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Jannis Kounellis e l’Orto Monastico
Inaugurazione della porta dell’Orto Monastico realizzata dall’artista Jannis Kounellis
Comunicato stampa
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Roma, 28 novembre 2007 alle ore 11,30 si terrà l’inaugurazione della porta dell’Orto Monastico della Basilica di S. Croce in Gerusalemme opera dell’ artista Jannis Kounellis.
La porta sarà inaugurata dal Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli insieme a Jannis Kounellis, all’ Abate della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme Don Simone M. Fioraso e al Direttore dei Musei Vaticani Francesco Buranelli.
L’Associazione Amici di S. Croce in Gerusalemme nel 2004 ha promosso il restauro dell’orto affidando l’incarico all’arch. Paolo Pejrone. Giulio Sacchetti che è stato a lungo Presidente dell’Associazione e sua moglie Giovanna che ne è parte, hanno voluto aggiungere un personale contributo all’opera di restauro. Riflettendo sulla storia della Basilica, sui numerosi interventi che nei secoli l’avevano via via arricchita e trasformata, hanno sentito il desiderio di aggiungere alle stratificazioni precedenti una traccia dell’oggi: un’opera contemporanea che proseguisse il percorso dei secoli. Dice Giovanna Sacchetti: “Abbiamo interpellato un artista del calibro di Jannis Kounellis la cui invenzione creativa si è materializzata in questo nuovo cancello; i successivi incontri e scambi di idee e la sinergia creatasi ci ha dato la certezza di aver trovato in lui l’interprete del nostro sentire e per questo a lui va la nostra gratitudine” Ed ecco allora un cancello “sipario” che apre la visione di un orto-giardino dell’Eden i cui frutti sono annunciati dalle forme e dai colori del vetro, resi veri dalla luce.
Jannis Kounellis - uno dei maggiori artisti, a livello mondiale, d’arte contemporanea, nato in Grecia nel 1936 e oggi cittadino italiano - è rimasto incantato dalla bellezza dell’Orto Monastico. Dopo una sua visita è nato in lui il desiderio di farne parte, lasciando un’impronta della sua creatività con un’opera ispirata alla natura del luogo a cui da il nome di “Sipario”.
Dice Kounellis:” Il sipario crea un ipotetico impedimento, è un sipario dalle cui trasparenze gli attori si vedono. Il dramma non ha mai inizio … non si prevede una fine… che in questo caso la meraviglia della natura, da quel punto di vista / prospettiva della porta, è sempre presente, sempre esposta, in tutte le stagioni, raccolta in quell’angolo, protetta dalle mura aureliane, per sussurrare all’orecchio la sua potenza sul territorio della chiesa di Santa Croce in Gerusalemme nel cuore di una Roma realistica. Siamo coscienti che per quel che riguarda l’ordine monastico l’orto doveva essere chiuso alla vista dei curiosi, vissuto all’interno nascondendo la sua bellezza e proteggendo la sua verginità mistica della crescita delle piante, fra terra e cielo, come un pozzo fondato nelle preghiere, però la modernità ci indica la trasparenza come bene, si tenta dunque anche attraverso il significato di quella porta di permettere alla visione una circolarità che oggi come oggi è fondamentalmente giusta”
L’ Abate di Santa Croce in Gerusalemme Don Simone M. Fioraso dedica quest’opera alla Vergine: “Ianua Coeli” (Porta del Cielo). “Una porta che si apre e si chiude. Pellegrini che entrano e escono.Una porta che si apre sul tempo di Dio e si chiude al tempo del mondo.Da oltre dieci secoli è questo il movimento che caratterizza un luogo antico e venerato come l’Abbazia di S. Croce in Gerusalemme.Uomini bussano, altri uomini aprono. Chi bussa cerca la pace, la fede, il senso stesso della vita. Chi apre offre la pace benedettina che riempie il cuore e lo trasforma nell’incontro con Cristo….
La porta non isola, ma mostra un’altra realtà. E’ come un sipario che si apre sulla scena delle realtà terrene, mostrando quelle celesti. Un sipario che si apre sull’amicizia, sulla contemplazione, sull’incontro; un sipario che si chiude alla banalità, alla superficialità, alla volgarità, alla falsità; un sipario quasi trasparente che permette di vedere e abbracciare l’uomo nel suo cammino di ricerca della verità, dell’unità, della semplicità.
Sono queste suggestioni che mi hanno spinto ad accettare ad occhi chiusi la porta “Sipario” dell’artista Jannis Kounellis. L’opera sarà posta all’ingresso dell’orto monastico, ricavato nel rudere dell’Anfiteatro Castrense su progetto dell’Arch. Pejrone nel 2004, ma da sempre parte integrante del Monastero.”
Per questa occasione sarà edito un libro dalla casa editrice De Luca Editori d’Arte che illustrerà tutte le varie fasi di ideazione, costruzione e montaggio dell’opera “Sipario” da parte del grande artista Jannis Kounellis. Sarà possibile acquistare il libro presso la basilica e nelle librerie.
L’orto del Monastero di Santa Croce in Gerusalemme è situato all’interno delle rovine dell’Anfiteatro Castrense costruito sotto l’imperatore Eliogabalo nel III secolo. Luogo naturalistico di rara bellezza e meditazione l’orto nutre lo spirito ed il corpo.Ombreggiato da alte pergole ricoperte da viti e da rose a forma di croce è uno spazio animato, vario e soprattutto mutevole. La forma di un orto seguirà il crescere delle sue verdure:sarà sempre differente, variato e versatile. Ed ecco allora secondo lo scandire delle stagioni, piante da frutto antiche e nuove dai fichi ai cachi, dai melograni ai kiwi, alle uve da tavola, agli agrumi, mandarini, aranci, pompelmi, limoni ecc…. E poi fiori, tanti bellissimi e variopinti fiori: violacciocche, gigli, mughetti, giunchiglie, rose, narcisi, tulipani, speronelle, camelie per il piacere della vista e per l’altare della basilica.
La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme sorge alle pendici del colle Esquilino, in un aerea ricca di 2000 anni di storia, arte e spiritualità. Costruita sulla residenza imperiale di Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino, a cui è attribuito il ritrovamento sul Calvario della Santa Croce, l’edificio ha subito varie ristrutturazioni, l’ultima nel XVIII secolo ad opera degli architetti Domenico Gregorini e Pietro Passalacqua: fu eretta la nuova facciata e l’antico portico romanico fu sostituito da un atrio ovale, una delle più originali creazioni architettoniche dell’epoca.
L’inaugurazione aperta a tutti vedrà anche la presenza del Sovrintendente ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio Ing. Luciano Marchetti, del Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Prof. Eugenio La Rocca, del Sovrintendente ai Beni Ambientali e Architettonici di Roma Arch. Federica Galloni oltre ai numerosi esponenti della cultura del mondo diplomatico e ai moltissimi ospiti.
La porta sarà inaugurata dal Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli insieme a Jannis Kounellis, all’ Abate della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme Don Simone M. Fioraso e al Direttore dei Musei Vaticani Francesco Buranelli.
L’Associazione Amici di S. Croce in Gerusalemme nel 2004 ha promosso il restauro dell’orto affidando l’incarico all’arch. Paolo Pejrone. Giulio Sacchetti che è stato a lungo Presidente dell’Associazione e sua moglie Giovanna che ne è parte, hanno voluto aggiungere un personale contributo all’opera di restauro. Riflettendo sulla storia della Basilica, sui numerosi interventi che nei secoli l’avevano via via arricchita e trasformata, hanno sentito il desiderio di aggiungere alle stratificazioni precedenti una traccia dell’oggi: un’opera contemporanea che proseguisse il percorso dei secoli. Dice Giovanna Sacchetti: “Abbiamo interpellato un artista del calibro di Jannis Kounellis la cui invenzione creativa si è materializzata in questo nuovo cancello; i successivi incontri e scambi di idee e la sinergia creatasi ci ha dato la certezza di aver trovato in lui l’interprete del nostro sentire e per questo a lui va la nostra gratitudine” Ed ecco allora un cancello “sipario” che apre la visione di un orto-giardino dell’Eden i cui frutti sono annunciati dalle forme e dai colori del vetro, resi veri dalla luce.
Jannis Kounellis - uno dei maggiori artisti, a livello mondiale, d’arte contemporanea, nato in Grecia nel 1936 e oggi cittadino italiano - è rimasto incantato dalla bellezza dell’Orto Monastico. Dopo una sua visita è nato in lui il desiderio di farne parte, lasciando un’impronta della sua creatività con un’opera ispirata alla natura del luogo a cui da il nome di “Sipario”.
Dice Kounellis:” Il sipario crea un ipotetico impedimento, è un sipario dalle cui trasparenze gli attori si vedono. Il dramma non ha mai inizio … non si prevede una fine… che in questo caso la meraviglia della natura, da quel punto di vista / prospettiva della porta, è sempre presente, sempre esposta, in tutte le stagioni, raccolta in quell’angolo, protetta dalle mura aureliane, per sussurrare all’orecchio la sua potenza sul territorio della chiesa di Santa Croce in Gerusalemme nel cuore di una Roma realistica. Siamo coscienti che per quel che riguarda l’ordine monastico l’orto doveva essere chiuso alla vista dei curiosi, vissuto all’interno nascondendo la sua bellezza e proteggendo la sua verginità mistica della crescita delle piante, fra terra e cielo, come un pozzo fondato nelle preghiere, però la modernità ci indica la trasparenza come bene, si tenta dunque anche attraverso il significato di quella porta di permettere alla visione una circolarità che oggi come oggi è fondamentalmente giusta”
L’ Abate di Santa Croce in Gerusalemme Don Simone M. Fioraso dedica quest’opera alla Vergine: “Ianua Coeli” (Porta del Cielo). “Una porta che si apre e si chiude. Pellegrini che entrano e escono.Una porta che si apre sul tempo di Dio e si chiude al tempo del mondo.Da oltre dieci secoli è questo il movimento che caratterizza un luogo antico e venerato come l’Abbazia di S. Croce in Gerusalemme.Uomini bussano, altri uomini aprono. Chi bussa cerca la pace, la fede, il senso stesso della vita. Chi apre offre la pace benedettina che riempie il cuore e lo trasforma nell’incontro con Cristo….
La porta non isola, ma mostra un’altra realtà. E’ come un sipario che si apre sulla scena delle realtà terrene, mostrando quelle celesti. Un sipario che si apre sull’amicizia, sulla contemplazione, sull’incontro; un sipario che si chiude alla banalità, alla superficialità, alla volgarità, alla falsità; un sipario quasi trasparente che permette di vedere e abbracciare l’uomo nel suo cammino di ricerca della verità, dell’unità, della semplicità.
Sono queste suggestioni che mi hanno spinto ad accettare ad occhi chiusi la porta “Sipario” dell’artista Jannis Kounellis. L’opera sarà posta all’ingresso dell’orto monastico, ricavato nel rudere dell’Anfiteatro Castrense su progetto dell’Arch. Pejrone nel 2004, ma da sempre parte integrante del Monastero.”
Per questa occasione sarà edito un libro dalla casa editrice De Luca Editori d’Arte che illustrerà tutte le varie fasi di ideazione, costruzione e montaggio dell’opera “Sipario” da parte del grande artista Jannis Kounellis. Sarà possibile acquistare il libro presso la basilica e nelle librerie.
L’orto del Monastero di Santa Croce in Gerusalemme è situato all’interno delle rovine dell’Anfiteatro Castrense costruito sotto l’imperatore Eliogabalo nel III secolo. Luogo naturalistico di rara bellezza e meditazione l’orto nutre lo spirito ed il corpo.Ombreggiato da alte pergole ricoperte da viti e da rose a forma di croce è uno spazio animato, vario e soprattutto mutevole. La forma di un orto seguirà il crescere delle sue verdure:sarà sempre differente, variato e versatile. Ed ecco allora secondo lo scandire delle stagioni, piante da frutto antiche e nuove dai fichi ai cachi, dai melograni ai kiwi, alle uve da tavola, agli agrumi, mandarini, aranci, pompelmi, limoni ecc…. E poi fiori, tanti bellissimi e variopinti fiori: violacciocche, gigli, mughetti, giunchiglie, rose, narcisi, tulipani, speronelle, camelie per il piacere della vista e per l’altare della basilica.
La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme sorge alle pendici del colle Esquilino, in un aerea ricca di 2000 anni di storia, arte e spiritualità. Costruita sulla residenza imperiale di Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino, a cui è attribuito il ritrovamento sul Calvario della Santa Croce, l’edificio ha subito varie ristrutturazioni, l’ultima nel XVIII secolo ad opera degli architetti Domenico Gregorini e Pietro Passalacqua: fu eretta la nuova facciata e l’antico portico romanico fu sostituito da un atrio ovale, una delle più originali creazioni architettoniche dell’epoca.
L’inaugurazione aperta a tutti vedrà anche la presenza del Sovrintendente ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio Ing. Luciano Marchetti, del Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Prof. Eugenio La Rocca, del Sovrintendente ai Beni Ambientali e Architettonici di Roma Arch. Federica Galloni oltre ai numerosi esponenti della cultura del mondo diplomatico e ai moltissimi ospiti.
28
novembre 2007
Jannis Kounellis e l’Orto Monastico
28 novembre 2007
performance - happening
Location
BASILICA DI SANTA CROCE IN GERUSALEMME
Roma, Piazza Di Santa Croce In Gerusalemme, 12, (Roma)
Roma, Piazza Di Santa Croce In Gerusalemme, 12, (Roma)
Vernissage
28 Novembre 2007, ore 11.30
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE
Ufficio stampa
EURONET COMUNICAZIONE
Autore