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Giuseppe Ciccia – Finestra Sul Passato
L’evento artistico-culturale dell’Area e Museo Civico Archeologico di Fiesole – che chiude “estate fiesolana” e apre gli eventi della nuova stagione autunnale – è la mostra dal titolo “Finestra Sul Passato” del Maestro Giuseppe Ciccia messinese di nascita ma fiorentino di adozione che opera nel suo studio a Firenze nella suggestiva Piazza Frà G. Savonarola in un Palazzo Liberty.
Comunicato stampa
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L’evento artistico-culturale dell’Area e Museo Civico Archeologico di Fiesole - che chiude “estate fiesolana” e apre gli eventi della nuova stagione autunnale - è la mostra dal titolo “Finestra Sul Passato” del Maestro Giuseppe Ciccia messinese di nascita ma fiorentino di adozione che opera nel suo studio a Firenze nella suggestiva Piazza Frà G. Savonarola in un Palazzo Liberty.
La mostra si snoda all’interno e all’esterno del Museo Civico Archeologico di Fiesole, dal 12 settembre al 31 ottobre 2009.
Curatore della mostra il critico-museologo Maurizio Vanni - catalogo edito da Carlo Cambi Editore.
“Finestra Sul Passato” è una scultura di mt 4 x mt 5.60 del Maestro Giuseppe Ciccia, che sarà collocata nello spazio che si affaccia sul Teatro Romano dell’ambiente Etrusco.
Tra i punti focali della mostra, sono da osservare: i “Canòpi”, sculture in cotto ingelivo con colori engobbi che presidieranno all’ingresso della Mostra e una “Stele” a tronco di piramide in plexiglas di cm 2,50 di altezza.
Della mostra faranno parte alcuni eventi collaterali, tra cui il coinvolgimento delle scuole primarie della rete cittadina. Questo evento è di grande gradimento al Maestro Giuseppe Ciccia, in quanto è anche un docente.
Con questa mostra Giuseppe Ciccia intende dimostrare l’importanza dell’interattività artistica-percorso-spettatore, che - seppur si avvale talvolta della tecnologia - mostra rispetto per tutta la storia dell’arte “passata”.
Il museologo e critico Maurizio Vanni dice: “…Giuseppe Ciccia dopo un suo periodo artistico tradizionale, inizia a evolvere il segno seguendo la propria istintualità: la linea si fa più veloce creando strutture sintetiche e dinamiche. Ne scaturiscono forme compositive più serrate che si muovono nello spazio, ma che parafrasano, seppure con grande libertà, gli oggetti della realtà naturale. Le opere degli ultimi dieci anni ci mostrano un artista che arriva al totale distacco dall’oggetto: Lui comprende che natura e arte non possono essere sempre in corrispondenza. Questa sua presa di coscienza gli apre un universo tutto nuovo: la tavolozza diventa di una intensa luminosità ed è basata su un accordo fondamentale di colori primari….”.
Il Critico Savino Marseglia scrive: “…la tecnica artistica di Ciccia si colloca in modo atipico nel panorama dell’arte italiana e internazionale. Egli, senza condizionamento, né limitazioni, cerca un libero rapporto con l’arte e la vita. In proposito, è pronto a dichiarare: - “… nel processo creativo cerco il vuoto di partenza, il senso dell’ineffabile, il suono della realtà invisibile da condurre a una rivelazione o ribellione dello spirito in un mio ordine non prestabilito, ma che nasce sempre come cammino interiore che si compie nel profondo infinito del mio io o in uno spazio che è soltanto relativo, ma senza mai giungere a una meta conclusiva. In questo cammino mi piace affidarmi all’immediatezza del gesto che evoca la mia tensione spirituale di piacere e di dolore, per lasciare agire poi il caso e la spontaneità in piena libertà….”- E’ qui che consiste il grande fascino e l’originalità della sua opera, che sta nell’immediatezza del gesto. Ciccia è un artista di grande spessore culturale e umano…”.
Francesco Gurrieri , architetto e professore universitario e scrittore di vari saggi su restauro architettonico, scrive: “…Questa dei debiti culturali con l’espressionismo astratto è una traccia feconda che lo accompagna ancora oggi; ad esempio il riferimento a Franz Kline vale non solo nella pittura, ma soprattutto per le doti di disegnatore e per le sue tele bianco/nero che ci portano a giganteschi ideogrammi cinesi; Robert Goldwater, a proposito di quelle opere, disse come di una “registrazione spontanea e senza ritocchi di uno stato d’animo impulsivo, annotato con rare confidenti pennellate”, che è di quanto più preciso possa attagliarsi a Giuseppe Ciccia….”.
L’attività artistica di Giuseppe Ciccia prende le mosse nel 1963 partecipando ai grandi movimenti dell’Arte Contemporanea, dalla Pop-Art all’Arte-Povera e alle svariate sue Performances che coinvolgono il pubblico in quanto diviene , oltre che spettatore, parte integrante dell’opera.
Giuseppe Ciccia sperimenta le diverse tecniche tradizionali,dal disegno alla pittura,all’incisione, all’immagine filmica.
Nel 1975 fonda il Movimento Artistico denominato “Assurgentismo” con il chiaro intento di riportare l’arte al centro della vita, alla sua condizione naturale, intesa come evoluzione dello spirito.
Partecipa alla X Quadriennale di Roma “Nuova Generazione”.
Interviene dal 1983 al 1987 alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con delle Immagini/Azioni (postcards), scelte appositamente per evidenziare un messaggio attraverso un segno pubblicitario estrapolato dall’architettura della Laguna, evento che l’Artista ripete nel 1995 per il Centenario della Biennale.
L’incontro con Vinicio Berti ed Emilio Vedova contribuisce ad esercitare il suo impegno in una pittura che rifiuta la forma e l’interpretazione dei dati oggettivi della realtà, per operare attraverso una sintesi formale, ristretta sulla polarità di pochi colori, dal rosso al nero, dal blu al giallo.
Presente in numerose personali e collettive nazionali e internazionali, tra cui: Chiostri e Sala D’Armi della Basilica di S.M. Impruneta; Palazzo Pretorio Museo Civico di Prato; Sala Leone X Palazzo Vecchio Firenze; Galerie Ciarle Vois – Saint Jean de Luz – Francia; Palazzo Panciatichi Consiglio Regionale della Toscana; Galleria del Palazzo “Palazzo Coveri” Pietrasanta e Firenze; Palazzo Ming Yuan Art Center Shanghai Cina; Mondo Arte-Gallery, Dubai, U.A.E.; WOLF International co. LTD Taipei, Taiwan.
Le sue opere sono collocate in spazi pubblici, in Musei Civici e Istituti Religiosi: Città del Vaticano; Firenze: Istituto degli Scolopi, Gabinetto dei Disegni e Stampe Galleria degli Uffizi, Gabinetto Viesseux, Fondaziona d’Arte Contemporanea Montesenario; Udine: Museo Civico e Galleria d’Arte Antica e Moderna; Milano: Collezione Banca Commerciale Italiana (BCI); Emirati Arabi Uniti: Art Museum Sharjah; Malta: Museo Mistique., etc.
La mostra si snoda all’interno e all’esterno del Museo Civico Archeologico di Fiesole, dal 12 settembre al 31 ottobre 2009.
Curatore della mostra il critico-museologo Maurizio Vanni - catalogo edito da Carlo Cambi Editore.
“Finestra Sul Passato” è una scultura di mt 4 x mt 5.60 del Maestro Giuseppe Ciccia, che sarà collocata nello spazio che si affaccia sul Teatro Romano dell’ambiente Etrusco.
Tra i punti focali della mostra, sono da osservare: i “Canòpi”, sculture in cotto ingelivo con colori engobbi che presidieranno all’ingresso della Mostra e una “Stele” a tronco di piramide in plexiglas di cm 2,50 di altezza.
Della mostra faranno parte alcuni eventi collaterali, tra cui il coinvolgimento delle scuole primarie della rete cittadina. Questo evento è di grande gradimento al Maestro Giuseppe Ciccia, in quanto è anche un docente.
Con questa mostra Giuseppe Ciccia intende dimostrare l’importanza dell’interattività artistica-percorso-spettatore, che - seppur si avvale talvolta della tecnologia - mostra rispetto per tutta la storia dell’arte “passata”.
Il museologo e critico Maurizio Vanni dice: “…Giuseppe Ciccia dopo un suo periodo artistico tradizionale, inizia a evolvere il segno seguendo la propria istintualità: la linea si fa più veloce creando strutture sintetiche e dinamiche. Ne scaturiscono forme compositive più serrate che si muovono nello spazio, ma che parafrasano, seppure con grande libertà, gli oggetti della realtà naturale. Le opere degli ultimi dieci anni ci mostrano un artista che arriva al totale distacco dall’oggetto: Lui comprende che natura e arte non possono essere sempre in corrispondenza. Questa sua presa di coscienza gli apre un universo tutto nuovo: la tavolozza diventa di una intensa luminosità ed è basata su un accordo fondamentale di colori primari….”.
Il Critico Savino Marseglia scrive: “…la tecnica artistica di Ciccia si colloca in modo atipico nel panorama dell’arte italiana e internazionale. Egli, senza condizionamento, né limitazioni, cerca un libero rapporto con l’arte e la vita. In proposito, è pronto a dichiarare: - “… nel processo creativo cerco il vuoto di partenza, il senso dell’ineffabile, il suono della realtà invisibile da condurre a una rivelazione o ribellione dello spirito in un mio ordine non prestabilito, ma che nasce sempre come cammino interiore che si compie nel profondo infinito del mio io o in uno spazio che è soltanto relativo, ma senza mai giungere a una meta conclusiva. In questo cammino mi piace affidarmi all’immediatezza del gesto che evoca la mia tensione spirituale di piacere e di dolore, per lasciare agire poi il caso e la spontaneità in piena libertà….”- E’ qui che consiste il grande fascino e l’originalità della sua opera, che sta nell’immediatezza del gesto. Ciccia è un artista di grande spessore culturale e umano…”.
Francesco Gurrieri , architetto e professore universitario e scrittore di vari saggi su restauro architettonico, scrive: “…Questa dei debiti culturali con l’espressionismo astratto è una traccia feconda che lo accompagna ancora oggi; ad esempio il riferimento a Franz Kline vale non solo nella pittura, ma soprattutto per le doti di disegnatore e per le sue tele bianco/nero che ci portano a giganteschi ideogrammi cinesi; Robert Goldwater, a proposito di quelle opere, disse come di una “registrazione spontanea e senza ritocchi di uno stato d’animo impulsivo, annotato con rare confidenti pennellate”, che è di quanto più preciso possa attagliarsi a Giuseppe Ciccia….”.
L’attività artistica di Giuseppe Ciccia prende le mosse nel 1963 partecipando ai grandi movimenti dell’Arte Contemporanea, dalla Pop-Art all’Arte-Povera e alle svariate sue Performances che coinvolgono il pubblico in quanto diviene , oltre che spettatore, parte integrante dell’opera.
Giuseppe Ciccia sperimenta le diverse tecniche tradizionali,dal disegno alla pittura,all’incisione, all’immagine filmica.
Nel 1975 fonda il Movimento Artistico denominato “Assurgentismo” con il chiaro intento di riportare l’arte al centro della vita, alla sua condizione naturale, intesa come evoluzione dello spirito.
Partecipa alla X Quadriennale di Roma “Nuova Generazione”.
Interviene dal 1983 al 1987 alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con delle Immagini/Azioni (postcards), scelte appositamente per evidenziare un messaggio attraverso un segno pubblicitario estrapolato dall’architettura della Laguna, evento che l’Artista ripete nel 1995 per il Centenario della Biennale.
L’incontro con Vinicio Berti ed Emilio Vedova contribuisce ad esercitare il suo impegno in una pittura che rifiuta la forma e l’interpretazione dei dati oggettivi della realtà, per operare attraverso una sintesi formale, ristretta sulla polarità di pochi colori, dal rosso al nero, dal blu al giallo.
Presente in numerose personali e collettive nazionali e internazionali, tra cui: Chiostri e Sala D’Armi della Basilica di S.M. Impruneta; Palazzo Pretorio Museo Civico di Prato; Sala Leone X Palazzo Vecchio Firenze; Galerie Ciarle Vois – Saint Jean de Luz – Francia; Palazzo Panciatichi Consiglio Regionale della Toscana; Galleria del Palazzo “Palazzo Coveri” Pietrasanta e Firenze; Palazzo Ming Yuan Art Center Shanghai Cina; Mondo Arte-Gallery, Dubai, U.A.E.; WOLF International co. LTD Taipei, Taiwan.
Le sue opere sono collocate in spazi pubblici, in Musei Civici e Istituti Religiosi: Città del Vaticano; Firenze: Istituto degli Scolopi, Gabinetto dei Disegni e Stampe Galleria degli Uffizi, Gabinetto Viesseux, Fondaziona d’Arte Contemporanea Montesenario; Udine: Museo Civico e Galleria d’Arte Antica e Moderna; Milano: Collezione Banca Commerciale Italiana (BCI); Emirati Arabi Uniti: Art Museum Sharjah; Malta: Museo Mistique., etc.
12
settembre 2009
Giuseppe Ciccia – Finestra Sul Passato
Dal 12 settembre al 31 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO – TEATRO ROMANO
Fiesole, Via Portigiani Zanobi, 9, (Firenze)
Fiesole, Via Portigiani Zanobi, 9, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì alla domenica ore 10:00-18:00
martedì chiuso
Vernissage
12 Settembre 2009, ore 18
Sito web
www.giuseppe-ciccia.com
Editore
CARLO CAMBI
Autore
Curatore