti Spaziali, che hanno caratteristiche radicalmente innovative, tra cui spiccano le Nature e soprattutto le Attese, e i famosi tagli, a partire dal 1958. Successivamente realizza altre serie di lavori come i Quanta tele variamente sagomate e tagliate, La fine di Dio e i Teatrini negli ultimi anni. Fontana partecipa negli anni ’50/’60 alle principali manifestazioni espositive internazionali diventando un protagonista assoluto dell’Informale, ma anche un punto di riferimento fondamentale per molti artisti delle generazioni successive.
La mostra Gesto Materia Colore. Aspetti della cultura italiana del secondo Novecento: Fontana, Burri, Afro festeggia i vent'anni di attività espositiva della Galleria Mazzoleni condotti con successo.
Circa trenta le opere selezionate, che mettono a fuoco la straordinaria personalità creativa dei tre artisti nei vari periodi della loro ricerca.
Tra i lavori più importanti di Afro Basaldella esposti in mostra si possono citare Figura del 1950/52, con delicati accordi tonali verdi e blu; Prima porta del 1960 realizzata con tecnica mista in cui libere tracce segniche fluttuano su trasparenti campiture grigie, e l'intensa composizione di grande respiro Controsenso del 1975.
Alberto Burri è presente in mostra con esempi importanti di tutte le sue fasi creative: due piccoli ma meravigliosi quadri con sacchi, Sacco nero del 1954 su fondo nero, Rosso e sacco del 1956 su fondo rosso con parti nere; un Ferro del 1958, con lastre ritagliate saldate; la Combustione AZ1 del 1960 dove le parti bruciate sono accostate a zone bianche; un Cretto del 1977 con affascinanti screpolature e un significativo Cellotex con taglienti forme curve rosse su una superficie nera.
Di Lucio Fontana si possono ammirare una decina di celeberrimi Concetti spaziali realizzati con varie tecniche. Degli anni ’50 sono esposte due grandi tele realizzate fra il 1954 e il 1958, una con buchi e interventi a pastello e una con un fondo scuro marrone di misteriosa intensità. Dei primi anni ’60 è un lavoro a olio con un profondo squarcio che si apre dentro una superficie a olio verde con lustrini. Ci sono anche quattro splendide Attese, due bianche con un solo taglio verticale, una rossa con due tagli paralleli verticali, e una grigia scura con tre tagli obliqui. Di forte impatto è anche una superficie di rame con sei buchi contornati da un ovale graffito del 1964. Particolarmente suggestiva la scultura in ceramica del 1962.
La rassegna documenta in modo esemplare i criteri di scelta della galleria, una delle più prestigiose d’Italia, diretta da Gianni Mazzoleni e dai suoi figli Davide e Luigi, la cui attività espositiva si è sviluppata con grande coerenza negli anni proponendo lavori sempre di alta qualità dei maestri del Novecento: Balla, de Chirico, Savinio, Morandi, Casorati, Carrà, Campigli, Gentilini, Guttuso, Turcato, Hartung, Lam, Appel, Baj, arrivando fino a Nespolo e Salvo.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Mazzoleni Arte Contemporanea con testo di Francesco Poli.
CENNI BIOGRAFICI DEGLI ARTISTI
Afro Basaldella (1912-1976)
Dopo aver aderito al Fronte Nuovo delle Arti e dopo un soggiorno a New York, sviluppa a partire dagli anni ’50, influenzato dal cubismo picassiano, un suo personale linguaggio segnico astratto di raffinata e intensa cromaticità, con valenze informali. Nel 1952 insieme al Gruppo degli Otto teorizzato da Lionello Venturi, espone alla Biennale di Venezia e successivamente si afferma a livello internazionale, in particolare negli Stati Uniti.
Alberto Burri
(1915-1995)
Avvia alla fine degli anni ’40 la sua sperimentazione di tipo polimaterico utilizzando materiali come catrame, legno e tele di sacco, aderendo per un certo periodo al Gruppo Origine. I suoi primi grandi Sacchi sono del 1952. Queste opere rivoluzionarie vengono esposte anche al Museum of Modern Art di New York, determinando il suo grande successo internazionale. Negli anni successivi l’artista elabora vari altri cicli di lavori, basati tutti sull’espressività diretta dei materiali e su un'eccezionale tensione formale. Si tratta delle Combustioni (dal 1957), dei Ferri (dal 1958), dei Cretti (dal 1963), fino ad arrivare ai Cellotex.
Lucio Fontana
(1899-1968)
Dopo essere stato tra i protagonisti dell’astrattismo italiano fra le due guerre, nel 1946 elabora in Argentina il Manifiesto Blanco, punto di partenza dello Spazialismo, movimento da lui fondato. I suoi primi lavori con buchi sono del 1948, mentre il primo Ambiente spaziale viene realizzato l’anno successivo. Alla galleria del Naviglio di Milano collabora con vari architetti con interventi decorativi, ma soprattutto dà vita a cicli di sculture e quadri dal titolo Concetti Spaziali, che hanno caratteristiche radicalmente innovative, tra cui spiccano le Nature e soprattutto le Attese, e i famosi tagli, a partire dal 1958. Successivamente realizza altre serie di lavori come i Quanta tele variamente sagomate e tagliate, La fine di Dio e i Teatrini negli ultimi anni. Fontana partecipa negli anni ’50/’60 alle principali manifestazioni espositive internazionali diventando un protagonista assoluto dell’Informale, ma anche un punto di riferimento fondamentale per molti artisti delle generazioni successive.
03
febbraio 2006
Gesto materia colore
Dal 03 febbraio al 13 maggio 2006
arte contemporanea
Location
Galleria Mazzoleni, Torino
Torino, Piazza Solferino, 2, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 2, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10–12.30 e 16–19.30
Vernissage
3 Febbraio 2006, ore 18,30
Ufficio stampa
IRMA BIANCHI
Autore
Curatore